Cronaca
Tartarughe rinvenute decapitate sulla spiaggia. Insorge Salvemini
Almeno cinque i casi. Il responsabile del WWF: «Questa è una strage». La Regione: «Puglia parte lesa»
Giovinazzo - lunedì 18 febbraio 2019
21.26
Tartarughe rinvenute sulla spiaggia decapitate. E, viste le ferite riportate, ad agire sarebbe stata la mano dell'uomo. È questa la notizia che si sta diffondendo e che ha acceso i riflettori su quanto sta accadendo da alcuni giorni sulla litoranea che da Bari va verso nord e arriva a Trani: cinque, almeno, i casi accertati.
«L'escalation è preoccupante. Questa è una strage e i colpevoli la pagheranno cara», è il commento di Pasquale Salvemini che ha lanciato il grido di allarme. «Il cerchio dei sospettati si sta stringendo con l'intervento delle forze dell'ordine. Questi killer vanno fermati!», continua ancora il responsabile del centro recupero tartarughe marine di Molfetta che chiede maggiore collaborazione da chi ha visto qualcosa e può aiutare nell'individuazione dell'uccisione degli esemplari.
«La Regione Puglia fa propria la denuncia che arriva da Pasquale Salvemini: tutti gli animali erano stati decapitati - è invece il commento dell'assessore regionale all'Ecologia, Gianni Stea -. Ricordo che si tratta di una specie protetta e ad alto rischio di estinzione e che ci troviamo davanti a reati penali. Se corrispondono al vero le voci che si tratterebbe di riti messi in atto da pescatori e legati a insopportabili e arcaiche superstizioni sarebbe, se possibile, ancora più grave».
«Confido nell'operato delle forze dell'ordine affinché si possa fare luce sugli autori di questi barbari reati appellandomi anche alla maggioranza dei pescatori che affrontano il proprio lavoro con sacrificio. E se il reato sarà accertato e i colpevoli individuati - conclude - chiederò che la Regione possa costituirsi parte lesa».
«L'escalation è preoccupante. Questa è una strage e i colpevoli la pagheranno cara», è il commento di Pasquale Salvemini che ha lanciato il grido di allarme. «Il cerchio dei sospettati si sta stringendo con l'intervento delle forze dell'ordine. Questi killer vanno fermati!», continua ancora il responsabile del centro recupero tartarughe marine di Molfetta che chiede maggiore collaborazione da chi ha visto qualcosa e può aiutare nell'individuazione dell'uccisione degli esemplari.
«La Regione Puglia fa propria la denuncia che arriva da Pasquale Salvemini: tutti gli animali erano stati decapitati - è invece il commento dell'assessore regionale all'Ecologia, Gianni Stea -. Ricordo che si tratta di una specie protetta e ad alto rischio di estinzione e che ci troviamo davanti a reati penali. Se corrispondono al vero le voci che si tratterebbe di riti messi in atto da pescatori e legati a insopportabili e arcaiche superstizioni sarebbe, se possibile, ancora più grave».
«Confido nell'operato delle forze dell'ordine affinché si possa fare luce sugli autori di questi barbari reati appellandomi anche alla maggioranza dei pescatori che affrontano il proprio lavoro con sacrificio. E se il reato sarà accertato e i colpevoli individuati - conclude - chiederò che la Regione possa costituirsi parte lesa».