Attualità
Tra i Comuni ricicloni c'è anche Giovinazzo
Depalma premiato ieri a Bari. La nostra cittadina è salita dal 14,4% al 69% grazie al porta a porta
Giovinazzo - giovedì 21 dicembre 2017
È stato assegnato ieri a Bari il Premio "Comuni Ricicloni Puglia 2017". La manifestazione, giunta alla sua decima edizione, è promossa da Legambiente Puglia, con il patrocinio di Regione Puglia e Anci Puglia, ed è finalizzata a valorizzare le migliori esperienze dei Comuni pugliesi in tema di gestione dei rifiuti.
Giovinazzo si è aggiudicata il Premio di Seconda Categoria per aver raggiunto, nei primi nove mesi del 2017, una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% confermandosi in linea con l'obiettivo della normativa nazionale. Per l'esattezza, la nostra cittadina è passata dal 14,4% del 2016 al 69% maturato un anno dopo.
A consegnare il premio a Depalma sono stati (in foto) Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, e Domenico Vitto, presidente Anci Puglia. Il primo cittadino si è detto «soddisfatto, ma solo in parte, perché dobbiamo impegnarci tutti a fare sempre meglio».
Giovinazzo entra in una lista di 25 comuni pugliesi che hanno soddisfatto meglio i parametri delle "new entry", vale a dire di quelle località in cui un sistema avanzato di raccolta è arrivato solo da poco meno di un anno. In quella lista spicca il dato di Bitritto con l'81,6%.
Sono invece 31 i comuni a cui è andato il premio 2017, con Rutigliano che svetta con il suo 78% fatto registrare nel 2016. È invece Roseto Valfortore, nel foggiano, l'unico centro "Rifiuti free", termine utilizzato per indicare quelle amministrazioni che hanno tenuto sotto controllo anche il dato relativo alla produzione pro capite di secco residuo, portandolo ad una quantità inferiore ai 75 kg annui per abitante.
Tra i capoluoghi di provincia fa molto bene Barletta con il 69,9%, seguito dai cugini andriesi con il 65,5%. Bari è solo quarta con appena il 36,9%, un dato che sarà probabilmente modificato nel 2018 con la partenza del porta a porta già iniziata nei quartieri nord del capoluogo.
Quanto alla possibilità che sorga un inceneritore nel territorio modugnese, il Sindaco metropolitano, Antonio Decaro, presente a Bari anche in veste di presidente nazionale ANCI, ha espresso il suo «No categorico, in quanto si tratta di una possibilità contraria a quanto previsto dal piano regionale. Inoltre, sebbene si tratti un impianto di ossicombustione, la struttura sarebbe in aperto contrasto anche con le politiche della Città Metropolitana e del Comune di Bari, tutte orientate verso la diffusione capillare del porta a porta. Infine - ha continuato Decaro -, è un no perché non credo sia opportuno finanziare con fondi pubblici un impianto privato, soprattutto se esso si trovi a sfruttare rifiuti pubblici che vengono prodotti dai comuni e che sono soggetti a privativa da parte degli enti locali stessi. Credo che sia opportuno da parte della Regione non finanziare l'impianto e nemmeno autorizzarlo. Da parte mia - ha concluso - assicuro che né il Comune di Bari né l'azienda di proprietà del Comune conferirà rifiuti all'interno di quella struttura».
Giovinazzo si è aggiudicata il Premio di Seconda Categoria per aver raggiunto, nei primi nove mesi del 2017, una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% confermandosi in linea con l'obiettivo della normativa nazionale. Per l'esattezza, la nostra cittadina è passata dal 14,4% del 2016 al 69% maturato un anno dopo.
A consegnare il premio a Depalma sono stati (in foto) Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, e Domenico Vitto, presidente Anci Puglia. Il primo cittadino si è detto «soddisfatto, ma solo in parte, perché dobbiamo impegnarci tutti a fare sempre meglio».
Giovinazzo entra in una lista di 25 comuni pugliesi che hanno soddisfatto meglio i parametri delle "new entry", vale a dire di quelle località in cui un sistema avanzato di raccolta è arrivato solo da poco meno di un anno. In quella lista spicca il dato di Bitritto con l'81,6%.
Sono invece 31 i comuni a cui è andato il premio 2017, con Rutigliano che svetta con il suo 78% fatto registrare nel 2016. È invece Roseto Valfortore, nel foggiano, l'unico centro "Rifiuti free", termine utilizzato per indicare quelle amministrazioni che hanno tenuto sotto controllo anche il dato relativo alla produzione pro capite di secco residuo, portandolo ad una quantità inferiore ai 75 kg annui per abitante.
Tra i capoluoghi di provincia fa molto bene Barletta con il 69,9%, seguito dai cugini andriesi con il 65,5%. Bari è solo quarta con appena il 36,9%, un dato che sarà probabilmente modificato nel 2018 con la partenza del porta a porta già iniziata nei quartieri nord del capoluogo.
Quanto alla possibilità che sorga un inceneritore nel territorio modugnese, il Sindaco metropolitano, Antonio Decaro, presente a Bari anche in veste di presidente nazionale ANCI, ha espresso il suo «No categorico, in quanto si tratta di una possibilità contraria a quanto previsto dal piano regionale. Inoltre, sebbene si tratti un impianto di ossicombustione, la struttura sarebbe in aperto contrasto anche con le politiche della Città Metropolitana e del Comune di Bari, tutte orientate verso la diffusione capillare del porta a porta. Infine - ha continuato Decaro -, è un no perché non credo sia opportuno finanziare con fondi pubblici un impianto privato, soprattutto se esso si trovi a sfruttare rifiuti pubblici che vengono prodotti dai comuni e che sono soggetti a privativa da parte degli enti locali stessi. Credo che sia opportuno da parte della Regione non finanziare l'impianto e nemmeno autorizzarlo. Da parte mia - ha concluso - assicuro che né il Comune di Bari né l'azienda di proprietà del Comune conferirà rifiuti all'interno di quella struttura».