Chiesa locale
Trasfigurazione del Signore, oggi le celebrazioni alla chiesa del Padre Eterno
Veglia alle ore 04.00 del mattino. Messe alle ore 06.30, 09.00 e 18.30
Giovinazzo - sabato 6 agosto 2016
15.15
«Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». Così l'evangelista Matteo racconta la Trasfigurazione del Signore, celebrata oggi, 6 agosto.
A Giovinazzo questa Solennità è preceduta dal Triduo dell'Eterno Padre, che nei giorni scorsi ha visto rinnovarsi un rito antico presso la chiesa rupestre medievale del Padre Eterno, nell'agro tra la nostra cittadina e Terlizzi. Quest'oggi è prevista una suggestiva veglia di preghiera alle ore 04.00 del mattino. Poi alle 06.30, alle 09.00 ed alle 18.30 saranno celebrate le Sante Messe, officiate come sempre da Padre Francesco Depalo, tranne quella delle 9.00, che toccherà a don Benedetto Fiorentino.
Un rito antico, come abbiamo scritto in questi giorni, abbracciato da fedeli che hanno a cuore un luogo che emana spiritualità ed una «meravigliosa essenzialità francescana», come ha ricordato proprio il sacerdote vincenziano in una sua omelia.
Preghiera, fede, devozione e raccoglimento sono gli ingredienti di una giornata assai importante per la Chiesa cattolica e per quella locale, che centellina la sua presenza in quella pieve rurale, simbolo di radici che affondano in un passato lontano e che non possono essere recise.
A Giovinazzo questa Solennità è preceduta dal Triduo dell'Eterno Padre, che nei giorni scorsi ha visto rinnovarsi un rito antico presso la chiesa rupestre medievale del Padre Eterno, nell'agro tra la nostra cittadina e Terlizzi. Quest'oggi è prevista una suggestiva veglia di preghiera alle ore 04.00 del mattino. Poi alle 06.30, alle 09.00 ed alle 18.30 saranno celebrate le Sante Messe, officiate come sempre da Padre Francesco Depalo, tranne quella delle 9.00, che toccherà a don Benedetto Fiorentino.
Un rito antico, come abbiamo scritto in questi giorni, abbracciato da fedeli che hanno a cuore un luogo che emana spiritualità ed una «meravigliosa essenzialità francescana», come ha ricordato proprio il sacerdote vincenziano in una sua omelia.
Preghiera, fede, devozione e raccoglimento sono gli ingredienti di una giornata assai importante per la Chiesa cattolica e per quella locale, che centellina la sua presenza in quella pieve rurale, simbolo di radici che affondano in un passato lontano e che non possono essere recise.