Politica
Sinistra Italiana Giovinazzo lancia la sua idea di turismo possibile
Venerdì 8 novembre un incontro pubblico in Sala San Felice
Giovinazzo - lunedì 11 novembre 2024
Comunicato Stampa
Un dibattito pubblico per analizzare i pro e i contro della movida a due mesi dalla fine dell'estate. Di questo si è parlato ieri sera, venerdì 8 novembre, durante un incontro organizzato da Sinistra Italiana Giovinazzo presso la Sala San Felice.
Sinistra Italiana ha dichiarato di voler fare ciò che l'amministrazione non ha fatto: aprire un vero confronto democratico con la città. A seguito dell'incontro e degli interventi di numerosi cittadini, è emersa l'intenzione di unire le voci dei comitati e delle forze politiche interessate, per proporre soluzioni alle problematiche legate alla movida, dagli orari prolungati alla gestione delle autorizzazioni per pubblico spettacolo, fino ai temi della pulizia nelle zone della movida.
L'obiettivo è portare questa discussione in Consiglio comunale, per spingere l'amministrazione a correggere gli errori degli ultimi due anni e fare del Consiglio il luogo di confronto per tutta la cittadinanza, dove trovino spazio anche i diritti della maggioranza dei giovinazzesi e non solo di una ristretta minoranza a cui l'amministrazione sembra fare riferimento. La proposta include l'istituzione di un tavolo di confronto permanente tra amministrazione, partiti, associazione commercianti, forze dell'ordine e rappresentanti dei comitati o della società civile.
Grazia Scioscia, del direttivo di Sinistra Italiana Giovinazzo, ha aperto l'incontro esprimendo l'auspicio di un confronto sereno e costruttivo, volto alla condivisione di obiettivi comuni piuttosto che alla contrapposizione. Ha evidenziato criticità sempre più evidenti: Giovinazzo sta diventando un centro di movida serale, con i disagi che questo comporta, sia in termini di disservizi per i cittadini sia in termini di identità e di possibili percorsi di sviluppo. La domanda chiave è stata: è davvero questo il turismo che desideriamo?
Beppe Bavaro, altro membro del direttivo, ha risposto alle dichiarazioni entusiaste di Gioventù Nazionale, gruppo giovanile di Fratelli d'Italia, che ha esaltato dall'esterno il cosiddetto "modello Giovinazzo". Bavaro ha sottolineato che, sebbene questo modello sembri una strategia vincente per l'immagine della città, il confronto con i residenti ha messo in luce diverse criticità. Tra queste, le preoccupazioni per la sicurezza e l'ordine pubblico, il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata barese e le lamentele dei residenti, costretti a convivere con attività rumorose e invadenti ben oltre i limiti del buon senso. A queste problematiche si aggiunge una certa ambiguità sui diritti e doveri previsti dalle licenze, come capienza dei locali, standard di sicurezza e autorizzazioni per la vendita di specifici prodotti.
È stato discusso anche l'impatto ambientale di queste attività, la gestione dei rifiuti, il decoro urbano e la tutela del patrimonio naturale, come spiagge e costa, su cui si concentra gran parte delle concessioni. Oltre ai problemi attuali, si è espressa preoccupazione per il futuro, in particolare per il consumo quasi totale delle aree costiere libere a favore di concessioni che spesso violano le regole per la fruizione pubblica: una spiaggia libera con servizi dovrebbe essere accessibile gratuitamente, con pagamento dovuto solo per i servizi offerti dal concessionario.
Un'altra questione sollevata è stata quella dell'emergenza abitativa, con un drastico calo di appartamenti disponibili e un aumento vertiginoso dei canoni di locazione, fenomeno già osservato a Bari. La città, con il fenomeno della movida e una presunta vocazione turistica, si sta trasformando: si assiste infatti a un'esplosione di case vacanze e B&B, legali e no, che stanno contribuendo alla riduzione degli appartamenti disponibili e all'aumento esponenziale dei canoni di locazione. Questo fenomeno, soprattutto nel centro storico, sta portando a un nuovo spopolamento e alla perdita di risorse umane identitarie del luogo.
L'incontro ha rilanciato l'invito a esplorare modelli di turismo più sostenibili, ispirandosi a esperienze vicine come Monopoli, Locorotondo o Ruvo, per costruire percorsi compatibili con l'identità della nostra comunità. Alcuni cittadini hanno anche proposto di ripristinare le buone pratiche che caratterizzavano le stagioni turistiche di Giovinazzo in passato, con eventi culturali che attiravano un turismo stabile e consapevole, distante dal fenomeno del turismo "mordi e fuggi".
In conclusione, l'incontro di ieri non è stato solo un momento di confronto, ma un atto di consapevolezza collettiva e di responsabilità verso il futuro di Giovinazzo. Se vogliamo una città che sia davvero un luogo di qualità, vivibile per tutti, non possiamo accontentarci di decisioni rapide e convenienti solo per pochi. Il turismo può essere una risorsa straordinaria, ma solo se gestito con visione e rispetto per la comunità. Ora, Sinistra Italiana e tutti i cittadini presenti chiedono un impegno concreto: aprire il Consiglio Comunale a questa discussione e costruire insieme un modello di sviluppo sostenibile, che valorizzi il territorio senza svenderlo, che ascolti davvero le voci di chi lo vive ogni giorno. Giovinazzo non può essere solo una cartolina, deve essere la casa di una comunità che si rispetta, si ascolta e si proietta verso un domani più equilibrato e inclusivo.
Sinistra Italiana ha dichiarato di voler fare ciò che l'amministrazione non ha fatto: aprire un vero confronto democratico con la città. A seguito dell'incontro e degli interventi di numerosi cittadini, è emersa l'intenzione di unire le voci dei comitati e delle forze politiche interessate, per proporre soluzioni alle problematiche legate alla movida, dagli orari prolungati alla gestione delle autorizzazioni per pubblico spettacolo, fino ai temi della pulizia nelle zone della movida.
L'obiettivo è portare questa discussione in Consiglio comunale, per spingere l'amministrazione a correggere gli errori degli ultimi due anni e fare del Consiglio il luogo di confronto per tutta la cittadinanza, dove trovino spazio anche i diritti della maggioranza dei giovinazzesi e non solo di una ristretta minoranza a cui l'amministrazione sembra fare riferimento. La proposta include l'istituzione di un tavolo di confronto permanente tra amministrazione, partiti, associazione commercianti, forze dell'ordine e rappresentanti dei comitati o della società civile.
Grazia Scioscia, del direttivo di Sinistra Italiana Giovinazzo, ha aperto l'incontro esprimendo l'auspicio di un confronto sereno e costruttivo, volto alla condivisione di obiettivi comuni piuttosto che alla contrapposizione. Ha evidenziato criticità sempre più evidenti: Giovinazzo sta diventando un centro di movida serale, con i disagi che questo comporta, sia in termini di disservizi per i cittadini sia in termini di identità e di possibili percorsi di sviluppo. La domanda chiave è stata: è davvero questo il turismo che desideriamo?
Beppe Bavaro, altro membro del direttivo, ha risposto alle dichiarazioni entusiaste di Gioventù Nazionale, gruppo giovanile di Fratelli d'Italia, che ha esaltato dall'esterno il cosiddetto "modello Giovinazzo". Bavaro ha sottolineato che, sebbene questo modello sembri una strategia vincente per l'immagine della città, il confronto con i residenti ha messo in luce diverse criticità. Tra queste, le preoccupazioni per la sicurezza e l'ordine pubblico, il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata barese e le lamentele dei residenti, costretti a convivere con attività rumorose e invadenti ben oltre i limiti del buon senso. A queste problematiche si aggiunge una certa ambiguità sui diritti e doveri previsti dalle licenze, come capienza dei locali, standard di sicurezza e autorizzazioni per la vendita di specifici prodotti.
È stato discusso anche l'impatto ambientale di queste attività, la gestione dei rifiuti, il decoro urbano e la tutela del patrimonio naturale, come spiagge e costa, su cui si concentra gran parte delle concessioni. Oltre ai problemi attuali, si è espressa preoccupazione per il futuro, in particolare per il consumo quasi totale delle aree costiere libere a favore di concessioni che spesso violano le regole per la fruizione pubblica: una spiaggia libera con servizi dovrebbe essere accessibile gratuitamente, con pagamento dovuto solo per i servizi offerti dal concessionario.
Un'altra questione sollevata è stata quella dell'emergenza abitativa, con un drastico calo di appartamenti disponibili e un aumento vertiginoso dei canoni di locazione, fenomeno già osservato a Bari. La città, con il fenomeno della movida e una presunta vocazione turistica, si sta trasformando: si assiste infatti a un'esplosione di case vacanze e B&B, legali e no, che stanno contribuendo alla riduzione degli appartamenti disponibili e all'aumento esponenziale dei canoni di locazione. Questo fenomeno, soprattutto nel centro storico, sta portando a un nuovo spopolamento e alla perdita di risorse umane identitarie del luogo.
L'incontro ha rilanciato l'invito a esplorare modelli di turismo più sostenibili, ispirandosi a esperienze vicine come Monopoli, Locorotondo o Ruvo, per costruire percorsi compatibili con l'identità della nostra comunità. Alcuni cittadini hanno anche proposto di ripristinare le buone pratiche che caratterizzavano le stagioni turistiche di Giovinazzo in passato, con eventi culturali che attiravano un turismo stabile e consapevole, distante dal fenomeno del turismo "mordi e fuggi".
In conclusione, l'incontro di ieri non è stato solo un momento di confronto, ma un atto di consapevolezza collettiva e di responsabilità verso il futuro di Giovinazzo. Se vogliamo una città che sia davvero un luogo di qualità, vivibile per tutti, non possiamo accontentarci di decisioni rapide e convenienti solo per pochi. Il turismo può essere una risorsa straordinaria, ma solo se gestito con visione e rispetto per la comunità. Ora, Sinistra Italiana e tutti i cittadini presenti chiedono un impegno concreto: aprire il Consiglio Comunale a questa discussione e costruire insieme un modello di sviluppo sostenibile, che valorizzi il territorio senza svenderlo, che ascolti davvero le voci di chi lo vive ogni giorno. Giovinazzo non può essere solo una cartolina, deve essere la casa di una comunità che si rispetta, si ascolta e si proietta verso un domani più equilibrato e inclusivo.