Vita di città
Tra panini e filoni, una riscoperta di antichi valori
Registrate oltre 20.000 presenze. Stufano: «I tanti complimenti ci ripagano degli sforzi fatti»
Giovinazzo - giovedì 11 agosto 2016
17.49
A Giovinazzo, ieri sera, si è celebrata per la ventunesima volta la sagra del Panino della Nonna. Incontro annuale alla riscoperta di antichi sapori.
Non una festa di paese come tante ce ne sono, specie nel periodo estivo, ma una vera e propria sagra che anche quest'anno ha attirato le attenzioni di giovinazzesi e turisti per due intensissime serate a base di prodotti tipici locali. L'intento, ovviamente, è stata la valorizzazione di quella cultura e tradizione gastronomica "di una volta" che piano piano sta scomparendo dalle nostre tavole.
Le ricette per ottenere le conserve pugliesi, infatti, nascono dall'antica abitudine di preparare riserve per la dispensa utilizzando verdure ed ortaggi appena raccolti, condendoli con aglio, origano, prezzemolo e capperi per poi metterli a bagno nell'olio extra vergine d'oliva. Questo metodo permetteva non solo di avere una nutrita riserva alimentare, ma anche una grande abbondanza di frutti dell'orto fuori stagione, che potevano essere così gustati in ogni periodo dell'anno.
Del resto la Puglia, proprio grazie alle peculiarità climatiche della zona è una delle regioni italiane più ricche di prodotti agricoli, ed è per questo considerata il cuore della cucina mediterranea. E l'area mercatale di Giovinazzo, anche ieri sera, ha lasciato spazio alla ventunesima edizione della sagra del Panino della Nonna, organizzata dall'associazione I Nipoti della Nonna di Tommaso Caccavo.
I panini, come al solito, sono stati i veri protagonisti della serata (c'è n'erano di tutti i gusti, "pemedorre sott'ogl", "pemedorre e tonn", "pesticchje", "alejsce e pemedorre", "scarciof sott'ogl", "malangen sott'ogl", "parmeggen", "recòtte ascequand", "mortadell e prevelaun", "frettète" e "ambascieune" fino ai "filoni n' picc d tutt", nda) e sono andati letteralmente a ruba: 17.000 i panini (9.500 martedì, 7.500 mercoledì) e 500 filoni venduti per un evento che, a Giovinazzo, ha richiamato migliaia di curiosi.
Panini che sono stati offerti anche nella versione senza glutine grazie alla collaborazione con l'Associazione Italiana Celiaci. E il tutto innaffiato da ottimo vino pugliese. «Siamo soddisfatti - ha affermato Gianfranco Stufano, dell'associazione I Nipoti della Nonna -. Nelle due serate abbiamo sfondato il muro delle 20.000 presenze». Attorno, i vari stand associativi, l'area destinata ai bambini, la mostra di antiquariato, pittura e artigianato e, novità di quest'anno, il calcio balilla umano.
Sul palco, infine, si sono esibiti i Cipuridd, simpatico gruppo di musica popolare che ha presentato un vasto repertorio come le pizziche, quadriglie e tammurriate, ed i Folkabbestia, storica band barese, ritornata sulle scene per festeggiare 20 anni di carriera, mentre i volontari della EcoFesta Puglia dopo aver aiutato i consumatori, attraverso una serie di pratici consigli, a smaltire adeguatamente i rifiuti prodotti, si sono attivati subito dopo la conclusione della sagra per ripulire l'area mercatale.
«Già dal 2014 - ha detto ancora Stufano - abbiamo deciso di rendere la manifestazione ecosostenibile allestendo delle isole ecologiche che ci hanno permesso di avere delle alte percentuali di raccolta differenziata». E l'obiettivo è stato raggiunto anche quest'anno: lanciare un messaggio forte e fare del Panino della Nonna una sagra di qualità, una eco-festa per l'appunto, con un marchio certificato.
Come ogni anno, infine, la sagra ha mantenuto uno scopo benefico. L'incasso ottenuto dalla vendita dei panini, infatti, sarà devoluto in beneficenza. Intanto, a poche ore dalla conclusione della ventunesima edizione è già tempo di bilanci. «Il bilancio è assolutamente positivo e soddisfacente - ha concluso Stufano -. I tanti complimenti ricevuti durante le serate e i tantissimi messaggi positivi sulla pagina Facebook ci riempiono d'orgoglio e ripagano i tanti sforzi fatti».
Tra i tanti ne abbiamo scelto uno, del giornalista Vito Prigigallo della Gazzetta del Mezzogiorno: «A parte i panini (buoni) e l'immancabile pizzica, tra le curiosità le isole ecologiche: veri e propri centri informativi. L'enorme spazio nella 167 della cittadina nord-barese era quasi completamente pulito. Ho visto i 14 stand per il confezionamento dei panini; l'isola ecologica con i giovani tutor salentini; tre ragazzi reduci dalle giornale della Gioventù a Cracovia; una bancarella; scorcio di un mondo che non c'è più».
Non una festa di paese come tante ce ne sono, specie nel periodo estivo, ma una vera e propria sagra che anche quest'anno ha attirato le attenzioni di giovinazzesi e turisti per due intensissime serate a base di prodotti tipici locali. L'intento, ovviamente, è stata la valorizzazione di quella cultura e tradizione gastronomica "di una volta" che piano piano sta scomparendo dalle nostre tavole.
Le ricette per ottenere le conserve pugliesi, infatti, nascono dall'antica abitudine di preparare riserve per la dispensa utilizzando verdure ed ortaggi appena raccolti, condendoli con aglio, origano, prezzemolo e capperi per poi metterli a bagno nell'olio extra vergine d'oliva. Questo metodo permetteva non solo di avere una nutrita riserva alimentare, ma anche una grande abbondanza di frutti dell'orto fuori stagione, che potevano essere così gustati in ogni periodo dell'anno.
Del resto la Puglia, proprio grazie alle peculiarità climatiche della zona è una delle regioni italiane più ricche di prodotti agricoli, ed è per questo considerata il cuore della cucina mediterranea. E l'area mercatale di Giovinazzo, anche ieri sera, ha lasciato spazio alla ventunesima edizione della sagra del Panino della Nonna, organizzata dall'associazione I Nipoti della Nonna di Tommaso Caccavo.
I panini, come al solito, sono stati i veri protagonisti della serata (c'è n'erano di tutti i gusti, "pemedorre sott'ogl", "pemedorre e tonn", "pesticchje", "alejsce e pemedorre", "scarciof sott'ogl", "malangen sott'ogl", "parmeggen", "recòtte ascequand", "mortadell e prevelaun", "frettète" e "ambascieune" fino ai "filoni n' picc d tutt", nda) e sono andati letteralmente a ruba: 17.000 i panini (9.500 martedì, 7.500 mercoledì) e 500 filoni venduti per un evento che, a Giovinazzo, ha richiamato migliaia di curiosi.
Panini che sono stati offerti anche nella versione senza glutine grazie alla collaborazione con l'Associazione Italiana Celiaci. E il tutto innaffiato da ottimo vino pugliese. «Siamo soddisfatti - ha affermato Gianfranco Stufano, dell'associazione I Nipoti della Nonna -. Nelle due serate abbiamo sfondato il muro delle 20.000 presenze». Attorno, i vari stand associativi, l'area destinata ai bambini, la mostra di antiquariato, pittura e artigianato e, novità di quest'anno, il calcio balilla umano.
Sul palco, infine, si sono esibiti i Cipuridd, simpatico gruppo di musica popolare che ha presentato un vasto repertorio come le pizziche, quadriglie e tammurriate, ed i Folkabbestia, storica band barese, ritornata sulle scene per festeggiare 20 anni di carriera, mentre i volontari della EcoFesta Puglia dopo aver aiutato i consumatori, attraverso una serie di pratici consigli, a smaltire adeguatamente i rifiuti prodotti, si sono attivati subito dopo la conclusione della sagra per ripulire l'area mercatale.
«Già dal 2014 - ha detto ancora Stufano - abbiamo deciso di rendere la manifestazione ecosostenibile allestendo delle isole ecologiche che ci hanno permesso di avere delle alte percentuali di raccolta differenziata». E l'obiettivo è stato raggiunto anche quest'anno: lanciare un messaggio forte e fare del Panino della Nonna una sagra di qualità, una eco-festa per l'appunto, con un marchio certificato.
Come ogni anno, infine, la sagra ha mantenuto uno scopo benefico. L'incasso ottenuto dalla vendita dei panini, infatti, sarà devoluto in beneficenza. Intanto, a poche ore dalla conclusione della ventunesima edizione è già tempo di bilanci. «Il bilancio è assolutamente positivo e soddisfacente - ha concluso Stufano -. I tanti complimenti ricevuti durante le serate e i tantissimi messaggi positivi sulla pagina Facebook ci riempiono d'orgoglio e ripagano i tanti sforzi fatti».
Tra i tanti ne abbiamo scelto uno, del giornalista Vito Prigigallo della Gazzetta del Mezzogiorno: «A parte i panini (buoni) e l'immancabile pizzica, tra le curiosità le isole ecologiche: veri e propri centri informativi. L'enorme spazio nella 167 della cittadina nord-barese era quasi completamente pulito. Ho visto i 14 stand per il confezionamento dei panini; l'isola ecologica con i giovani tutor salentini; tre ragazzi reduci dalle giornale della Gioventù a Cracovia; una bancarella; scorcio di un mondo che non c'è più».