Cronaca
Terza dose di vaccino: parla un'insegnante di Giovinazzo
La nostra collega Marzia Morva si è sottoposta alla somministrazione la scorsa settimana
Giovinazzo - martedì 30 novembre 2021
8.22
Nella giornata di ieri, 29 novembre, la Regione Puglia e l'ASL Bari hanno reso possibile la prenotazione della terza dose di vaccino anti-Covid a tutti i cittadini compresi nella fascia d'età tra i 18 ed i 39 anni. Era già accaduto per gli ultraquarantenni e per persone fragili, personale sanitario ed insegnanti. In molte scuole sono iniziate le giornate dedicate alla vaccinazione collettiva del personale, in altre, si attendono comunicazioni in merito. Il personale degli Istituti Comprensivi di Giovinazzo sarà vaccinato il 4 dicembre a Molfetta.
Molti docenti ed insegnanti si stanno tuttavia già organizzando per conto proprio ed hanno prenotato o ricevuto la terza somministrazione di siero. In questo caso, pur avendo fatto una doppia vaccinazione con AstraZeneca, tutti riceveranno Pfizer-BioNTech. Tra di essi c'è chi ha già "passato il guado", non senza qualche timore logico in questi casi, come ad esempio Marzia Morva, nostra collega pubblicista e insegnante in una scuola materna giovinazzese.
A lei abbiamo affidato il racconto di quella giornata all'interno del PalaCozzoli di Molfetta, uno dei centri di riferimento per l'utenza di Giovinazzo.
LA TESTIMONIANZA
Questo il racconto di Marzia Morva. «Sino a pochi giorni fa - ci ha detto - non c'era l'obbligatorietà di effettuare la terza dose di vaccino, che ora, invece, è obbligatorio per il personale scolastico del quale faccio parte essendo una insegnante. Il mio senso di responsabilità mi ha chiamata a questo dovere che io sento come impegno civico e rispetto soprattutto verso la mia salute, il mio lavoro e la fragilità di un familiare anziano. Il timore di un'eventuale reazione l'ho provato anch'io - ha ammesso -, non sono andata a cuor leggero a fare il vaccino, ecco perché consentitemi di affermare il mio totale dissenso verso chi non ha voluto vaccinarsi e che in questi mesi non solo sta creando talvolta problemi di ordine pubblico con rivolte inaccettabili, ma sta anche creando non pochi problemi per i contagi. Le scelte sono scelte e restano tali - ha quindi precisato Morva -, ma restano plausibili se non complicano la vita altrui. È stato solo il mio senso di responsabilità a portarmi a chiedere a mia sorella Palma, farmacista, di prenotare un appuntamento per la somministrazione della terza dose. Non c'era bisogno, in questo caso, dell'obbligo, ma solo il sentirsi impegnati in una battaglia in cui un virus ci tiene in pugno e ci attanaglia da due anni. È ufficiale - ci ha ribadito - che dal 15 dicembre la terza dose per il personale della scuola sarà obbligatoria. Pertanto, il personale della scuola dei due Istituti Comprensivi di Giovinazzo si sottoporrà alla terza dose di vaccino contro il Covid nella mattinata di sabato 4 dicembre presso l'hub vaccinale situato al PalaCozzoli, stesso hub dove mi sono recata io.
Vista la scadenza inizialmente fissata in sei mesi dalla seconda dose, ora passata a cinque mesi, io come insegnante, dopo aver ricevuto due dosi di AstraZeneca, mi sono sottoposta alla terza dell'azienda farmaceutica Pfitzer-BioNTech.
Subito dopo pranzo ho preso un antinfiammatorio. Il vaccino mi ha dato mal di testa, brividi di freddo, dolore al braccio dove è stata fatta iniezione e nello stesso lato dolore alla spalla e al collo (ringrazio la brava infermiera che ha fatto iniezione con grande delicatezza). Per fortuna non ho avuto febbre ma è stato necessario un giorno di riposo dal lavoro a causa della spossatezza. La foto che documenta la mia esperienza al PalaCozzoli di Molfetta è stata scattata da una giovane volontaria della Croce Rossa che ringrazio per la disponibilità e per la professionalità dimostrato in quei frangenti. Penso dunque che questa ulteriore esperienza possa affrontarsi con la giusta serenità, non è nulla di così estremo.
Colgo l'occasione, tuttavia, per lamentare un'organizzazione non lineare e puntuale che è stato motivo di polemica sollevata da più di una persona presente nella sede del centro vaccinale. Ci tengo - ha concluso - comunque ad evidenziare l'impegno di medici ed infermieri e l'attenzione profusa dai volontari della Croce Rossa che hanno aiutato, supportato e accompagnato anziani e disabili per permettere loro un approccio il più possibile soft all'esperienza vaccinale, evitando lunghe attese».
Molti docenti ed insegnanti si stanno tuttavia già organizzando per conto proprio ed hanno prenotato o ricevuto la terza somministrazione di siero. In questo caso, pur avendo fatto una doppia vaccinazione con AstraZeneca, tutti riceveranno Pfizer-BioNTech. Tra di essi c'è chi ha già "passato il guado", non senza qualche timore logico in questi casi, come ad esempio Marzia Morva, nostra collega pubblicista e insegnante in una scuola materna giovinazzese.
A lei abbiamo affidato il racconto di quella giornata all'interno del PalaCozzoli di Molfetta, uno dei centri di riferimento per l'utenza di Giovinazzo.
LA TESTIMONIANZA
Questo il racconto di Marzia Morva. «Sino a pochi giorni fa - ci ha detto - non c'era l'obbligatorietà di effettuare la terza dose di vaccino, che ora, invece, è obbligatorio per il personale scolastico del quale faccio parte essendo una insegnante. Il mio senso di responsabilità mi ha chiamata a questo dovere che io sento come impegno civico e rispetto soprattutto verso la mia salute, il mio lavoro e la fragilità di un familiare anziano. Il timore di un'eventuale reazione l'ho provato anch'io - ha ammesso -, non sono andata a cuor leggero a fare il vaccino, ecco perché consentitemi di affermare il mio totale dissenso verso chi non ha voluto vaccinarsi e che in questi mesi non solo sta creando talvolta problemi di ordine pubblico con rivolte inaccettabili, ma sta anche creando non pochi problemi per i contagi. Le scelte sono scelte e restano tali - ha quindi precisato Morva -, ma restano plausibili se non complicano la vita altrui. È stato solo il mio senso di responsabilità a portarmi a chiedere a mia sorella Palma, farmacista, di prenotare un appuntamento per la somministrazione della terza dose. Non c'era bisogno, in questo caso, dell'obbligo, ma solo il sentirsi impegnati in una battaglia in cui un virus ci tiene in pugno e ci attanaglia da due anni. È ufficiale - ci ha ribadito - che dal 15 dicembre la terza dose per il personale della scuola sarà obbligatoria. Pertanto, il personale della scuola dei due Istituti Comprensivi di Giovinazzo si sottoporrà alla terza dose di vaccino contro il Covid nella mattinata di sabato 4 dicembre presso l'hub vaccinale situato al PalaCozzoli, stesso hub dove mi sono recata io.
Vista la scadenza inizialmente fissata in sei mesi dalla seconda dose, ora passata a cinque mesi, io come insegnante, dopo aver ricevuto due dosi di AstraZeneca, mi sono sottoposta alla terza dell'azienda farmaceutica Pfitzer-BioNTech.
Subito dopo pranzo ho preso un antinfiammatorio. Il vaccino mi ha dato mal di testa, brividi di freddo, dolore al braccio dove è stata fatta iniezione e nello stesso lato dolore alla spalla e al collo (ringrazio la brava infermiera che ha fatto iniezione con grande delicatezza). Per fortuna non ho avuto febbre ma è stato necessario un giorno di riposo dal lavoro a causa della spossatezza. La foto che documenta la mia esperienza al PalaCozzoli di Molfetta è stata scattata da una giovane volontaria della Croce Rossa che ringrazio per la disponibilità e per la professionalità dimostrato in quei frangenti. Penso dunque che questa ulteriore esperienza possa affrontarsi con la giusta serenità, non è nulla di così estremo.
Colgo l'occasione, tuttavia, per lamentare un'organizzazione non lineare e puntuale che è stato motivo di polemica sollevata da più di una persona presente nella sede del centro vaccinale. Ci tengo - ha concluso - comunque ad evidenziare l'impegno di medici ed infermieri e l'attenzione profusa dai volontari della Croce Rossa che hanno aiutato, supportato e accompagnato anziani e disabili per permettere loro un approccio il più possibile soft all'esperienza vaccinale, evitando lunghe attese».