Politica
Sinistra Italiana Giovinazzo: «No alla svendita ex carcere ed ex mattatoio»
Una nota per ribadire la posizione della segreteria cittadina
Giovinazzo - venerdì 14 ottobre 2022
«I luoghi pubblici, beni della collettività, possono costituire una grande opportunità per la nostra comunità, da sempre a corto di veri luoghi di incontro, socializzazione, espressione artistica e professionale. Abbiamo modelli virtuosi a pochi chilometri da noi (il MAT di Terlizzi, il Teatro Comunale di Ruvo, il Parco Rossani di Bari, la Cittadella degli Artisti di Molfetta), da cui poter trarre insegnamenti e ispirazione per ridare vita a quegli spazi che appartengono alla città pur non essendo agibili e utilizzabili da decenni. Abbiamo avuto e abbiamo ancora pure gli strumenti, tecnici e finanziari, per ristrutturare e dare vita a questi spazi. Sarebbero occasione certificata di rilancio culturale, lavorativo e relazionale».
È chiaro il messaggio che arriva dalla segreteria cittadina di Sinistra Italiana, guidata da Gaia Giannini. Il riferimento chiaro è alla situazione ormai stantìa dell'ex macello e dell'ex carcere sul lungomare Marina Italiana.
Così da Sinistra Italiana insistono: «A Giovinazzo, no - si legge ancora nella nota -. A Giovinazzo i beni pubblici sono considerati pesi di cui sgravarsi, cumuli di mattoni e cemento utili solo a fare (poca) cassa. Siamo favorevoli alla riqualificazione dei nostri spazi pubblici. Ma diciamo un forte NO se la strada che viene scelta è quella della vendita a privati, prima, e della totale svendita con un ribasso del 40% del valore stimato nel momento in cui non sono arrivate proposte di interesse».
Ed è quindi chiaro che le politiche che intendono raccattare qualche soldo per rimpinguare le casse comunali siano non solo da stigmatizzare, ma probabilmente iniziano ad essere anti-storiche, poiché in altre realtà qualcosa si è mosso in direzione opposta: «La storia, gli spazi e i beni comuni non possono essere dati via in saldo, come capi di vestiario fuori stagione - ammoniscono da Sinistra Italiana -. Chiediamo con forza all'Amministrazione Comunale di ripensarci e di avviare un giusto processo partecipativo sul destino di quei luoghi, come avviene in ogni parte della Puglia. C'è una Legge Regionale sulla Partecipazione che lo permette e diversi programmi di rigenerazione da adottare. Facciamolo, con coraggio. Diamoci spazio», è l'invito rivolto alle forze di maggioranza, coerentemente con quanto proposto in campagna elettorale dalle forze che appoggiavano Daniele de Gennaro nella sua corsa a sindaco.
È chiaro il messaggio che arriva dalla segreteria cittadina di Sinistra Italiana, guidata da Gaia Giannini. Il riferimento chiaro è alla situazione ormai stantìa dell'ex macello e dell'ex carcere sul lungomare Marina Italiana.
Così da Sinistra Italiana insistono: «A Giovinazzo, no - si legge ancora nella nota -. A Giovinazzo i beni pubblici sono considerati pesi di cui sgravarsi, cumuli di mattoni e cemento utili solo a fare (poca) cassa. Siamo favorevoli alla riqualificazione dei nostri spazi pubblici. Ma diciamo un forte NO se la strada che viene scelta è quella della vendita a privati, prima, e della totale svendita con un ribasso del 40% del valore stimato nel momento in cui non sono arrivate proposte di interesse».
Ed è quindi chiaro che le politiche che intendono raccattare qualche soldo per rimpinguare le casse comunali siano non solo da stigmatizzare, ma probabilmente iniziano ad essere anti-storiche, poiché in altre realtà qualcosa si è mosso in direzione opposta: «La storia, gli spazi e i beni comuni non possono essere dati via in saldo, come capi di vestiario fuori stagione - ammoniscono da Sinistra Italiana -. Chiediamo con forza all'Amministrazione Comunale di ripensarci e di avviare un giusto processo partecipativo sul destino di quei luoghi, come avviene in ogni parte della Puglia. C'è una Legge Regionale sulla Partecipazione che lo permette e diversi programmi di rigenerazione da adottare. Facciamolo, con coraggio. Diamoci spazio», è l'invito rivolto alle forze di maggioranza, coerentemente con quanto proposto in campagna elettorale dalle forze che appoggiavano Daniele de Gennaro nella sua corsa a sindaco.