Eventi e cultura
Storia di una tragica amicizia
Giuda Iscariota e la sua verità nella voce di Franco Martini
Giovinazzo - mercoledì 1 aprile 2015
13.08
In un'atmosfera intima e raccolta è andato in scena il recital "… il più grande di tutti i miei amici. La verità di Giuda", interpretato da Franco Martini. Due serate, lunedì e martedì, che hanno contraddistinto il sesto appuntamento della rassegna "Librincittà", ideata dalla redazione del mensile "in Città" con il supporto dell'Arciconfraternita di Maria SS. Del Carmine.
«Non essere d'accordo con qualcuno è un delitto?». Questa la domanda con cui Martini sceglie di far partire la propria analisi del complesso punto di vista di Giuda e che ha accompagnato il pubblico nei due incontri. Una domanda che diventa il filo conduttore dell'argomentazione dell'Iscariota attraverso alcuni degli episodi più noti del Vangelo. Il battesimo del Battista, definito "il matto", le nozze di Cana, il miracolo dei pani e dei pesci, la risurrezione di Lazzaro ed altri ancora sono gli esempi attraverso cui il discepolo esprime il proprio disappunto nei confronti delle azioni di Gesù. Giuda non crede alle parole del Nazareno e smonta punto per punto la teoria rivoluzionaria del suo maestro, non riconoscendolo come il Messia. Eppure, lo ama profondamente, fino alla fine, e sceglie di consegnarlo, di affidarlo - non di tradirlo - per salvarlo dalla sua follia.
Pochi elementi scenici, ma una grande intensità interpretativa, facilitata dal religiosissimo silenzio creatosi nella Chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Una kippah sul capo (tipico accessorio della tradizione ebraica), ad indicare la stretta osservanza di Giuda alla Legge, e frasi scritte su alcuni foglietti, per avanzare nella parabola discendente del personaggio, verso il tragico epilogo.
Martini ha dato voce al romanzo di Luca Doninelli, adattandolo in modo originale e dando risalto al sentimento di profonda amicizia che legava elettivamente Giuda al Nazareno, oltre a quella dimensione umana che lo portò al suo imperdonabile errore, considerato come necessario nella sua ottica. «Ciò che mi ha colpito è stata proprio la caratterizzazione del personaggio e la sua forza drammaturgica», ha spiegato a fine serata "il professore". Un'interpretazione che ha convinto i presenti e che si è aperta in seguito ad una discussione proficua sui temi toccati dalla lettura, anche grazie alle riflessioni del padre spirituale dell'Arciconfraternita, don Nicola Gaudio.
Estremamente emozionato e soddisfatto Filippo D'Attolico, Direttore della testata "in Città", che pronunciando la frase "Fa' che questa strada non finisca mai", evidente citazione del libro di Doninelli, ha auspicato il prosieguo della collaborazione tra Martini ed il mensile e di quel percorso culturale che "Librincittà" ha inaugurato lo scorso autunno.
«Non essere d'accordo con qualcuno è un delitto?». Questa la domanda con cui Martini sceglie di far partire la propria analisi del complesso punto di vista di Giuda e che ha accompagnato il pubblico nei due incontri. Una domanda che diventa il filo conduttore dell'argomentazione dell'Iscariota attraverso alcuni degli episodi più noti del Vangelo. Il battesimo del Battista, definito "il matto", le nozze di Cana, il miracolo dei pani e dei pesci, la risurrezione di Lazzaro ed altri ancora sono gli esempi attraverso cui il discepolo esprime il proprio disappunto nei confronti delle azioni di Gesù. Giuda non crede alle parole del Nazareno e smonta punto per punto la teoria rivoluzionaria del suo maestro, non riconoscendolo come il Messia. Eppure, lo ama profondamente, fino alla fine, e sceglie di consegnarlo, di affidarlo - non di tradirlo - per salvarlo dalla sua follia.
Pochi elementi scenici, ma una grande intensità interpretativa, facilitata dal religiosissimo silenzio creatosi nella Chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Una kippah sul capo (tipico accessorio della tradizione ebraica), ad indicare la stretta osservanza di Giuda alla Legge, e frasi scritte su alcuni foglietti, per avanzare nella parabola discendente del personaggio, verso il tragico epilogo.
Martini ha dato voce al romanzo di Luca Doninelli, adattandolo in modo originale e dando risalto al sentimento di profonda amicizia che legava elettivamente Giuda al Nazareno, oltre a quella dimensione umana che lo portò al suo imperdonabile errore, considerato come necessario nella sua ottica. «Ciò che mi ha colpito è stata proprio la caratterizzazione del personaggio e la sua forza drammaturgica», ha spiegato a fine serata "il professore". Un'interpretazione che ha convinto i presenti e che si è aperta in seguito ad una discussione proficua sui temi toccati dalla lettura, anche grazie alle riflessioni del padre spirituale dell'Arciconfraternita, don Nicola Gaudio.
Estremamente emozionato e soddisfatto Filippo D'Attolico, Direttore della testata "in Città", che pronunciando la frase "Fa' che questa strada non finisca mai", evidente citazione del libro di Doninelli, ha auspicato il prosieguo della collaborazione tra Martini ed il mensile e di quel percorso culturale che "Librincittà" ha inaugurato lo scorso autunno.