Cronaca
Spaccio di droga nelle aree verdi, doppia assoluzione per un 23enne
Il giovane, difeso dall'avvocato Mastro, era finito alla sbarra, ma è stato assolto «per non aver commesso il fatto»
Giovinazzo - venerdì 8 novembre 2019
7.11
Assolto «per non aver commesso il fatto». Così, il Tribunale per i Minorenni di Bari si è pronunciato, in ben due procedimenti penali, nei confronti di un 23enne del posto, ritenuto responsabile della cessione e della detenzione di sostanze stupefacenti all'interno di due aree verdi di Giovinazzo.
Un risultato, dunque, positivo per la difesa, sostenuta dall'avvocato giovinazzese Francesco Mastro, e forse non facilmente pronosticabile, viste le non semplici premesse. Il primo capo d'imputazione era quello relativo alla cessione di dosi di hashish nella villa Giuseppe Palombella (a luglio 2014), mentre il secondo capo d'imputazione era quello relativo alla detenzione ai fini di spaccio di dosi di marijuana nel parco comunale Giovanni Scianatico (a gennaio 2019).
A sorprendere il 23enne nelle due aree verdi sono stati i Carabinieri della locale Stazione, supportati, nel primo caso, dalle telecamere di videosorveglianza poste nella villa comunale nei pressi dei bagni pubblici ed a ridosso delle panchine, dove sarebbero avvenuti gli scambi. Accuse che, però, non hanno retto durante i due processi, entrambi svolti con rito ordinario, con le due sentenze di assoluzione che si sono susseguite a distanza di pochi mesi.
Il Tribunale per i Minorenni, presieduto da Ugo Bassi, ha assolto in entrambi i giudizi il giovane «per non aver commesso il fatto», accogliendo la ricostruzione del penalista Francesco Mastro, diventato professore universitario di Diritto Processuale Penale, completando così l'en plein della strategia difensiva.
Un risultato, dunque, positivo per la difesa, sostenuta dall'avvocato giovinazzese Francesco Mastro, e forse non facilmente pronosticabile, viste le non semplici premesse. Il primo capo d'imputazione era quello relativo alla cessione di dosi di hashish nella villa Giuseppe Palombella (a luglio 2014), mentre il secondo capo d'imputazione era quello relativo alla detenzione ai fini di spaccio di dosi di marijuana nel parco comunale Giovanni Scianatico (a gennaio 2019).
A sorprendere il 23enne nelle due aree verdi sono stati i Carabinieri della locale Stazione, supportati, nel primo caso, dalle telecamere di videosorveglianza poste nella villa comunale nei pressi dei bagni pubblici ed a ridosso delle panchine, dove sarebbero avvenuti gli scambi. Accuse che, però, non hanno retto durante i due processi, entrambi svolti con rito ordinario, con le due sentenze di assoluzione che si sono susseguite a distanza di pochi mesi.
Il Tribunale per i Minorenni, presieduto da Ugo Bassi, ha assolto in entrambi i giudizi il giovane «per non aver commesso il fatto», accogliendo la ricostruzione del penalista Francesco Mastro, diventato professore universitario di Diritto Processuale Penale, completando così l'en plein della strategia difensiva.