Politica
«Trasparenza assoluta, chiarezza e vigilanza democratica»
Le chiede il Comitato Per la Salute Pubblica dopo l'operazione contro il clan Di Cosola
Giovinazzo - venerdì 16 dicembre 2016
«Le notizie di stampa, i provvedimenti della magistratura, gli arresti hanno confermato i sospetti iniziali. Le ultime elezioni regionali - e non solo - sono state fortemente condizionate dall'intervento della criminalità e inquinate dal voto di scambio».
Esordisce così il Comitato Per la Salute Pubblica in un post pubblicato su Facebook: «Giovinazzo soprattutto si è trovata ad essere un punto centrale della rete costruita per convogliare i voti su determinate liste e candidati. Piuttosto che rifugiarsi in parole di circostanza, come nelle dichiarazioni del sindaco, è il caso di alzare la guardia davvero, provando a capire seriamente cosa è successo.
Alcune note di stampa, in particolare, riportano che a Giovinazzo si sarebbero verificati alcuni episodi particolari. Nel nostro Comune sarebbe stata distribuita una cifra inferiore per il pagamento diretto del voto, dal momento che già prima si era provveduto a "pagare i rappresentanti di lista".
Ma i rappresentanti di lista non sono anonimi. Vengono designati con una determinata procedura trasmessa anzi tempo agli Uffici comunali o ai presidenti dei seggi prima dell'inizio delle operazioni di voto. Chi ha firmato la designazione? Chi li ha contattati? Chi li ha raccolti, organizzati?»
Infine una chiosa condivisibile: «Non è possibile per Giovinazzo che si rimanga nel vago. Su queste questioni specifiche chi può - ad esempio, dal Comune - deve fare chiarezza completa. Ne abbiamo bisogno per evitare che quanto accaduto si ripeta, magari con attori diversi già saliti agli onori della cronaca e sui quali la magistratura sta continuando il suo lavoro di scavo. Nei prossimi giorni avremo bisogno del massimo di chiarezza, trasparenza e vigilanza democratica».
Esordisce così il Comitato Per la Salute Pubblica in un post pubblicato su Facebook: «Giovinazzo soprattutto si è trovata ad essere un punto centrale della rete costruita per convogliare i voti su determinate liste e candidati. Piuttosto che rifugiarsi in parole di circostanza, come nelle dichiarazioni del sindaco, è il caso di alzare la guardia davvero, provando a capire seriamente cosa è successo.
Alcune note di stampa, in particolare, riportano che a Giovinazzo si sarebbero verificati alcuni episodi particolari. Nel nostro Comune sarebbe stata distribuita una cifra inferiore per il pagamento diretto del voto, dal momento che già prima si era provveduto a "pagare i rappresentanti di lista".
Ma i rappresentanti di lista non sono anonimi. Vengono designati con una determinata procedura trasmessa anzi tempo agli Uffici comunali o ai presidenti dei seggi prima dell'inizio delle operazioni di voto. Chi ha firmato la designazione? Chi li ha contattati? Chi li ha raccolti, organizzati?»
Infine una chiosa condivisibile: «Non è possibile per Giovinazzo che si rimanga nel vago. Su queste questioni specifiche chi può - ad esempio, dal Comune - deve fare chiarezza completa. Ne abbiamo bisogno per evitare che quanto accaduto si ripeta, magari con attori diversi già saliti agli onori della cronaca e sui quali la magistratura sta continuando il suo lavoro di scavo. Nei prossimi giorni avremo bisogno del massimo di chiarezza, trasparenza e vigilanza democratica».