Cronaca
Travolse e uccise madre e figlio sull'A14: chiesto il processo
Chiesto il rinvio a giudizio per un 43enne di Corato: rischia l'accusa di omicidio stradale plurimo
Giovinazzo - martedì 6 ottobre 2020
18.32
La Procura della Repubblica di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per un 43enne di Corato accusato di aver provocato l'incidente stradale in cui, il 6 aprile 2019, morirono il 56enne Milto Koci e la madre 82enne Sanda Koci.
L'imputato rischia un processo per il reato di omicidio stradale plurimo. L'incidente avvenne sull'autostrada A14 all'altezza di Giovinazzo, in direzione sud. Le indagini coordinate dal pm Francesco Bretone hanno accertato che le due vittime, dopo aver sbandato forse a causa dell'asfalto bagnato ed essersi scontrate con la proprio vettura contro il guardrail, sarebbero state travolte da una delle auto in transito, guidata dal 43enne.
L'imputato, cioè, avrebbe colpito la macchina con a bordo l'anziana donna e poi anche il figlio che era sceso dall'abitacolo per chiamare i soccorsi. La famiglia delle vittime è assistita dallo studio 3A-Valore. Agli atti dell'inchiesta ci sono le consulenze tecniche e anche i video delle telecamere di sorveglianza che hanno consentito di ricostruire la dinamica del sinistro stradale mortale.
La Procura della Repubblica di Bari contesta al 43enne di non aver rallentato nonostante le condizioni della strada e la scarsa visibilità. L'udienza preliminare inizierà il 27 aprile 2021 dinanzi al giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari Antonella Cafagna.
L'imputato rischia un processo per il reato di omicidio stradale plurimo. L'incidente avvenne sull'autostrada A14 all'altezza di Giovinazzo, in direzione sud. Le indagini coordinate dal pm Francesco Bretone hanno accertato che le due vittime, dopo aver sbandato forse a causa dell'asfalto bagnato ed essersi scontrate con la proprio vettura contro il guardrail, sarebbero state travolte da una delle auto in transito, guidata dal 43enne.
L'imputato, cioè, avrebbe colpito la macchina con a bordo l'anziana donna e poi anche il figlio che era sceso dall'abitacolo per chiamare i soccorsi. La famiglia delle vittime è assistita dallo studio 3A-Valore. Agli atti dell'inchiesta ci sono le consulenze tecniche e anche i video delle telecamere di sorveglianza che hanno consentito di ricostruire la dinamica del sinistro stradale mortale.
La Procura della Repubblica di Bari contesta al 43enne di non aver rallentato nonostante le condizioni della strada e la scarsa visibilità. L'udienza preliminare inizierà il 27 aprile 2021 dinanzi al giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari Antonella Cafagna.