Musica
Standing ovation per The Great Italian Tenors
Ieri la seconda serata di Festival in...Porto. Ecco la nostra gallery
Giovinazzo - domenica 14 agosto 2016
11.48
Il bel canto ha trionfato nella seconda serata del Festival in… Porto, la kermesse musicale organizzata da tredici lunghi anni dagli Amici della Musica del presidente Vincenzo Depalo.
Ieri sera, davanti alla folta platea di piazza Vittorio Emanuele II , si sono esibiti The Great Italian Tenors, formazione che spazia dall'opera lirica ai classici della tradizione partenopea. Francesco Malapena, Francesco Paolo Panni e Francesco Zingariello hanno letteralmente preso per mano il pubblico, accompagnandolo in un percorso esaltante. Dal "Nessun dorma" dalla "Turandot" di Puccini, fino a giungere ad "O sole mio", i tre tenori hanno tenuto il pubblico incollato alle poltrone.
Nel backstage abbiamo incontrato i tre artisti, che ci hanno spiegato come questo format aiuti ad avvicinare un pubblico trasversale ad un repertorio classico. Qualcosa che non può accadere nella location naturale dei teatri. Il loro show è nato tre anni fa in Canada e permette concretamente di apprezzare la qualità e la duttilità di tre splendide voci, che vogliono essere un omaggio a Carreras, Domingo e Pavarotti. Così arie celebri di opere, arrangiate egregiamente dal Maestro Angelo Nigro (conosciutissimo per aver curato la trasmissione televisiva di Rai 1, "Affari Tuoi", ndr) in chiave jazz e pop, hanno avuto lo stesso effetto sul pubblico di una canzone tratta dal vasto repertorio napoletano o di un brano sudamericano. Un mix perfetto, apprezzabilissimo all'ascolto.
Si è partiti, dopo la "Turandot", con un tuffo nell'opera grazie a "Ridi Pagliaccio" da "I pagliacci" di Leoncavallo, "E lucean le stelle" dalla "Tosca" di Puccini, proseguendo con "La donna è mobile" dal "Rigoletto" verdiano, per gustare a pieno il bello delle tre voci nella loro massima estensione. Subito dopo il viaggio nel novecento, con "Parlami d'amore Mariù" scritto da Cesare Andrea Bixio ed Ennio Neri per la voce di Vittorio De Sica e "Non ti scordar di me", che in tanti ricorderanno nell'esecuzione magistrale di Luciano Pavarotti a Central Park. Il pubblico si è esaltato con "Mamma", prima di passar alla canzone d'autore italiana con "Caruso" di Lucio Dalla, "Con te partirò" e "Nel sole", portata alla ribalta internazionale dalla voce di Al Bano. Un magnifico Francesco Paolo Panni ha incantato la platea nell'esecuzione di "Un amore così grande" di Guido Maria Ferilli, brano reso celebre da Claudio Villa.
Atmosfere latino-americane con gli arrangiamenti di Nigro per "La cumparsita", seguita da "Qui sas qui sas qui sas" e da una eccellente interpretazione di Francesco Malapena che ha cantato divinamente "Granada". Il passaggio successivo è stato un omaggio all'America del Nord e ci ha regalato forti emozioni grazie a "My way", dal repertorio di Frank Sinatra, e "New York New York" da quello di Liza Minnelli. Un brivido lungo ed intenso ha accompagnato l'ascolto di "Close to you" di Burt Bacharach, arrangiamento splendido di Angelo Nigro, per l'esecuzione superlativa di Francesco Zingariello. Chiusura col botto con la tradizione napoletana e le intramontabili "I' te vurria vasà", "Santa Lucia luntana", "O' paese d'o' sole..", "O surdato 'nnammurato", "Funiculì funiculà" e "O'sole mio", prima di suggellare una performance eccezionale con "Volare - Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno.
Sulla scena, ad accompagnare i tre portentosi talenti del bel canto, c'è stata una band di professionisti: Davide Giove al flauto, Michele Montepeloso alla chitarra, Michele Sornatale al contrabbasso e Saverio Petruzzellis alla batteria.
A fine serata il presidente degli Amici della Musica, Vincenzo Depalo, ha ricordato come questa gradevole miscellanea abbia avuto il merito di avvicinare i giovani alla potente voce dei tre interpreti e ad alcune atmosfere musicali di un passato musicale che fa del nostro Paese, ancora oggi, un punto di riferimento mondiale nel genere.
Stasera si chiude con i Tree Gees e la musica anni '70. Nella nostra gallery le emozioni di una serata intensa.
Ieri sera, davanti alla folta platea di piazza Vittorio Emanuele II , si sono esibiti The Great Italian Tenors, formazione che spazia dall'opera lirica ai classici della tradizione partenopea. Francesco Malapena, Francesco Paolo Panni e Francesco Zingariello hanno letteralmente preso per mano il pubblico, accompagnandolo in un percorso esaltante. Dal "Nessun dorma" dalla "Turandot" di Puccini, fino a giungere ad "O sole mio", i tre tenori hanno tenuto il pubblico incollato alle poltrone.
Nel backstage abbiamo incontrato i tre artisti, che ci hanno spiegato come questo format aiuti ad avvicinare un pubblico trasversale ad un repertorio classico. Qualcosa che non può accadere nella location naturale dei teatri. Il loro show è nato tre anni fa in Canada e permette concretamente di apprezzare la qualità e la duttilità di tre splendide voci, che vogliono essere un omaggio a Carreras, Domingo e Pavarotti. Così arie celebri di opere, arrangiate egregiamente dal Maestro Angelo Nigro (conosciutissimo per aver curato la trasmissione televisiva di Rai 1, "Affari Tuoi", ndr) in chiave jazz e pop, hanno avuto lo stesso effetto sul pubblico di una canzone tratta dal vasto repertorio napoletano o di un brano sudamericano. Un mix perfetto, apprezzabilissimo all'ascolto.
Si è partiti, dopo la "Turandot", con un tuffo nell'opera grazie a "Ridi Pagliaccio" da "I pagliacci" di Leoncavallo, "E lucean le stelle" dalla "Tosca" di Puccini, proseguendo con "La donna è mobile" dal "Rigoletto" verdiano, per gustare a pieno il bello delle tre voci nella loro massima estensione. Subito dopo il viaggio nel novecento, con "Parlami d'amore Mariù" scritto da Cesare Andrea Bixio ed Ennio Neri per la voce di Vittorio De Sica e "Non ti scordar di me", che in tanti ricorderanno nell'esecuzione magistrale di Luciano Pavarotti a Central Park. Il pubblico si è esaltato con "Mamma", prima di passar alla canzone d'autore italiana con "Caruso" di Lucio Dalla, "Con te partirò" e "Nel sole", portata alla ribalta internazionale dalla voce di Al Bano. Un magnifico Francesco Paolo Panni ha incantato la platea nell'esecuzione di "Un amore così grande" di Guido Maria Ferilli, brano reso celebre da Claudio Villa.
Atmosfere latino-americane con gli arrangiamenti di Nigro per "La cumparsita", seguita da "Qui sas qui sas qui sas" e da una eccellente interpretazione di Francesco Malapena che ha cantato divinamente "Granada". Il passaggio successivo è stato un omaggio all'America del Nord e ci ha regalato forti emozioni grazie a "My way", dal repertorio di Frank Sinatra, e "New York New York" da quello di Liza Minnelli. Un brivido lungo ed intenso ha accompagnato l'ascolto di "Close to you" di Burt Bacharach, arrangiamento splendido di Angelo Nigro, per l'esecuzione superlativa di Francesco Zingariello. Chiusura col botto con la tradizione napoletana e le intramontabili "I' te vurria vasà", "Santa Lucia luntana", "O' paese d'o' sole..", "O surdato 'nnammurato", "Funiculì funiculà" e "O'sole mio", prima di suggellare una performance eccezionale con "Volare - Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno.
Sulla scena, ad accompagnare i tre portentosi talenti del bel canto, c'è stata una band di professionisti: Davide Giove al flauto, Michele Montepeloso alla chitarra, Michele Sornatale al contrabbasso e Saverio Petruzzellis alla batteria.
A fine serata il presidente degli Amici della Musica, Vincenzo Depalo, ha ricordato come questa gradevole miscellanea abbia avuto il merito di avvicinare i giovani alla potente voce dei tre interpreti e ad alcune atmosfere musicali di un passato musicale che fa del nostro Paese, ancora oggi, un punto di riferimento mondiale nel genere.
Stasera si chiude con i Tree Gees e la musica anni '70. Nella nostra gallery le emozioni di una serata intensa.