Cronaca
Tartaruga spiaggiata trovata al lido Azzurro
La carcassa, un esemplare di caretta caretta, aveva i classici segni da costrizione su una pinna
Giovinazzo - lunedì 7 giugno 2021
La carcassa di una tartaruga marina della specie caretta caretta è stata scoperta in località Trincea, a Ponente. 70 centimetri di lunghezza carapace, l'esemplare, in avanzato stato di decomposizione, è stato depositato dal mare in burrasca dei giorni scorsi lungo la battigia del lido Azzurro, prima dell'arrivo dei soccorsi.
Sul posto, infatti, sono arrivati i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, la Polizia Locale, il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari ed i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, coordinati da Pasquale Salvemini, secondo il quale l'esemplare - la tartaruga marina più comune del Mediterraneo, ma la specie è fortemente minacciata -, presentava su una pinna vari segni da costrizione. Ferite, secondo Salvemini, causate, presumibilmente, da una rete da posta».
Gli ispettori, giunti sul posto, non hanno proceduto ad alcun esame necroscopico, pertanto la carcassa è stata consegnata alla ditta autorizzata alla distruzione. «Seppur è un fatto triste quello dell'ennesima tartaruga ritrovata spiaggiata a Giovinazzo - ha commentato Salvemini, delegato del WWF Italia per la Puglia - i resti dell'animale saranno smaltiti. La tartaruga marina, una femmina di 40 chilogrammi di peso, purtroppo non sarà in grado di tornare a navigare nei nostri mari».
«È noto che le tartarughe nell'arco della loro vita vanno incontro a tanti pericoli che determinano un alto tasso di mortalità, in particolare la pesca accidentale, gli ami dei palangari, le reti da posta, quelle abbandonate dai pescatori alla deriva o gli agglomerati di plastiche in cui restano impigliate» ha concluso Salvemini.
Sul posto, infatti, sono arrivati i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, la Polizia Locale, il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari ed i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, coordinati da Pasquale Salvemini, secondo il quale l'esemplare - la tartaruga marina più comune del Mediterraneo, ma la specie è fortemente minacciata -, presentava su una pinna vari segni da costrizione. Ferite, secondo Salvemini, causate, presumibilmente, da una rete da posta».
Gli ispettori, giunti sul posto, non hanno proceduto ad alcun esame necroscopico, pertanto la carcassa è stata consegnata alla ditta autorizzata alla distruzione. «Seppur è un fatto triste quello dell'ennesima tartaruga ritrovata spiaggiata a Giovinazzo - ha commentato Salvemini, delegato del WWF Italia per la Puglia - i resti dell'animale saranno smaltiti. La tartaruga marina, una femmina di 40 chilogrammi di peso, purtroppo non sarà in grado di tornare a navigare nei nostri mari».
«È noto che le tartarughe nell'arco della loro vita vanno incontro a tanti pericoli che determinano un alto tasso di mortalità, in particolare la pesca accidentale, gli ami dei palangari, le reti da posta, quelle abbandonate dai pescatori alla deriva o gli agglomerati di plastiche in cui restano impigliate» ha concluso Salvemini.