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Tre mesi di vita per la discarica di San Pietro Pago

L’«Oga» chiede la risagomatura ma il sindaco non ci sta

Le volumetrie della discarica di San Petro Pago andranno ad esaurirsi entro la fine dell'anno. Per questo l'«Oga», l'organismo di garanzia ambientale ha chiesto di risagomare i profili delle montagne di rifiuti messi a dimora nel sito.

Per aumentare la disponibilità della discarica ad accogliere rifiuti, andando a coprire quegli avvallamenti che si sono creati grazie all'assestamento dei materiali depositati. La richiesta è arrivata in Regione, una richiesta che non piace al sindaco Tommaso Depalma. «Non abbiamo più intenzione – ha dichiarato – di rilasciare permessi e autorizzazioni parziali. È arrivato il momento di guardare alla nostra discarica come un unico luogo e non parcellizzato e da usare a seconda delle necessità. Noi vogliamo un'unica "Aia", l'autorizzazione di impatto ambientale, che riguardi l'impianto di biostabilizzazione, il V lotto, quello a soccorso dello stesso impianto e le opere di bonifica che si andranno a realizzare sul sito». Proprio nei confronti dell'impianto di biostabilizzazione la maggiore attenzione del primo cittadino. «Il cantiere per la sua realizzazione – ha affermato – è stato aperto e subito chiuso. Perché bisognerà acquisire ancora pareri che questa volta sono in capo al Genio civile. Pareri che tardano ad arrivare e nel frattempo la discarica va verso l'esaurimento».

Per questo al levata di scudi di Depalma. «Abbiamo sempre dato – ha affermato ancora – è forse arrivato il momento di pretendere qualcosa». E quel qualcosa, oltre alla maggiore considerazione e un iter autorizzativo più celere per le opere in discarica, si traduce anche in ristoro ambientale. Cioè opere di manutenzione del verde cittadino per un milione e mezzo di euro. «Come da progetto » ha concluso il sindaco, riferendosi evidentemente ad accordi sottoscritti in passato con chi gestisce la discarica.
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