Attualità
Tariffe acqua impazzite in tutta la Puglia. Coldiretti scrive ad Emiliano
Si tocca anche 1,45 euro a metro cubo
Giovinazzo - venerdì 12 maggio 2023
Comunicato Stampa
Tariffe impazzite in Puglia con costi dell'acqua che passano da 0,25€ al metro cubo fino a schizzare a 1,45€ al metro cubo, creando gravi e dannose disparità sul territorio, per cui serve una stretta per la gestione dell'acqua e della bonifica dei consorzi commissariati.
È quanto denuncia Coldiretti Puglia, che in una lettera al presidente della Regione Michele Emiliano, all'assessore all'Agricoltura Donato Pentassuglia e al Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Alfredo Borzillo, stigmatizzano la disparità di trattamento con l'imposizione di tariffe che cambiano diametralmente a seconda dei territori.
«Emblematico il caso di costi applicati dal consorzio di bonifica Terre d'Apulia – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che applica la tariffa 0,33 €/mc per il solo sub-comprensorio Destra Ofanto "al fine di rendere competitive le produzioni agricole", mentre lo stesso consorzio impone 1,45 Euro/mc per il sub-comprensorio Litorale Barese. Bene per le imprese del sub-comprensorio Destra Ofanto, per la maggior parte dedite prevalentemente alla frutticoltura e pertanto con prelievi irrigui di grande volume, ma non si comprende la ratio per cui da un lato si salvaguarda la competitività e dunque il reddito di queste aziende agricole, mentre dall'altra si decide di determinare la crisi delle imprese del secondo comprensorio, in quanto il costo di € 1,45 al metrocubo è insostenibile, specialmente in considerazione di un molto più che probabile decorso caldo e siccitoso della prossima estate», insiste Muraglia.
Ed è il direttore regionale di Coldiretti Pietro Piccioni ad insistere che 'in tal modo, si lancia un falso e subdolo messaggio agli utenti circa l'inefficienza e il maggior costo irriguo in gestione al Consorzio, rischiando di espropriare tale servizio irriguo, che è invece funzione fondante del Consorzio, anche in previsione della nuova governance del Consorzio Unico. Per questo chiediamo un concreto impegno da parte della regione Puglia per un più che opportuno intervento finanziario, che consenta l'abbassamento dei costi dell'areale del sub-comprensorio Litorale Barese gestito dal Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia", conclude Piccioni.
Sui consorzi di bonifica commissariati Coldiretti Puglia ritiene ormai improcrastinabile il cronoprogramma degli interventi, a partire dall'approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.
A causa del ventennale commissariamento il mondo agricolo e l'opinione pubblica – insiste Coldiretti Puglia - hanno sedimentato sfiducia e risentimento verso strutture che hanno, invece, importanti compiti di natura pubblica e di servizio all'agricoltura, rimaste imprigionate in una condizione di scarsa efficienza e di inoperosa funzione statutaria. Di contro i drammatici effetti dell'incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi ed imprevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell'attività di Bonifica integrale.
Non si può più tergiversare, visto che è a tutti evidente come il cambiamento climatico – incalza Coldiretti Puglia - stia creando grandi problemi al territorio, soprattutto per la Puglia che invece ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare l'acqua alle produzioni agricole. E tale compito deve essere assunto della politica regionale nel suo insieme, con una chiara volontà di voler mettere l'acqua e la bonifica al centro dell'impegno, sia in termini di risorse che di progettualità, ciò anche al fine di superare il sentiment sfavorevole, verso uno strumento indispensabile per il settore primario.
Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.
Accanto a misure immediate per garantire l'approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regione Puglia, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l'urgenza di completare le 'incompiute' e avviare un grande piano per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l'11% dell'acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest'anno.
I Consorzi pugliesi devono garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1.126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210 mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate, conclude Coldiretti Puglia.
È quanto denuncia Coldiretti Puglia, che in una lettera al presidente della Regione Michele Emiliano, all'assessore all'Agricoltura Donato Pentassuglia e al Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Alfredo Borzillo, stigmatizzano la disparità di trattamento con l'imposizione di tariffe che cambiano diametralmente a seconda dei territori.
«Emblematico il caso di costi applicati dal consorzio di bonifica Terre d'Apulia – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che applica la tariffa 0,33 €/mc per il solo sub-comprensorio Destra Ofanto "al fine di rendere competitive le produzioni agricole", mentre lo stesso consorzio impone 1,45 Euro/mc per il sub-comprensorio Litorale Barese. Bene per le imprese del sub-comprensorio Destra Ofanto, per la maggior parte dedite prevalentemente alla frutticoltura e pertanto con prelievi irrigui di grande volume, ma non si comprende la ratio per cui da un lato si salvaguarda la competitività e dunque il reddito di queste aziende agricole, mentre dall'altra si decide di determinare la crisi delle imprese del secondo comprensorio, in quanto il costo di € 1,45 al metrocubo è insostenibile, specialmente in considerazione di un molto più che probabile decorso caldo e siccitoso della prossima estate», insiste Muraglia.
Ed è il direttore regionale di Coldiretti Pietro Piccioni ad insistere che 'in tal modo, si lancia un falso e subdolo messaggio agli utenti circa l'inefficienza e il maggior costo irriguo in gestione al Consorzio, rischiando di espropriare tale servizio irriguo, che è invece funzione fondante del Consorzio, anche in previsione della nuova governance del Consorzio Unico. Per questo chiediamo un concreto impegno da parte della regione Puglia per un più che opportuno intervento finanziario, che consenta l'abbassamento dei costi dell'areale del sub-comprensorio Litorale Barese gestito dal Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia", conclude Piccioni.
Sui consorzi di bonifica commissariati Coldiretti Puglia ritiene ormai improcrastinabile il cronoprogramma degli interventi, a partire dall'approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.
A causa del ventennale commissariamento il mondo agricolo e l'opinione pubblica – insiste Coldiretti Puglia - hanno sedimentato sfiducia e risentimento verso strutture che hanno, invece, importanti compiti di natura pubblica e di servizio all'agricoltura, rimaste imprigionate in una condizione di scarsa efficienza e di inoperosa funzione statutaria. Di contro i drammatici effetti dell'incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi ed imprevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell'attività di Bonifica integrale.
Non si può più tergiversare, visto che è a tutti evidente come il cambiamento climatico – incalza Coldiretti Puglia - stia creando grandi problemi al territorio, soprattutto per la Puglia che invece ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare l'acqua alle produzioni agricole. E tale compito deve essere assunto della politica regionale nel suo insieme, con una chiara volontà di voler mettere l'acqua e la bonifica al centro dell'impegno, sia in termini di risorse che di progettualità, ciò anche al fine di superare il sentiment sfavorevole, verso uno strumento indispensabile per il settore primario.
Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.
Accanto a misure immediate per garantire l'approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regione Puglia, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l'urgenza di completare le 'incompiute' e avviare un grande piano per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l'11% dell'acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest'anno.
I Consorzi pugliesi devono garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1.126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210 mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate, conclude Coldiretti Puglia.