Politica
Sollecito su D1.1: «Nulla da condividere col passato che ha generato quel pasticcio»
Il candidato sindaco: «Non illudiamo i cittadini. Apprezzate il nostro rigore, la serietà e l’equilibrio». E stasera l'ultimo comizio di piazza che si preannuncia effervescente
Giovinazzo - venerdì 10 giugno 2022
0.56
«Voglio porre delle questioni serie alla cittadinanza perché noi siamo l'Amministrazione che è stata eletta quando il processo è stato già avviato e non abbiamo nulla da condividere con il passato che ha generato questo pasticcio urbanistico».
È chiaro il pensiero di Michele Sollecito, candidato sindaco dell'attuale maggioranza e di alcune civiche che gli si sono affiancate, sulla vicenda della maglia urbana D1.1 che portò a 144 condanne in primo grado tra tecnici, imprenditori e proprietari. Una vicenda, umana, prima ancora che giudiziaria, che ha sconquassato il tessuto cittadino in questi ultimi 12 anni e ben lungi dall'essersi conclusa.
Sollecito nelle scorse sere ha quindi richiamato l'elettorato ad una riflessione profonda e non di pancia su quanto fatto dalla sua amministrazione che, è bene ribadirlo, è arrivata al governo cittadino dopo quella brutta storia.
«Per quell'area - ha sottolineato il vicesindaco uscente - abbiamo avviato la messa in sicurezza per consentire la facoltà d'uso concessa dai giudici, mentre le opere di urbanizzazione erano a carico dei lottizzanti e non potevamo sostituirci a loro; studiato la consistenza delle urbanizzazioni con rilievo celerimetrico; affidato alla Polizia Locale lo studio della viabilità; effettuato la messa in sicurezza».
«La sentenza della Corte Europea - ha spiegato Sollecito - ha detto chiaramente che la confisca è sproporzionata per il reato di lottizzazione abusiva. La Corte Costituzionale ha quindi previsto che ci possono ora essere interventi amministrativi per evitare la confisca ed è quello che tutti noi vogliamo, lasciando la destinazione prevista nel nuovo PUG che prevede una zona mista. Noi siamo sempre stati in equilibrio tra le legittime aspettative di chi è in quella zona e la difesa degli interessi della collettività - è stata la sottolineatura -. La città deve sapere che oltre il procedimento penale ci sono le azioni civili nei confronti del Comune, in cui il rischio di soccombenza è altissimo con esborsi dalle casse comunali».
«La soluzione stragiudiziale, che impone il rispetto della sentenza, è dolorosissima e viene dal processo, non da fuori. Non illudiamo i cittadini. Apprezzate il nostro rigore, la serietà e l'equilibrio», è stata la sua conclusione.
Stasera, 10 giugno, alle ore 21.00, Michele Sollecito e i candidati della coalizione che ne sostengono la corsa verso Palazzo di Città si ritroveranno in piazza Vittorio Emanuele II. In tanti si aspettano un comizio effervescente che ribadisca la bontà del lavoro svolto in questi anni e che punti ad un futuro che in realtà è già presente.
È chiaro il pensiero di Michele Sollecito, candidato sindaco dell'attuale maggioranza e di alcune civiche che gli si sono affiancate, sulla vicenda della maglia urbana D1.1 che portò a 144 condanne in primo grado tra tecnici, imprenditori e proprietari. Una vicenda, umana, prima ancora che giudiziaria, che ha sconquassato il tessuto cittadino in questi ultimi 12 anni e ben lungi dall'essersi conclusa.
Sollecito nelle scorse sere ha quindi richiamato l'elettorato ad una riflessione profonda e non di pancia su quanto fatto dalla sua amministrazione che, è bene ribadirlo, è arrivata al governo cittadino dopo quella brutta storia.
«Per quell'area - ha sottolineato il vicesindaco uscente - abbiamo avviato la messa in sicurezza per consentire la facoltà d'uso concessa dai giudici, mentre le opere di urbanizzazione erano a carico dei lottizzanti e non potevamo sostituirci a loro; studiato la consistenza delle urbanizzazioni con rilievo celerimetrico; affidato alla Polizia Locale lo studio della viabilità; effettuato la messa in sicurezza».
«La sentenza della Corte Europea - ha spiegato Sollecito - ha detto chiaramente che la confisca è sproporzionata per il reato di lottizzazione abusiva. La Corte Costituzionale ha quindi previsto che ci possono ora essere interventi amministrativi per evitare la confisca ed è quello che tutti noi vogliamo, lasciando la destinazione prevista nel nuovo PUG che prevede una zona mista. Noi siamo sempre stati in equilibrio tra le legittime aspettative di chi è in quella zona e la difesa degli interessi della collettività - è stata la sottolineatura -. La città deve sapere che oltre il procedimento penale ci sono le azioni civili nei confronti del Comune, in cui il rischio di soccombenza è altissimo con esborsi dalle casse comunali».
«La soluzione stragiudiziale, che impone il rispetto della sentenza, è dolorosissima e viene dal processo, non da fuori. Non illudiamo i cittadini. Apprezzate il nostro rigore, la serietà e l'equilibrio», è stata la sua conclusione.
Stasera, 10 giugno, alle ore 21.00, Michele Sollecito e i candidati della coalizione che ne sostengono la corsa verso Palazzo di Città si ritroveranno in piazza Vittorio Emanuele II. In tanti si aspettano un comizio effervescente che ribadisca la bontà del lavoro svolto in questi anni e che punti ad un futuro che in realtà è già presente.