Cronaca
Spaccio di droga, 3 arresti. Le indagini partite dall'omicidio Spera
La banda spacciava stupefacenti in città. L'inchiesta avviata dopo l'assassinio del 21enne
Giovinazzo - lunedì 6 giugno 2016
17.45
Erano partite dopo l'omicidio di Gaetano Spera, il 24 marzo 2015, le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta sullo spaccio di droga in città che hanno portato all'arresto di tre persone, di 27, 20 e 19 anni.
I militari, infatti, agli ordini del capitano Vito Ingrosso hanno scoperto un fiorente traffico di sostanze stupefacenti poi distribuiti a Giovinazzo e questa mattina, alle primissime luci dell'alba, di concerto con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, a conclusione di una articolata attività investigativa, hanno dato esecuzione a tre misure di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Bari, Giovanni Abbattista, su richiesta del sostituto procuratore Isabella Ginefra.
Tre i provvedimenti cautelari (uno in carcere, due agli arresti domiciliari, ndr) nei confronti del 27enne Vincenzo Fieramosca, di suo fratello Gaetano, di 20 anni, e del 19enne Giuseppe Tarantino, tutti già noti alle forze dell'ordine, poiché ritenuti, in concorso e a vario titolo, responsabili della detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, operante a Giovinazzo.
«Lo spaccio - fanno sapere gli inquirenti - avveniva nei principali luoghi di ritrovo giovanili ivi esistenti». Dove si piazzavano varie dosi di hashish e marijuana ai ragazzini. Il gruppo, dedito allo spaccio di droghe leggere, capeggiato da Vincenzo Fieramosca e del quale facevano parte il fratello Gaetano e Giuseppe Tarantino, spacciava nella Villa Comunale, ma anche in prossimità di bar e pizzerie del luogo.
L'attività investigativa, condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, ha consentito di acclarare centinaia di cessioni di droghe leggere, anche a favore di minori del luogo, ragazzi e ragazze che, utilizzando termini ermetici e convenzionali, del tipo «hai cinque minuti, dieci o mi dai una mano?» richiedevano la cessione della sostanza.
Durante l'attività investigativa sono state sequestrate, in più occasioni, modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish, oggetto della contrattazione fra i venditori e gli acquirenti. A fondamento dell'indagine, inoltre, sono state raccolte anche le dichiarazioni rese alla Polizia Giudiziaria da parte degli acquirenti di droga che hanno ammesso di aver acquistato droghe leggere nonché i riconoscimenti fotografici.
A conclusione della prolungata ed intensa attività info-investigativa, condotta anche con l'ausilio di moderne tecnologie, gli investigatori hanno acquisito certi ed inequivocabili elementi di colpevolezza che hanno permesso l'emissione, da parte del giudice per le indagini preliminari di Bari, delle tre misure cautelari restrittive nei confronti del gruppo composto dai tre giovani giovinazzesi, tutti dediti allo spaccio di droghe leggere.
Ad eseguirle, questa mattina alle ore 04.00, sono stati i militari della Compagnia di Molfetta e della Stazione di Giovinazzo. «Le indagini - è scritto in una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari - sono partite dalla attività d'indagine espletata dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, in seguito all'omicidio del giovane Gaetano Spera, avvenuto a Giovinazzo il 24 marzo 2015».
Da lì, grazie ad un'indagine tecnico investigativa, è stato portato alla luce il fiorente svolgimento di una attività di spaccio di hashish e marijuana ad opera di giovani operanti su quel territorio e posta in essere nei principali luoghi di ritrovo giovanili di Giovinazzo. A fondamento dell'indagine, infine, le dichiarazioni degli acquirenti di stupefacenti e i riconoscimenti fotografici.
Espletate le formalità di rito, Vincenzo Fieramosca è stato condotto presso il carcere di Bari, mentre suo fratello Gaetano e Giuseppe Tarantino, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono stati posti agli arresti domiciliari.
I militari, infatti, agli ordini del capitano Vito Ingrosso hanno scoperto un fiorente traffico di sostanze stupefacenti poi distribuiti a Giovinazzo e questa mattina, alle primissime luci dell'alba, di concerto con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, a conclusione di una articolata attività investigativa, hanno dato esecuzione a tre misure di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Bari, Giovanni Abbattista, su richiesta del sostituto procuratore Isabella Ginefra.
Tre i provvedimenti cautelari (uno in carcere, due agli arresti domiciliari, ndr) nei confronti del 27enne Vincenzo Fieramosca, di suo fratello Gaetano, di 20 anni, e del 19enne Giuseppe Tarantino, tutti già noti alle forze dell'ordine, poiché ritenuti, in concorso e a vario titolo, responsabili della detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, operante a Giovinazzo.
«Lo spaccio - fanno sapere gli inquirenti - avveniva nei principali luoghi di ritrovo giovanili ivi esistenti». Dove si piazzavano varie dosi di hashish e marijuana ai ragazzini. Il gruppo, dedito allo spaccio di droghe leggere, capeggiato da Vincenzo Fieramosca e del quale facevano parte il fratello Gaetano e Giuseppe Tarantino, spacciava nella Villa Comunale, ma anche in prossimità di bar e pizzerie del luogo.
L'attività investigativa, condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, ha consentito di acclarare centinaia di cessioni di droghe leggere, anche a favore di minori del luogo, ragazzi e ragazze che, utilizzando termini ermetici e convenzionali, del tipo «hai cinque minuti, dieci o mi dai una mano?» richiedevano la cessione della sostanza.
Durante l'attività investigativa sono state sequestrate, in più occasioni, modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish, oggetto della contrattazione fra i venditori e gli acquirenti. A fondamento dell'indagine, inoltre, sono state raccolte anche le dichiarazioni rese alla Polizia Giudiziaria da parte degli acquirenti di droga che hanno ammesso di aver acquistato droghe leggere nonché i riconoscimenti fotografici.
A conclusione della prolungata ed intensa attività info-investigativa, condotta anche con l'ausilio di moderne tecnologie, gli investigatori hanno acquisito certi ed inequivocabili elementi di colpevolezza che hanno permesso l'emissione, da parte del giudice per le indagini preliminari di Bari, delle tre misure cautelari restrittive nei confronti del gruppo composto dai tre giovani giovinazzesi, tutti dediti allo spaccio di droghe leggere.
Ad eseguirle, questa mattina alle ore 04.00, sono stati i militari della Compagnia di Molfetta e della Stazione di Giovinazzo. «Le indagini - è scritto in una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari - sono partite dalla attività d'indagine espletata dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, in seguito all'omicidio del giovane Gaetano Spera, avvenuto a Giovinazzo il 24 marzo 2015».
Da lì, grazie ad un'indagine tecnico investigativa, è stato portato alla luce il fiorente svolgimento di una attività di spaccio di hashish e marijuana ad opera di giovani operanti su quel territorio e posta in essere nei principali luoghi di ritrovo giovanili di Giovinazzo. A fondamento dell'indagine, infine, le dichiarazioni degli acquirenti di stupefacenti e i riconoscimenti fotografici.
Espletate le formalità di rito, Vincenzo Fieramosca è stato condotto presso il carcere di Bari, mentre suo fratello Gaetano e Giuseppe Tarantino, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono stati posti agli arresti domiciliari.