Politica
Soddisfazione tra chi è sceso in piazza
I pareri degli esponenti del comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica"
Giovinazzo - sabato 10 gennaio 2015
10.24
Tante anime, un solo scopo: far revocare quella ordinanza sindacale. In tutta la vicenda legata al possibile ampliamento della discarica di San Pietro Pago, se ci sono dei vincitori, sono proprio quei cittadini e quelle associazioni scese in piazza senza bandiere. Messa da parte l'ideologia, hanno saputo coagularsi in un esperimento di democrazia partecipata che ha colpito tutti, anche il sindaco Tommaso Depalma. Loro hanno vinto perché hanno saputo far riflettere un'intera cittadinanza sul pericolo enorme che quell'ampliamento avrebbe significato per Giovinazzo e per tutto il circondario.
Vincenzo Castrignano, medico, oltre ad essere il presidente dell'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune è anche un convinto sostenitore delle sane politiche ambientali: «Sono certamente soddisfatto - ci ha detto in un colloquio informale -, ma l'Osservatorio valuterà tutti gli atti prima di dare un giudizio ufficiale. Consentiteci di rimandare il tutto ad un comunicato che pensiamo di buttar giù nel giro di una settimana». Poi, incalzato da una nostra osservazione, ci ha confermato che «c'è amarezza nel constatare come Giovinazzo, anche oggi, sia stata snobbata da Enti come Regione Puglia ed Ato. Significa davvero - ha chiosato interrogativo - che non contiamo nulla come comunità?».
Savino Labianca e Alessandro Depalo, giovani attivisti dell'associazione Led (Laboratorio di Energie Democratiche) e facenti parte del comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica" ci hanno invece sottolineato «l'importanza per la nostra associazione ed il nostro gruppo di lavoro di questo risultato. È un risultato a cui in pochi credevano - hanno proseguito - ma non ci adagiamo. Vogliamo continuare a mettere a disposizione della cittadinanza il nostro impegno. Quest'anno - hanno evidenziato orgogliosi - è stato un anno particolare per noi, proiettati in una campagna di sensibilizzazione sulle buone politiche ambientali. Ecco, ripartiamo da questo. Da quei giovani, vogliamo ribadirlo, che hanno lottato per questo obiettivo, mettendoci la faccia. Non siamo tanti - hanno chiosato - ma ci siamo. Giovani e senza condizionamenti politici».
Sulla stessa lunghezza d'onda Dario Verolino, attivista di Led e collaboratore del periodico "in Città" da anni: «Io sono contento che il paese, per una volta, si sia svegliato. E lo ha fatto non solo nei confronti di un'ordinanza frettolosa, ma s'è svegliato nei confronti dei poteri forti. Da giovane attivista locale - ha concluso - sono contento che questa sia stata anche la vittoria dei ragazzi senza tessera». Quei poteri forti che anche ieri hanno lasciato ai tecnici dire la loro, senza avere il coraggio di guardare negli occhi la gente.
Vincenzo Castrignano, medico, oltre ad essere il presidente dell'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune è anche un convinto sostenitore delle sane politiche ambientali: «Sono certamente soddisfatto - ci ha detto in un colloquio informale -, ma l'Osservatorio valuterà tutti gli atti prima di dare un giudizio ufficiale. Consentiteci di rimandare il tutto ad un comunicato che pensiamo di buttar giù nel giro di una settimana». Poi, incalzato da una nostra osservazione, ci ha confermato che «c'è amarezza nel constatare come Giovinazzo, anche oggi, sia stata snobbata da Enti come Regione Puglia ed Ato. Significa davvero - ha chiosato interrogativo - che non contiamo nulla come comunità?».
Savino Labianca e Alessandro Depalo, giovani attivisti dell'associazione Led (Laboratorio di Energie Democratiche) e facenti parte del comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica" ci hanno invece sottolineato «l'importanza per la nostra associazione ed il nostro gruppo di lavoro di questo risultato. È un risultato a cui in pochi credevano - hanno proseguito - ma non ci adagiamo. Vogliamo continuare a mettere a disposizione della cittadinanza il nostro impegno. Quest'anno - hanno evidenziato orgogliosi - è stato un anno particolare per noi, proiettati in una campagna di sensibilizzazione sulle buone politiche ambientali. Ecco, ripartiamo da questo. Da quei giovani, vogliamo ribadirlo, che hanno lottato per questo obiettivo, mettendoci la faccia. Non siamo tanti - hanno chiosato - ma ci siamo. Giovani e senza condizionamenti politici».
Sulla stessa lunghezza d'onda Dario Verolino, attivista di Led e collaboratore del periodico "in Città" da anni: «Io sono contento che il paese, per una volta, si sia svegliato. E lo ha fatto non solo nei confronti di un'ordinanza frettolosa, ma s'è svegliato nei confronti dei poteri forti. Da giovane attivista locale - ha concluso - sono contento che questa sia stata anche la vittoria dei ragazzi senza tessera». Quei poteri forti che anche ieri hanno lasciato ai tecnici dire la loro, senza avere il coraggio di guardare negli occhi la gente.