Politica
Tommaso Depalma racconta il suo nuovo presente
Intervista all'ex sindaco, ancora in campo nell'ambiente ciclistico e a sostegno del nuovo progetto amministrativo
Giovinazzo - giovedì 15 settembre 2022
06.00
Cosa fa Tommaso Depalma adesso? L'ex sindaco è tornato solo al suo lavoro di imprenditore o guarda a nuovi orizzonti? Ed è vero che si impegna ancora dietro le quinte aspettando una chiamata a livelli sovracomunali?
Lo abbiamo chiesto a lui e, come spesso accade, si è lasciato andare a tante considerazioni. Ciò che leggerete è il sunto della nostra chiacchierata.
Sono passati oltre due mesi dal 26 giugno e dalla vittoria di Michele Sollecito. Come passa le giornate Tommaso Depalma, ex sindaco di Giovinazzo ?
Le mie giornate sono più o meno intense come prima, ma con modalità diverse. Prima avevo appuntamenti, iniziative, impegni definiti a cui dovevo adempiere, oggi invece riesco a gestire meglio le cose che devo seguire, essendo io quello che imposta le attività da svolgere. Ora sono più presente nella gestione del consorzio di circa 20 società, Puglia, Bici e Futuro che si occupa di organizzare gli eventi più importanti di ciclismo in regione, come gli ultimi Campionati italiani professionisti delle scorso 26 giugno e poi, nel mio piccolo e dove necessario, continuo a sostenere l'attuale maggioranza di governo cittadino nelle attività in cui le mie relazioni e la mia conoscenza delle situazioni, possono essere utili a velocizzare le soluzioni ai tanti problemi amministrativi.
Ci risulta abbia ancora impegni sovracomunali...
Sì, continuo con ANCI e con la Regione Puglia a lavorare in sinergia con i comuni del Patto di Mattinata, per sviluppare tutto quanto utile a portare avanti questo importante asset di sviluppo strategico. Come vedete, non mi annoio certamente, considerato che poi ho sempre da gestire il mio lavoro da imprenditore nel settore elettrico e tutto quello che ne consegue. E poi ha anche da pedalare sulla mia amata bicicletta.
A mente fredda, qual è l'analisi della competizione amministrativa che ha visto prevalere nuovamente il progetto politico di cui è stato il fondatore nel 2011?
In tutta onestà, sono orgoglioso di quanto accaduto, perché stavolta non ho vinto io (anche se i nostri competitor hanno straparlato del sottoscritto nei loro comizi), ma buona parte di quegli amici che negli anni, ho individuato come persone capaci di poter prendere il timone al mio posto, a cui si sono aggiunti altri amici che hanno visto in Michele Sollecito la migliore opportunità per Giovinazzo. Ciò detto, penso che la nostra vittoria, sia anche stata agevolata dai tanti errori dei competitor elettorali.
No, questa volta deve spiegarsi a chiare lettere. Cosa intende?
Nel senso che Daniele de Gennaro ha sottovalutato il pudore dei cittadini e la loro capacità di discernere fra realtà e apparenza. Per mesi, sia prima che dopo le elezioni, non ho proferito verbo sugli stracci che sono volati all'interno della sinistra locale, con accuse reciproche fra PD ed il gruppo di PVA, con veleni sparsi a piene mani. Uno spettacolo raccapricciante. E come si poteva immaginare di vincere, semplicemente sedendosi in una sede di partito, facendo finta di nulla, intorno ad tavolo dove sedeva il peggio della politica locale degli ultimi 20 anni, facendo fuori di fatto, le vere forze fresche e giovani di quel fronte, stringendo un patto fra soggetti maneggioni e pericolosi? Il patto era a favore dei soliti noti e contro i tanti giovani (che ho veramente ammirato e che in questi anni mi sono mancanti), i quali si sono spesi per un qualcosa in cui credevano, venendo crudelmente traditi da chi invece doveva proteggerli e valorizzarli. La gente non è stupida e soprattutto in una città come la nostra, dove più o meno ci si conosce tutti, il cittadino sa benissimo di chi e di cosa si parla. E alla fine, ha prevalso la faccia più credibile di Sollecito e la sua coalizione, che avrà certamente i suoi difetti (come tutti), ma di certo non ha mai danneggiato la città, a differenza degli improbabili alleati di Daniele, fulminati sulla via di Damasco del ballottaggio, che durante la loro gestione amministrativa hanno avvilito Giovinazzo per quasi 15 anni.
A lei non è piaciuto nemmeno l'apporto di alcuni politici di centrosinistra venuti da fuori, comprese le "gaffe" dei neoeletti sindaci di Terlizzi e Bitonto, poi scusatisi con Sollecito da quanto ci risulta. Diciamo bene?
Infatti, dicevo esattamente questo. Non sono bastate le sfilate sui loro palchi di politici e politicanti poco credibili, locali e non. A cominciare al segretario regionale del PD, Marco Lacarra, che a Giovinazzo ha realizzato il suo delitto perfetto. Ha tradito il PD al primo turno, sostenendo la coalizione di PVA, dandoci poi una mano a vincere con la sua presenza sul palco che molto ha indispettito tanti cittadini e penso anche qualche militante del PD locale.
E ora cosa prevede per Giovinazzo?
Prevedo concretezza su progetti già definiti, come i tanti finanziamenti già ottenuti durante le mie due consigliature, la chiusura di PUG e PRG del porto, già a buon punto, lo smantellamento dei manufatti fatiscenti delle ex AFP, di fatto cominciato e quindi la gestione di altre risorse che arriveranno grazie al PNRR e non solo. Non appena tutte queste opportunità saranno concrete, Giovinazzo farà un ulteriore salto in avanti. La città nel 2012 era insabbiata, oggi invece corre veloce e potrà farlo sempre più con la competenza di Sollecito e il giusto mix fra gente esperta come Arbore, Depalo, Piscitelli, Giangregorio e la freschezza dei nuovi eletti e dei nuovi assessori, a cui auguro buon lavoro e tanta fortuna.
E il suo ruolo in questo contesto locale qual è? Non lo abbiamo capito ancora, sa?
Come già detto, non ho preteso nulla sin dall'inizio, non mi sono candidato a consigliere, perché ritenevo giusto lasciare spazio soprattutto a chi aveva voglia di mettersi in gioco da neofita. Di certo non abbandonerò mai i cittadini che continuano a vedermi come un riferimento. Così come intendo mantenere fede al mio impegno dichiarato di dare una mano al nostro gruppo amministrativo, dove possibile. Ogni giorno continuo a ricevere tante sollecitazioni per problemi di tutti i tipi. E questo essere una specie di filtro per il nuovo sindaco mi fa sentire utile sia ai cittadini, sia all'amministrazione, perché ci sono tante cose che riesco a risolvere in autonomia, per il buon rapporto che ho dentro e fuori Giovinazzo con i palazzi della politica. Essendo stato un "sindaco di strada", capisco l'importanza di non far sentire i cittadini soli o non ascoltati, ma allo stesso tempo mi rendo conto che in questo momento di grandi problematiche, quali tutte le attività legate al PNRR, le difficoltà di bilancio legate al caro energia e i crescenti bisogni delle famiglie in difficoltà, trovo utile "alleggerire" dove possibile il lavoro di Sollecito e della sua squadra. Ed è sempre una sensazione bellissima quando riesci a dare una mano a qualcuno.
E il futuro politico di Tommaso Depalma fuori Giovinazzo quale sarà? È vero che volevano candidarla addirittura alle politiche? E chi?
Bella domanda. Di certo come già detto prima, non mi annoio certamente, ma sarei bugiardo se non dicessi che mi piacerebbe se possibile, provare a mettere a sistema le mie competenze e conoscenze acquisite. Spero di farlo sia in ambito cittadino (come del resto ho sempre fatto da oltre 25 anni) e magari anche a livello superiore. Ma sempre mantenendo fede alla necessità di provare piacere e avere motivazioni solide, piuttosto che approcciarsi a sfide insipide, giusto per stare sulla bocca della gente e far parlare di se a qualunque costo. Non sono interessato a progetti che non mi fanno battere il cuore. Confesso che nei giorni precedenti alla chiusura delle liste elettorali per le prossime politiche, ho ricevuto due proposte di candidatura (in una sarei stato anche capolista), di partiti e formazioni minori che cercheranno di superare la soglia dei sbarramento del 3 %. Per strani scherzi del destino, avrei avuto qualche possibilità di essere eletto. Mi hanno cercato, perché mi ritenevano capace di ottenere consenso, per via di quanto di buono (sembra) si dica del sottoscritto, dentro e fuori Giovinazzo. Mi sono confrontato con le persone a me care e ho ritenuto che non era quella la strada da prendere, perché un progetto o una candidatura la devi costruire su basi solide, avendo ben chiari gli obiettivi e soprattutto condividere l'avventura con la gente e con chi ritiene utile scendere in campo al tuo fianco nel nome di territori e comunità.
Deduciamo che le candidature nei nostri collegi non la soddisfino affatto da cittadino. È corretto?
Sì, quanto detto prima è più o meno tutto il contrario di come sono state formate le liste di queste elezioni. Gente paracadutata da ogni parte d'Italia, in collegi elettorali dei quali forse non conoscono neanche i nomi delle città. Gente come Umberto Bossi è stato rispolverato nonostante alcuni problemi evidenti, così come lo stesso Silvio Berlusconi, oppure la moglie di Nicola Fratoianni che proverà a fare coppia con il marito in Parlamento. Un campionario di orrori che ha visto il Sud massacrato dalle nomenclature di partito. Nei nostri collegi hanno candidato persone che di noi e della nostra storia non sanno nulla o quasi, lasciando a terra bravi nostri conterranei che hanno dimostrato negli anni di saper spendersi sul territorio e per i cittadini. Penso a gente come Domenico Damascelli o ad uno come Rosario Cusmai e altri come loro che si sono fatti valere sul campo e non hanno accettato di fare da zerbini ai segretari di partito.
Alla luce delle precedenti considerazioni, come andranno a finire secondo Tommaso Depalma le votazioni per il rinnovo del Parlamento? Non sia schivo, tanto sappiamo che non lo è, e ci dica cosa pensa davvero.
Penso che la vittoria in termini numerici del centrodestra non sia in discussione, ma quanto questo significherà avere governi stabili e all'altezza del compito, non saprei dire. Personalmente spero che per il bene della Puglia possano essere eletti candidati di valore che, a prescindere dall'appartenenza politica, sappiano fare gli interessi della nostra terra. Penso a gente come Dario Damiani, Claudio Stefanazzi, Francesco Paolo Sisto, Michele Abaticchio e altri come loro che certamente ci sono. Sono certo delle loro competenze e conoscenze e sono pure certo che non avrebbero problemi a lavorare in sinergia per meglio rappresentare le esigenze dei nostri territori. Di certo il casting modello 5 Stelle o SuperEnalotto, abbiamo visto che non paga e può diventare un danno tremendo per la nazione. In ogni caso che Dio ce la mandi buona.
Ma a questo punto e per concludere, se fosse già il 26 settembre, chi vorrebbe fuori da Montecitorio e Palazzo Madama?
Premesso che come già detto, per via dei meccanismi elettorali, sarà impossibile bocciare gente come Bossi, Berlusconi, Bonino, Tabacci e altri con la loro carta di identità "politica" ormai bollita, mi piacerebbe vedere bocciati, soggetti come Luigi Di Maio e quelli che come lui ormai saltano da una parte all'altra pur di rimanere a galla a spese degli italiani, sapendo che fuori dal Parlamento forse sarebbero solo percettori di Reddito di Cittadinanza. Uno spettacolo indegno che gli italiani a mio parere non meritano. E poi sono curioso di vedere cosa otterrà il polo di centro. Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno in comune la capacità di farsi prendere in antipatia da tanti, però riconosco loro il coraggio di fare scelte impopolari e certe volte poco utili in termini elettorali. Vedremo.
Lo abbiamo chiesto a lui e, come spesso accade, si è lasciato andare a tante considerazioni. Ciò che leggerete è il sunto della nostra chiacchierata.
Sono passati oltre due mesi dal 26 giugno e dalla vittoria di Michele Sollecito. Come passa le giornate Tommaso Depalma, ex sindaco di Giovinazzo ?
Le mie giornate sono più o meno intense come prima, ma con modalità diverse. Prima avevo appuntamenti, iniziative, impegni definiti a cui dovevo adempiere, oggi invece riesco a gestire meglio le cose che devo seguire, essendo io quello che imposta le attività da svolgere. Ora sono più presente nella gestione del consorzio di circa 20 società, Puglia, Bici e Futuro che si occupa di organizzare gli eventi più importanti di ciclismo in regione, come gli ultimi Campionati italiani professionisti delle scorso 26 giugno e poi, nel mio piccolo e dove necessario, continuo a sostenere l'attuale maggioranza di governo cittadino nelle attività in cui le mie relazioni e la mia conoscenza delle situazioni, possono essere utili a velocizzare le soluzioni ai tanti problemi amministrativi.
Ci risulta abbia ancora impegni sovracomunali...
Sì, continuo con ANCI e con la Regione Puglia a lavorare in sinergia con i comuni del Patto di Mattinata, per sviluppare tutto quanto utile a portare avanti questo importante asset di sviluppo strategico. Come vedete, non mi annoio certamente, considerato che poi ho sempre da gestire il mio lavoro da imprenditore nel settore elettrico e tutto quello che ne consegue. E poi ha anche da pedalare sulla mia amata bicicletta.
A mente fredda, qual è l'analisi della competizione amministrativa che ha visto prevalere nuovamente il progetto politico di cui è stato il fondatore nel 2011?
In tutta onestà, sono orgoglioso di quanto accaduto, perché stavolta non ho vinto io (anche se i nostri competitor hanno straparlato del sottoscritto nei loro comizi), ma buona parte di quegli amici che negli anni, ho individuato come persone capaci di poter prendere il timone al mio posto, a cui si sono aggiunti altri amici che hanno visto in Michele Sollecito la migliore opportunità per Giovinazzo. Ciò detto, penso che la nostra vittoria, sia anche stata agevolata dai tanti errori dei competitor elettorali.
No, questa volta deve spiegarsi a chiare lettere. Cosa intende?
Nel senso che Daniele de Gennaro ha sottovalutato il pudore dei cittadini e la loro capacità di discernere fra realtà e apparenza. Per mesi, sia prima che dopo le elezioni, non ho proferito verbo sugli stracci che sono volati all'interno della sinistra locale, con accuse reciproche fra PD ed il gruppo di PVA, con veleni sparsi a piene mani. Uno spettacolo raccapricciante. E come si poteva immaginare di vincere, semplicemente sedendosi in una sede di partito, facendo finta di nulla, intorno ad tavolo dove sedeva il peggio della politica locale degli ultimi 20 anni, facendo fuori di fatto, le vere forze fresche e giovani di quel fronte, stringendo un patto fra soggetti maneggioni e pericolosi? Il patto era a favore dei soliti noti e contro i tanti giovani (che ho veramente ammirato e che in questi anni mi sono mancanti), i quali si sono spesi per un qualcosa in cui credevano, venendo crudelmente traditi da chi invece doveva proteggerli e valorizzarli. La gente non è stupida e soprattutto in una città come la nostra, dove più o meno ci si conosce tutti, il cittadino sa benissimo di chi e di cosa si parla. E alla fine, ha prevalso la faccia più credibile di Sollecito e la sua coalizione, che avrà certamente i suoi difetti (come tutti), ma di certo non ha mai danneggiato la città, a differenza degli improbabili alleati di Daniele, fulminati sulla via di Damasco del ballottaggio, che durante la loro gestione amministrativa hanno avvilito Giovinazzo per quasi 15 anni.
A lei non è piaciuto nemmeno l'apporto di alcuni politici di centrosinistra venuti da fuori, comprese le "gaffe" dei neoeletti sindaci di Terlizzi e Bitonto, poi scusatisi con Sollecito da quanto ci risulta. Diciamo bene?
Infatti, dicevo esattamente questo. Non sono bastate le sfilate sui loro palchi di politici e politicanti poco credibili, locali e non. A cominciare al segretario regionale del PD, Marco Lacarra, che a Giovinazzo ha realizzato il suo delitto perfetto. Ha tradito il PD al primo turno, sostenendo la coalizione di PVA, dandoci poi una mano a vincere con la sua presenza sul palco che molto ha indispettito tanti cittadini e penso anche qualche militante del PD locale.
E ora cosa prevede per Giovinazzo?
Prevedo concretezza su progetti già definiti, come i tanti finanziamenti già ottenuti durante le mie due consigliature, la chiusura di PUG e PRG del porto, già a buon punto, lo smantellamento dei manufatti fatiscenti delle ex AFP, di fatto cominciato e quindi la gestione di altre risorse che arriveranno grazie al PNRR e non solo. Non appena tutte queste opportunità saranno concrete, Giovinazzo farà un ulteriore salto in avanti. La città nel 2012 era insabbiata, oggi invece corre veloce e potrà farlo sempre più con la competenza di Sollecito e il giusto mix fra gente esperta come Arbore, Depalo, Piscitelli, Giangregorio e la freschezza dei nuovi eletti e dei nuovi assessori, a cui auguro buon lavoro e tanta fortuna.
E il suo ruolo in questo contesto locale qual è? Non lo abbiamo capito ancora, sa?
Come già detto, non ho preteso nulla sin dall'inizio, non mi sono candidato a consigliere, perché ritenevo giusto lasciare spazio soprattutto a chi aveva voglia di mettersi in gioco da neofita. Di certo non abbandonerò mai i cittadini che continuano a vedermi come un riferimento. Così come intendo mantenere fede al mio impegno dichiarato di dare una mano al nostro gruppo amministrativo, dove possibile. Ogni giorno continuo a ricevere tante sollecitazioni per problemi di tutti i tipi. E questo essere una specie di filtro per il nuovo sindaco mi fa sentire utile sia ai cittadini, sia all'amministrazione, perché ci sono tante cose che riesco a risolvere in autonomia, per il buon rapporto che ho dentro e fuori Giovinazzo con i palazzi della politica. Essendo stato un "sindaco di strada", capisco l'importanza di non far sentire i cittadini soli o non ascoltati, ma allo stesso tempo mi rendo conto che in questo momento di grandi problematiche, quali tutte le attività legate al PNRR, le difficoltà di bilancio legate al caro energia e i crescenti bisogni delle famiglie in difficoltà, trovo utile "alleggerire" dove possibile il lavoro di Sollecito e della sua squadra. Ed è sempre una sensazione bellissima quando riesci a dare una mano a qualcuno.
E il futuro politico di Tommaso Depalma fuori Giovinazzo quale sarà? È vero che volevano candidarla addirittura alle politiche? E chi?
Bella domanda. Di certo come già detto prima, non mi annoio certamente, ma sarei bugiardo se non dicessi che mi piacerebbe se possibile, provare a mettere a sistema le mie competenze e conoscenze acquisite. Spero di farlo sia in ambito cittadino (come del resto ho sempre fatto da oltre 25 anni) e magari anche a livello superiore. Ma sempre mantenendo fede alla necessità di provare piacere e avere motivazioni solide, piuttosto che approcciarsi a sfide insipide, giusto per stare sulla bocca della gente e far parlare di se a qualunque costo. Non sono interessato a progetti che non mi fanno battere il cuore. Confesso che nei giorni precedenti alla chiusura delle liste elettorali per le prossime politiche, ho ricevuto due proposte di candidatura (in una sarei stato anche capolista), di partiti e formazioni minori che cercheranno di superare la soglia dei sbarramento del 3 %. Per strani scherzi del destino, avrei avuto qualche possibilità di essere eletto. Mi hanno cercato, perché mi ritenevano capace di ottenere consenso, per via di quanto di buono (sembra) si dica del sottoscritto, dentro e fuori Giovinazzo. Mi sono confrontato con le persone a me care e ho ritenuto che non era quella la strada da prendere, perché un progetto o una candidatura la devi costruire su basi solide, avendo ben chiari gli obiettivi e soprattutto condividere l'avventura con la gente e con chi ritiene utile scendere in campo al tuo fianco nel nome di territori e comunità.
Deduciamo che le candidature nei nostri collegi non la soddisfino affatto da cittadino. È corretto?
Sì, quanto detto prima è più o meno tutto il contrario di come sono state formate le liste di queste elezioni. Gente paracadutata da ogni parte d'Italia, in collegi elettorali dei quali forse non conoscono neanche i nomi delle città. Gente come Umberto Bossi è stato rispolverato nonostante alcuni problemi evidenti, così come lo stesso Silvio Berlusconi, oppure la moglie di Nicola Fratoianni che proverà a fare coppia con il marito in Parlamento. Un campionario di orrori che ha visto il Sud massacrato dalle nomenclature di partito. Nei nostri collegi hanno candidato persone che di noi e della nostra storia non sanno nulla o quasi, lasciando a terra bravi nostri conterranei che hanno dimostrato negli anni di saper spendersi sul territorio e per i cittadini. Penso a gente come Domenico Damascelli o ad uno come Rosario Cusmai e altri come loro che si sono fatti valere sul campo e non hanno accettato di fare da zerbini ai segretari di partito.
Alla luce delle precedenti considerazioni, come andranno a finire secondo Tommaso Depalma le votazioni per il rinnovo del Parlamento? Non sia schivo, tanto sappiamo che non lo è, e ci dica cosa pensa davvero.
Penso che la vittoria in termini numerici del centrodestra non sia in discussione, ma quanto questo significherà avere governi stabili e all'altezza del compito, non saprei dire. Personalmente spero che per il bene della Puglia possano essere eletti candidati di valore che, a prescindere dall'appartenenza politica, sappiano fare gli interessi della nostra terra. Penso a gente come Dario Damiani, Claudio Stefanazzi, Francesco Paolo Sisto, Michele Abaticchio e altri come loro che certamente ci sono. Sono certo delle loro competenze e conoscenze e sono pure certo che non avrebbero problemi a lavorare in sinergia per meglio rappresentare le esigenze dei nostri territori. Di certo il casting modello 5 Stelle o SuperEnalotto, abbiamo visto che non paga e può diventare un danno tremendo per la nazione. In ogni caso che Dio ce la mandi buona.
Ma a questo punto e per concludere, se fosse già il 26 settembre, chi vorrebbe fuori da Montecitorio e Palazzo Madama?
Premesso che come già detto, per via dei meccanismi elettorali, sarà impossibile bocciare gente come Bossi, Berlusconi, Bonino, Tabacci e altri con la loro carta di identità "politica" ormai bollita, mi piacerebbe vedere bocciati, soggetti come Luigi Di Maio e quelli che come lui ormai saltano da una parte all'altra pur di rimanere a galla a spese degli italiani, sapendo che fuori dal Parlamento forse sarebbero solo percettori di Reddito di Cittadinanza. Uno spettacolo indegno che gli italiani a mio parere non meritano. E poi sono curioso di vedere cosa otterrà il polo di centro. Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno in comune la capacità di farsi prendere in antipatia da tanti, però riconosco loro il coraggio di fare scelte impopolari e certe volte poco utili in termini elettorali. Vedremo.