Cronaca
Strasburgo accoglie il ricorso della Knox contro l'Italia
Raffaele Sollecito: «È ora che la gente cominci ad aprire gli occhi su questa vicenda»
Giovinazzo - mercoledì 18 maggio 2016
05.00
«È ora che la gente cominci ad aprire gli occhi su questa vicenda». Questo il commento di Raffaele Sollecito, apparso su Repubblica.it, dopo aver appreso la notizia dell'accoglimento in via preliminare, da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, del ricorso presentato da Amanda Knox contro l'Italia.
Secondo la cittadina statunitense, nel nostro Paese vi sarebbe stato un processo «iniquo», in violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, perché «non è stata informata in tempi brevi, in una lingua a lei comprensibile, della natura e dei motivi dell'accusa formulata a suo carico». La Knox, accusata dell'omicidio della studentessa inglese, Meredith Kercher, avvenuto a Perugia tra l'1 ed il 2 novembre 2007, sostiene anche di essere stata maltrattata durante l'interrogatorio, avvenuto, secondo le tesi dei suoi legali, senza la presenza di un suo difensore. Con lei era stato imputato del delitto proprio l'ingegnere informatico giovinazzese: entrambi erano poi stati assolti in Cassazione.
La Corte di Strasburgo ha così ritenuto valido il dossier presentato il 24 novembre 2013 dai legali della Knox, Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, ed ha proceduto alle comunicazioni del caso affinché il Governo italiano possa difendersi. Amanda dovrà tuttavia dimostrare di aver fatto ricorso a tutti i tribunali del nostro Paese prima di giungere a questo tentativo. Da qui l'accoglimento del ricorso in via meramente preliminare.
Secondo la cittadina statunitense, nel nostro Paese vi sarebbe stato un processo «iniquo», in violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, perché «non è stata informata in tempi brevi, in una lingua a lei comprensibile, della natura e dei motivi dell'accusa formulata a suo carico». La Knox, accusata dell'omicidio della studentessa inglese, Meredith Kercher, avvenuto a Perugia tra l'1 ed il 2 novembre 2007, sostiene anche di essere stata maltrattata durante l'interrogatorio, avvenuto, secondo le tesi dei suoi legali, senza la presenza di un suo difensore. Con lei era stato imputato del delitto proprio l'ingegnere informatico giovinazzese: entrambi erano poi stati assolti in Cassazione.
La Corte di Strasburgo ha così ritenuto valido il dossier presentato il 24 novembre 2013 dai legali della Knox, Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, ed ha proceduto alle comunicazioni del caso affinché il Governo italiano possa difendersi. Amanda dovrà tuttavia dimostrare di aver fatto ricorso a tutti i tribunali del nostro Paese prima di giungere a questo tentativo. Da qui l'accoglimento del ricorso in via meramente preliminare.