La presentazione di Terre di Giovinazzo. <span>Foto Gianluca Battista</span>
La presentazione di Terre di Giovinazzo. Foto Gianluca Battista
Politica

Terre di Giovinazzo si presenta: «Con Depalma per completare un percorso»

Il presidente Arbore: «Sette donne in lista segno di attenzione al mondo femminile»

Pochi punti ma chiari nel programma di Terre di Giovinazzo, il movimento del presidente Alfonso Arbore, presentatosi ieri sera all'elettorato in un incontro il Sala Marano.

La lista sosterrà Tommaso Depalma nella sua corsa alla riconferma a Palazzo di Città e presenterà ben sette donne tra le candidate alla carica di Consigliere. «Un segno di massima attenzione verso il mondo femminile e le sue peculiarità», ha ricordato lo stesso Arbore.

Con lui, oltre a Depalma, Raffaele Stea, Licia Bellifemmine, Annamaria Mennuti, Daniele Papapicco e soprattutto Alessandro Cavaliere, che con Antonio Del Vecchio rappresenta l'anima del movimento. Terre di Giovinazzo è una lista fatta da persone che «non sono prefessionisti della politica e vengono dai più disparati ambiti».

In apertura, Alfonso Arbore ha ringraziato per il suo impegno quinquennale il Consigliere comunale uscente, Filippo Bonvino, notoriamente legato a doppio filo al suo collega. Welfare, Sport, Cultura e Turismo gli ambiti che interessano direttamente il programma di lista, che confluirà in quello della coalizione presto presentato anche attraverso un incontro pubblico. Comunque vada la tornata elettorale, ha detto il presidente, «il nostro progetto non si fermerà qui e vogliamo continuare a stare insieme ed a sviluppare un percorso comune. Oltre le promesse e gli slogan devono esserci le persone».

Arbore ha anche evidenziato come una priorità per Terre di Giovinazzo è rappresentata dal capitolo sicurezza. La proposta, giunta a sorpresa nella serata dell'IVE, è quella di unire alla sicurezza in senso stretto un miglioramento dell'illuminazione pubblica. L'idea, in buona sostanza, sarebbe quella di una «videosorveglianza diffusa "in cloud" e che si avvarrà dello stoccaggio dati e di analizzatori "intelligenti"». Le telecamere riprendono, i dati confluiscono in un database ed in caso di criticità, le immagini sono già a disposizione delle forze dell'ordine, con la possibilità di un monitoraggio pressoché costante della vita cittadina anche attraverso l'innalzamento e l'abbassamento della illuminazione pubblica. Qualcosa di molto simile a quello che dovrebbe accadere per il porto di qui a qualche mese.

Un passaggio successivo, evitando costi maggiori per l'Ente pubblico, secondo Arbore, potrebbe essere quello del project financing per lo sviluppo di progetti in partnership con università ed incubatori tecnologici.

Idee raccolte da Tommaso Depalma, che ha puntato dritto l'obiettivo: «dobbiamo farcela - ha detto - perché sono stati cinque anni di crescita e comunque la si pensi sulla singola opera o sulla singola azione di questa Amministrazione, oggi ci troviamo a parlare di qualcosa di fatto, non solo di teorizzato».

In apertura di intervento, il Sindaco aveva lanciato una frecciatina al suo antagonista, Antonello Natalicchio, che lo aveva accusato dal palco di piazza Vittorio Emanuele II di essere un "tagliatore di nastri". «Non è stato bello da parte vostra - ha detto al folto pubblico di simpatizzanti - farmi entrare senza tagliare un nastro».

Andando sul concreto, il primo cittadino ha ribadito la bontà del suo percorso amministrativo e la capacità di essere una classe dirigente «che sa guardare oltre, mentre noi, nel 2012, avevamo trovato la tragedia più grande, che era quella di una città priva di progettualità».

«La favola più grossa messa in giro dai miei detrattori - ha aggiunto - è stata quella secondo cui io sarei un uomo solo al comando. Io posso testimoniare che non è stato affatto così, grazie ad un lavoro di squadra di gente pulita, che non è cambiata in questi cinque anni, rimanendo umile, "pane e pomodoro", come mi piace dire. A volte ho ascoltato e deciso, perché questo deve anche fare un leader».

Quanto ai progetti per il territorio presentati da Terre di Giovinazzo, Depalma ha ricordato che «la smart city è stata da noi prima idealizzata, poi abbiamo iniziato a costruirla ed oggi vogliamo completarla. Smart city - ha detto guardando Alfonso Arbore, amico e compagno di viaggio politico che ha sempre avuto un occhio criticamente costruttivo sull'attività amministrativa - vuol dire case dell'acqua, nuovi lungomari, vuol dire raccolta porta a porta ed una serie di servizi che prima non c'erano. Abbiamo investito anche 163.000 euro per il wi-fi cittadino e creato la Cittadella della Cultura.

E proprio in campo culturale abbiamo dato tanto, penso al Festival di Aerografia vedendo questa sala con un murales dedicato a John Turturro - ha detto - con 7.000 presenze. Cito questo come esempio, ma è stato chiaro sin dall'inizio che avremmo rinunciato a qualche sagra organizzata per chiedere contributi al Comune ad avremmo puntato sulla qualità».

Quanto agli avversari politici, Depalma ha parlato di «vecchie lobbies che vogliono riproporsi. Noi abbiamo trovato la lobby dell'edilizia, quella della discarica e quella del cimitero, tanto per dirne qualcuna».

«Lo spirito non può cambiare - ha ricordato - perché il nostro non è lo spirito dei faccendieri o di chi vuol bloccarci e che speriamo resti a fare opposizione per i prossimi 30 anni, ma lo spirito è quello di essere al servizio della comunità, non servirsi della comunità. I Consiglieri come Alfonso Arbore sono stati miei fratelli in questi anni - ha evidenziato -, ma soprattutto ci sono persone che si candidano e che sono trasparenti.

So quanto sia dura rinunciare agli affetti per fare politica - ha chiosato - ma gli occhi dei nostri figli sono la chiave di volta per impegnarsi ancora, per pensare ad una città che guardi al loro futuro ed a quello di chi bambino lo è stato qualche tempo fa».

Al termine della serata, i candidati Consiglieri hanno firmato il loro impegno ufficiale nelle fila della lista.
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