Politica
Trivelle in Adriatico, i 5 Stelle chiedono un referendum
Giovinazzo 5 Stelle si schiera coi suoi Consiglieri regionali
Giovinazzo - mercoledì 15 luglio 2015
9.48
Sono otto, sono compatti e non intendono far deroghe alla Giunta regionale neo-insediatasi.
Puntano ad un referendum abrogativo sulle concessioni del Governo per le trivellazioni nel mare Adriatico, che già interessano le coste pugliesi. Loro sono Antonella Laricchia, Viviana Guarini, Mario Conca, Cristian Casili, Marco Galante, Grazia Di Bari, Gianluca Bozzetti e Rosa Barone, eletti in primavera nella massima assise regionale.
A fare loro da cassa di risonanza anche la formazione locale dei Giovinazzo 5 Stelle, che appoggia in pieno quanto avanzato dal coordinamento nazionale "No Triv" e dall'associazione "A Sud", che mirano a fermare la marcia delle trivelle. In un comunicato diffuso a mezzo stampa si sottolinea come «il referendum abrogativo verrebbe presentato ai sensi dell'art. 75 della Costituzione, dell'art. 35, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. "Il referendum abrogativo presuppone un coordinamento urgente delle Regioni. Da tempo ci battiamo contro il nefasto pericolo delle trivellazioni lungo la nostra costa - continuano i cinque stelle pugliesi - concretizzatosi adesso con le autorizzazioni avanzate per i permessi di coltivazione e ricerca».
Poi la spiegazione più semplice per i non addetti ai lavori, per la gente comune: «È infatti necessario - sottolineano i grillini - che la richiesta referendaria venga depositata entro il prossimo 30 settembre, affinché si possa andare al voto nella primavera del 2016, ed evitare così che i procedimenti per progetti di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi riavviati dall'art. 35 del "Decreto Sviluppo", arrivino rapidamente a conclusione, anche grazie all'accelerazione impressa dallo "Sblocca Italia"».
«Ci auguriamo - concludono i pentastellati - che questa richiesta venga approvata all'unanimità, come forte segnale di tutela del mare e della terra. Verificheremo alla prova dei voti chi è davvero dalla parte della Puglia».
Il fronte contro le concessioni alle multinazionali del petrolio in Adriatico si allarga e la notizia del giorno è che il prossimo 23 luglio potrà essere discusso, anche all'interno del Consiglio Comunale giovinazzese, come confermato dal primo cittadino e dall'Assessora Antonia Pansini, un ordine del giorno che spinga il Presidente Michele Emiliano nella direzione di una ferma ed ufficiale posizione contro quanto stabilito da Matteo Renzi ed il suo Consiglio dei Ministri.
La battaglia è solo all'inizio, ma la lotta dei pugliesi per il diritto ad un mare a misura di turismo sembra ben avviata, oltre ogni barriera ideologica.
Puntano ad un referendum abrogativo sulle concessioni del Governo per le trivellazioni nel mare Adriatico, che già interessano le coste pugliesi. Loro sono Antonella Laricchia, Viviana Guarini, Mario Conca, Cristian Casili, Marco Galante, Grazia Di Bari, Gianluca Bozzetti e Rosa Barone, eletti in primavera nella massima assise regionale.
A fare loro da cassa di risonanza anche la formazione locale dei Giovinazzo 5 Stelle, che appoggia in pieno quanto avanzato dal coordinamento nazionale "No Triv" e dall'associazione "A Sud", che mirano a fermare la marcia delle trivelle. In un comunicato diffuso a mezzo stampa si sottolinea come «il referendum abrogativo verrebbe presentato ai sensi dell'art. 75 della Costituzione, dell'art. 35, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. "Il referendum abrogativo presuppone un coordinamento urgente delle Regioni. Da tempo ci battiamo contro il nefasto pericolo delle trivellazioni lungo la nostra costa - continuano i cinque stelle pugliesi - concretizzatosi adesso con le autorizzazioni avanzate per i permessi di coltivazione e ricerca».
Poi la spiegazione più semplice per i non addetti ai lavori, per la gente comune: «È infatti necessario - sottolineano i grillini - che la richiesta referendaria venga depositata entro il prossimo 30 settembre, affinché si possa andare al voto nella primavera del 2016, ed evitare così che i procedimenti per progetti di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi riavviati dall'art. 35 del "Decreto Sviluppo", arrivino rapidamente a conclusione, anche grazie all'accelerazione impressa dallo "Sblocca Italia"».
«Ci auguriamo - concludono i pentastellati - che questa richiesta venga approvata all'unanimità, come forte segnale di tutela del mare e della terra. Verificheremo alla prova dei voti chi è davvero dalla parte della Puglia».
Il fronte contro le concessioni alle multinazionali del petrolio in Adriatico si allarga e la notizia del giorno è che il prossimo 23 luglio potrà essere discusso, anche all'interno del Consiglio Comunale giovinazzese, come confermato dal primo cittadino e dall'Assessora Antonia Pansini, un ordine del giorno che spinga il Presidente Michele Emiliano nella direzione di una ferma ed ufficiale posizione contro quanto stabilito da Matteo Renzi ed il suo Consiglio dei Ministri.
La battaglia è solo all'inizio, ma la lotta dei pugliesi per il diritto ad un mare a misura di turismo sembra ben avviata, oltre ogni barriera ideologica.