Cronaca
Tartaruga spiaggiata nel porto di Giovinazzo
L'esemplare, una caretta caretta, è stato segnalato all'Ufficio Locale Marittimo: era in avanzato stato di decomposizione
Giovinazzo - lunedì 8 novembre 2021
17.46
Una tartaruga della specie caretta caretta è stata ritrovata morta ieri nel porto di Giovinazzo, lungo lo scalo di alaggio. La carcassa del carapace, già in avanzato stato di decomposizione, è stata rinvenuta da alcuni passanti che hanno subito segnalato il ritrovamento al'Ufficio Locale Marittimo.
Sul posto, come da prassi, sono arrivati, con la Polizia Locale, il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale e i volontari del WWF Puglia. La tartaruga, un esemplare di soli 9 chilogrammi, era lunga 45 centimetri: «Ero a Bisceglie, per la liberazione di altre cinque testuggini, quando ho ricevuto la telefonata - riferisce Pasquale Salvemini -. In realtà la segnalazione parlava di due esemplari, ma al momento ne abbiamo rinvenuto solo uno».
Secondo i primi accertamenti svolti sul posto non ci sarebbero lesioni macroscopicamente apprezzabili, come ferite delle eliche di imbarcazioni oppure segni di malattie infettive diagnosticabili clinicamente. E neppure ami conficcati. L'esemplare potrebbe essere dunque morto per annegamento, impigliato nelle reti da pesca. L'ennesima vittima dei pescatori. Animali intrappolati nelle reti. Da cui non riescono a liberarsi.
Eppure sarebbe molto semplice evitare la morte. I pescatori, nel momento in cui dovessero vedere intrappolata una tartaruga nelle loro reti, dovrebbero chiamare la Guardia Costiera. Quando questo succede, le tartarughe possono essere salvate perché vengono portate al centro di Molfetta.
Sul posto, come da prassi, sono arrivati, con la Polizia Locale, il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale e i volontari del WWF Puglia. La tartaruga, un esemplare di soli 9 chilogrammi, era lunga 45 centimetri: «Ero a Bisceglie, per la liberazione di altre cinque testuggini, quando ho ricevuto la telefonata - riferisce Pasquale Salvemini -. In realtà la segnalazione parlava di due esemplari, ma al momento ne abbiamo rinvenuto solo uno».
Secondo i primi accertamenti svolti sul posto non ci sarebbero lesioni macroscopicamente apprezzabili, come ferite delle eliche di imbarcazioni oppure segni di malattie infettive diagnosticabili clinicamente. E neppure ami conficcati. L'esemplare potrebbe essere dunque morto per annegamento, impigliato nelle reti da pesca. L'ennesima vittima dei pescatori. Animali intrappolati nelle reti. Da cui non riescono a liberarsi.
Eppure sarebbe molto semplice evitare la morte. I pescatori, nel momento in cui dovessero vedere intrappolata una tartaruga nelle loro reti, dovrebbero chiamare la Guardia Costiera. Quando questo succede, le tartarughe possono essere salvate perché vengono portate al centro di Molfetta.