Cronaca
Tre tartarughe spiaggiate spinte dalle correnti, una a Giovinazzo
Il ritrovamento in località Trincea, nei pressi dell'omonimo lido: è morta annegata, rimasta intrappolata in una rete
Giovinazzo - domenica 10 novembre 2024
11.50
Tre tartarughe spiaggiate per effetto delle mareggiate dei giorni scorsi. Tutte della specie caretta caretta, la tartaruga marina più comune del mare Mediterraneo, fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e diffusa in molti mari del mondo. A Molfetta, nell'ultima settimana, sono stati raccolti due esemplari.
La prima testuggine, della specie caretta caretta, minacciata nel Mediterraneo e che rischia oramai l'estinzione, a causa di tanti fattori, tra cui il turismo balneare, il degrado delle coste, la pesca accidentale e la minaccia dei predatori nei punti di nidificazione, è stata rinvenuta a Giovinazzo, al lido Trincea: «Era piccola, aveva qualche anno di vita e una lunghezza carapace di 40 centimetri per un peso di 6 chilogrammi», ha detto Pasquale Salvemini, tra i primi ad intervenire sul posto.
Con lui, sulla litoranea di Ponente, sono arrivati anche i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, la Polizia Locale e il medico veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari: l'animale è stato preso in custodia dal centro di recupero tartarughe marine di Molfetta e trasferito a Foggia dove è stato sottoposto ad una necroscopia all'istituto zooprofilattico con cui la struttura collabora da anni. «La tartaruga - ha detto Salvemini - è morta annegata, rimasta intrappolata in una rete da posta». Quanto accaduto a Giovinazzo s'è visto anche a Molfetta, a distanza di qualche giorno - venerdì, per l'esattezza -, lungo la costa di Levante. La prima tartaruga «di oltre 80 centimetri di lunghezza carapace - ha raccontato il referente regionale del WWF - è finita tra gli scogli del lungomare Colonna, mentre la seconda, di circa 55 centimetri di lunghezza carapace, è stata trovata sul litorale sud a ridosso del territorio di Giovinazzo. Entrambe erano in avanzato stato di decomposizione».
Uno «stato che - sempre per Salvemini - ha reso difficile individuare le cause dei decessi». Su entrambi i luoghi, anche a Molfetta, con i militari della Capitaneria di Porto e gli agenti della Polizia Locale, è intervenuto il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari, «ma le condizioni di decomposizione delle tartarughe - ha spiegato il referente del centro di Molfetta - hanno impedito la possibilità di effettuare i soliti esami autoptici per cercare di accertare le cause dei due decessi».
Le tartarughe marine, infatti, sono particolarmente esposte ai numerosi pericoli causati dalla pesca e molto spesso ne risultano soccombenti: vengono catturate accidentalmente da ami, lenze e reti e poi muoiono. Il WWF racconta vita e minacce di questa specie, il cui Mediterraneo è un'importante area di alimentazione.
La prima testuggine, della specie caretta caretta, minacciata nel Mediterraneo e che rischia oramai l'estinzione, a causa di tanti fattori, tra cui il turismo balneare, il degrado delle coste, la pesca accidentale e la minaccia dei predatori nei punti di nidificazione, è stata rinvenuta a Giovinazzo, al lido Trincea: «Era piccola, aveva qualche anno di vita e una lunghezza carapace di 40 centimetri per un peso di 6 chilogrammi», ha detto Pasquale Salvemini, tra i primi ad intervenire sul posto.
Con lui, sulla litoranea di Ponente, sono arrivati anche i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, la Polizia Locale e il medico veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari: l'animale è stato preso in custodia dal centro di recupero tartarughe marine di Molfetta e trasferito a Foggia dove è stato sottoposto ad una necroscopia all'istituto zooprofilattico con cui la struttura collabora da anni. «La tartaruga - ha detto Salvemini - è morta annegata, rimasta intrappolata in una rete da posta». Quanto accaduto a Giovinazzo s'è visto anche a Molfetta, a distanza di qualche giorno - venerdì, per l'esattezza -, lungo la costa di Levante. La prima tartaruga «di oltre 80 centimetri di lunghezza carapace - ha raccontato il referente regionale del WWF - è finita tra gli scogli del lungomare Colonna, mentre la seconda, di circa 55 centimetri di lunghezza carapace, è stata trovata sul litorale sud a ridosso del territorio di Giovinazzo. Entrambe erano in avanzato stato di decomposizione».
Uno «stato che - sempre per Salvemini - ha reso difficile individuare le cause dei decessi». Su entrambi i luoghi, anche a Molfetta, con i militari della Capitaneria di Porto e gli agenti della Polizia Locale, è intervenuto il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari, «ma le condizioni di decomposizione delle tartarughe - ha spiegato il referente del centro di Molfetta - hanno impedito la possibilità di effettuare i soliti esami autoptici per cercare di accertare le cause dei due decessi».
Le tartarughe marine, infatti, sono particolarmente esposte ai numerosi pericoli causati dalla pesca e molto spesso ne risultano soccombenti: vengono catturate accidentalmente da ami, lenze e reti e poi muoiono. Il WWF racconta vita e minacce di questa specie, il cui Mediterraneo è un'importante area di alimentazione.