Politica
TARI, il PD: «Depalma si vanta di un piccolo taglio»
I Democratici contestano l'euforia della maggioranza sul risparmio
Giovinazzo - mercoledì 5 aprile 2017
14.00
Diminuita nelle proiezioni per il 2017, ma aumentata vertiginosamente nel corso dell'Amministrazione Depalma. Questo il messaggio sulla TARI, la tassa sui rifiuti, che il Partito Democratico giovinazzese manda forte e chiaro agli elettori.
In un post apparso sulla pagina Facebook dei Dem, si legge: «Il Sindaco Depalma vuole discutere di TARI. Si vanta del piccolo taglio programmato l'altro giorno per il 2017, grazie al tardivo avvio della raccolta differenziata e con l'occhio al prossimo appuntamento elettorale. Depalma si guarda bene dal fornire le cifre globali del disastro. Quelle, cioè, che hanno guadagnato a Giovinazzo, sotto la sua guida, la medaglia o lo sfregio della TARI più alta di tutta l'Area metropolitana di Bari».
In particolare il PD giovinazzese si sofferma sulle cifre messe a confronto, grazie ad una tabella postata, tra l'Amministrazione Natalicchio e quella uscente: «Solo qualche piccolo esempio - scrivono -. Un appartamento di 100 mq. circa per 4 persone circa pagava, nel 2003, primo anno di Amministrazione Natalicchio, 199,68 euro, saliti nel 2012, al cambio di Amministrazione, a soli 210,08 euro (ovvero un aumento del 5,2% in 10 anni). Depalma - sottolineano i Democratici - ha saputo portare quei 210,08 euro a 524,10 euro per il 2017 (insomma, taglio ultimo compreso, un aumento del 250% in cinque anni).
Per un ristorante di 100 mq. - continua la nota -, la tassa iniziale del 2003 di 782,39 euro, salita con Natalicchio dieci anni dopo a 821,60 (+5,01%), è stata innalzata da Depalma a 2.023,78 (ovvero in cinque anni +246,32%)».
Infine l'attacco frontale con interrogativi pressanti: «Di chi la colpa? Di Renzi, Vendola, Natalicchio, della Regione, delle leggi nazionali? Ma allora perché Giovinazzo è sfregiata con il record della tariffa più alta di tutta l'Area metropolitana di Bari? Gli altri comuni non stanno in Puglia, non stanno in Italia?».
In un post apparso sulla pagina Facebook dei Dem, si legge: «Il Sindaco Depalma vuole discutere di TARI. Si vanta del piccolo taglio programmato l'altro giorno per il 2017, grazie al tardivo avvio della raccolta differenziata e con l'occhio al prossimo appuntamento elettorale. Depalma si guarda bene dal fornire le cifre globali del disastro. Quelle, cioè, che hanno guadagnato a Giovinazzo, sotto la sua guida, la medaglia o lo sfregio della TARI più alta di tutta l'Area metropolitana di Bari».
In particolare il PD giovinazzese si sofferma sulle cifre messe a confronto, grazie ad una tabella postata, tra l'Amministrazione Natalicchio e quella uscente: «Solo qualche piccolo esempio - scrivono -. Un appartamento di 100 mq. circa per 4 persone circa pagava, nel 2003, primo anno di Amministrazione Natalicchio, 199,68 euro, saliti nel 2012, al cambio di Amministrazione, a soli 210,08 euro (ovvero un aumento del 5,2% in 10 anni). Depalma - sottolineano i Democratici - ha saputo portare quei 210,08 euro a 524,10 euro per il 2017 (insomma, taglio ultimo compreso, un aumento del 250% in cinque anni).
Per un ristorante di 100 mq. - continua la nota -, la tassa iniziale del 2003 di 782,39 euro, salita con Natalicchio dieci anni dopo a 821,60 (+5,01%), è stata innalzata da Depalma a 2.023,78 (ovvero in cinque anni +246,32%)».
Infine l'attacco frontale con interrogativi pressanti: «Di chi la colpa? Di Renzi, Vendola, Natalicchio, della Regione, delle leggi nazionali? Ma allora perché Giovinazzo è sfregiata con il record della tariffa più alta di tutta l'Area metropolitana di Bari? Gli altri comuni non stanno in Puglia, non stanno in Italia?».