Eventi e cultura
Tempo di Passione in via Cattedrale
Inaugurata ieri sera nella Chiesa del Carmine la mostra pasquale di Saverio Amorisco
Giovinazzo - domenica 28 febbraio 2016
11.18
In una città ancora troppo poco immersa nel clima pasquale, c'è uno scrigno cinquecentesco che permette di isolarsi dal caotico ambiente esterno per immergersi nel mistero della "Passione".
È stata inaugurata ieri sera, nella Chiesa del Carmine di via Cattedrale, l'esposizione artistica di Saverio Amorisco che ha per tema "Il Misericordioso non ebbe Misericordia".
La folla di appassionati, che soli tre mesi fa attendeva l'apertura del Presepe dello stesso artista giovinazzese, si è radunata puntuale all'esterno della chiesa. Lì Nicola Coppola, Presidente dell'Arciconfraternia Maria SS. del Carmine che ospita ormai da anni le opere del confratello Amorisco, ha letto una Lettera di San Paolo agli Efesini, prima di passare la parola a don Mario Petruzzelli, Assistente Spirituale del sodalizio confraternale. Il sacerdote ha preso spunto dall'invito alla carità nemica della vanagloria, contenuto nella Lettera, per parlare della Quaresima come «carnevale cristiano che vien dopo quello pagano», periodo in cui ogni credente deve mettere da parte l'apparenza e togliersi le maschere con cui è spesso portato ad affrontare la vita.
Poi l'apertura delle porte, la benedizione e la visita per gruppi. Tre diverse scene conquistano, una dopo l'altra, l'attenzione dei visitatori nel buio della chiesa abilmente sfruttata in modo sempre diverso. L'esposizione di gruppi statuari è arricchita, come preannunciato, dalla presenza di reliquie autenticate della passione, incastonate in uno splendido reliquiario, e di una coltre funebre con ricami in oro su velluto nero, risalente presumibilmente alla fine del XVIII secolo e rimasta segregata per secoli.
L'elemento di novità più evidente è il sistema di luci e audio automatizzato, progettato dal tranese Savio Palmieri, che aggiunge teatralità alle scene create, consentendo la narrazione delle ultime ore di vita di Cristo attraverso la voce guida di Maria, che Saverio Amorisco, autore anche del testo recitato, ha voluto come simbolo di tutte le madri che ancora oggi perdono i propri figli tragicamente.
Impossibile svelare di più, una visita alla Chiesa del Carmine fino al 27 marzo, tra le ore 18.00 e le ore 22.00, si rende necessaria.
È stata inaugurata ieri sera, nella Chiesa del Carmine di via Cattedrale, l'esposizione artistica di Saverio Amorisco che ha per tema "Il Misericordioso non ebbe Misericordia".
La folla di appassionati, che soli tre mesi fa attendeva l'apertura del Presepe dello stesso artista giovinazzese, si è radunata puntuale all'esterno della chiesa. Lì Nicola Coppola, Presidente dell'Arciconfraternia Maria SS. del Carmine che ospita ormai da anni le opere del confratello Amorisco, ha letto una Lettera di San Paolo agli Efesini, prima di passare la parola a don Mario Petruzzelli, Assistente Spirituale del sodalizio confraternale. Il sacerdote ha preso spunto dall'invito alla carità nemica della vanagloria, contenuto nella Lettera, per parlare della Quaresima come «carnevale cristiano che vien dopo quello pagano», periodo in cui ogni credente deve mettere da parte l'apparenza e togliersi le maschere con cui è spesso portato ad affrontare la vita.
Poi l'apertura delle porte, la benedizione e la visita per gruppi. Tre diverse scene conquistano, una dopo l'altra, l'attenzione dei visitatori nel buio della chiesa abilmente sfruttata in modo sempre diverso. L'esposizione di gruppi statuari è arricchita, come preannunciato, dalla presenza di reliquie autenticate della passione, incastonate in uno splendido reliquiario, e di una coltre funebre con ricami in oro su velluto nero, risalente presumibilmente alla fine del XVIII secolo e rimasta segregata per secoli.
L'elemento di novità più evidente è il sistema di luci e audio automatizzato, progettato dal tranese Savio Palmieri, che aggiunge teatralità alle scene create, consentendo la narrazione delle ultime ore di vita di Cristo attraverso la voce guida di Maria, che Saverio Amorisco, autore anche del testo recitato, ha voluto come simbolo di tutte le madri che ancora oggi perdono i propri figli tragicamente.
Impossibile svelare di più, una visita alla Chiesa del Carmine fino al 27 marzo, tra le ore 18.00 e le ore 22.00, si rende necessaria.