Attualità
Sversamenti a Levante, il Comitato "Per la Salute Pubblica" denuncia
L'accusa: «Ennesimo attacco all'ambiente»
Giovinazzo - lunedì 5 dicembre 2016
«Ci ritroviamo di fronte ad un ennesimo attacco alla salute pubblica, perpetrato da chi evidentemente, pur di risparmiare sulla propria bolletta se ne infischia dei danni che provoca all'ambiente e alle persone. I fautori della città "smart" che pensa al turismo vigilassero davvero su queste situazioni, piuttosto che affannarsi a tagliar nastri per meri scopi elettoralistici».
Dura, senza fronzoli, diretta. La presa di posizione del Comitato "Per la Salute Pubblica" su scarichi sospetti in mare a Levante ha già fatto il giro della rete.
«Quel tronco di fogna - spiega la nota -, che partendo dalle Acciaierie e Ferriere pugliesi sfocia in località Cappella, dovrebbe essere morto. Invece è tornato a vivere - denunciano -. Convoglia acque putride e maleodoranti nel mare, proprio dove, nei mesi estivi, il tratto di spiaggia si riempie di bagnanti, soprattutto famiglie con bambini. Cosa ha fatto tornare in vita quel tronco di fogna che un tempo serviva a raccogliere le acque di raffreddamento dei macchinari dell'Afp? - è la domanda secca -. Probabilmente - spiegano - allacci clandestini o comunque illegali».
Infine un passaggio che fa comprendere come la vicenda non sia una "prima assoluta". Qualcuno, asseriscono dal Comitato, starebbe violando la legge, reiterando forse un comportamento doloso già riscontrato anni addietro: «Il fenomeno era stato rilevato anche in passato - specifica la nota -, e in quelle occasioni furono individuati anche i responsabili. Si trattava di allacci clandestini. Se quegli sversamenti dovessero essere confermati come attività abusive messe in atto da qualcuno - commentano -, a questo punto l'Acquedotto Pugliese, titolato ai controlli e agli interventi del caso, dovrebbe intervenire».
Dura, senza fronzoli, diretta. La presa di posizione del Comitato "Per la Salute Pubblica" su scarichi sospetti in mare a Levante ha già fatto il giro della rete.
«Quel tronco di fogna - spiega la nota -, che partendo dalle Acciaierie e Ferriere pugliesi sfocia in località Cappella, dovrebbe essere morto. Invece è tornato a vivere - denunciano -. Convoglia acque putride e maleodoranti nel mare, proprio dove, nei mesi estivi, il tratto di spiaggia si riempie di bagnanti, soprattutto famiglie con bambini. Cosa ha fatto tornare in vita quel tronco di fogna che un tempo serviva a raccogliere le acque di raffreddamento dei macchinari dell'Afp? - è la domanda secca -. Probabilmente - spiegano - allacci clandestini o comunque illegali».
Infine un passaggio che fa comprendere come la vicenda non sia una "prima assoluta". Qualcuno, asseriscono dal Comitato, starebbe violando la legge, reiterando forse un comportamento doloso già riscontrato anni addietro: «Il fenomeno era stato rilevato anche in passato - specifica la nota -, e in quelle occasioni furono individuati anche i responsabili. Si trattava di allacci clandestini. Se quegli sversamenti dovessero essere confermati come attività abusive messe in atto da qualcuno - commentano -, a questo punto l'Acquedotto Pugliese, titolato ai controlli e agli interventi del caso, dovrebbe intervenire».