Cronaca
Tenta il suicidio lanciandosi dal balcone, poliziotto lo afferra al volo
L'episodio a Bari: l'agente, di Giovinazzo, sporgendosi dal parapetto e afferrandolo per le gambe, è riuscito a salvarlo
Giovinazzo - domenica 7 gennaio 2024
16.01
Suicidio sventato, a Bari, dove un 27enne studente fuorisede ha tentato di togliersi la vita lanciandosi dal balcone, ma l'intervento di due poliziotti della Questura l'ha tratto in salvo: l'agente scelto Matteo Papapicco, di Giovinazzo, in particolare, è riuscito ad afferrarlo proprio quando il giovane s'è lasciare cadere nel vuoto.
I fatti sono avvenuti venerdì, quando al 113, la mamma del giovane studente, originario della provincia di Potenza, ha riferito ad un operatore telefonico di essere preoccupata di qualche gesto inconsulto del figlio. Scattato l'allarme, un equipaggio delle Volanti si è messo alla ricerca dell'abitazione del giovane, uno stabile di via Capruzzi. Ed è qui, al quinto piano, che hanno trovato il ragazzo, il quale, alla vista delle divise, ha tentato di lanciarsi nel vuoto dalla ringhiera del vano scala.
Ne è venuta fuori una violenta colluttazione con i due operatori, al termine della quale il giovane è riuscito a divincolarsi e a raggiungere il balcone. Qui s'è seduto sul parapetto, tentando di gettarsi nel vuoto, quando uno dei suoi angeli custodi (Papapicco), «mettendo a repentaglio la propria incolumità», l'ha afferrato per le gambe: le sue braccia erano doloranti, ma non poteva per niente mollare la presa. Un'azione efficace, un "abbraccio" che ha miracolosamente salvato il ragazzo.
Per fortuna, quel 27enne adesso è salvo: è stato portato in ospedale, al Policlinico di Bari, dove si trova ricoverato. Ma gli è andata bene, forse solo una manciata di secondi lo dividevano da una morte certa, quando i poliziotti gli hanno salvato la vita. Una storia amara, certo, ma con un finale scritto da due angeli in divisa.
I fatti sono avvenuti venerdì, quando al 113, la mamma del giovane studente, originario della provincia di Potenza, ha riferito ad un operatore telefonico di essere preoccupata di qualche gesto inconsulto del figlio. Scattato l'allarme, un equipaggio delle Volanti si è messo alla ricerca dell'abitazione del giovane, uno stabile di via Capruzzi. Ed è qui, al quinto piano, che hanno trovato il ragazzo, il quale, alla vista delle divise, ha tentato di lanciarsi nel vuoto dalla ringhiera del vano scala.
Ne è venuta fuori una violenta colluttazione con i due operatori, al termine della quale il giovane è riuscito a divincolarsi e a raggiungere il balcone. Qui s'è seduto sul parapetto, tentando di gettarsi nel vuoto, quando uno dei suoi angeli custodi (Papapicco), «mettendo a repentaglio la propria incolumità», l'ha afferrato per le gambe: le sue braccia erano doloranti, ma non poteva per niente mollare la presa. Un'azione efficace, un "abbraccio" che ha miracolosamente salvato il ragazzo.
Per fortuna, quel 27enne adesso è salvo: è stato portato in ospedale, al Policlinico di Bari, dove si trova ricoverato. Ma gli è andata bene, forse solo una manciata di secondi lo dividevano da una morte certa, quando i poliziotti gli hanno salvato la vita. Una storia amara, certo, ma con un finale scritto da due angeli in divisa.