Corsivi
Siamo al bivio
Da una parte la luce di una ripresa della vita e dell'economia. Dall'altra la possibilità di sprofondare in una nuova Fase 1
Giovinazzo - lunedì 18 maggio 2020
13.26
La luce da una parte, l'ombra dall'altra. Una possibilità di un domani più sereno contrapposta al ritorno ad una fase di isolamento sociale che sarebbe catastrofico per il nostro Paese.
Lo scatto che con sapienza artistica ha colto il momento del tramonto su via Cattedrale, all'intersezione con via Lecce, è del bravissimo Giuseppe Palmiotto, artefice di una sintesi che si presta ad un parallelo con la nostra "nuova" esistenza da oggi, 18 maggio.
Metafora perfetta di ciò che vivremo, cercando (si spera) di restare ben ancorati ad un presente fatto di 32mila croci che vanno onorate con comportamenti virtuosi ed assunzioni di responsabilità.
L'Italia, la Puglia e Giovinazzo ripartono dalle attività commerciali, dalla voglia di non disperdere abitudini e di richiamare nella nostra bella terra i turisti, quando e se potranno arrivare.
Ciò che abbiamo visto ieri sera, su ambo i lungomari, nel centro storico, in piazza Vittorio Emanuele II, non ci è piaciuto affatto: assembramenti (giovani, ma anche adulti), mascherine indossate a mo' di fiaschetta del cane San Bernardo, file all'esterno dei locali che fanno asporto in alcuni casi non rispettate, panchine su cui si stava seduti a gruppi.
Un minimo errore in questa fase sarebbe letale, azzererebbe tutto, chiuderebbe tutto ancora una volta e l'ombra vincerebbe di nuovo sulla luce che arriva dal mare, come nella foto, mare nostro vanto e nostra risorsa.
Non possono sbagliare gli esercenti (e qualcuno ci sembra non stia esattamente seguendo tutte le prescrizioni) e non possiamo sbagliare noi cittadini, noi in primis. Pena il ritorno ad una Fase 1, se non da subito, tra qualche settimana, che finirebbe col dare il colpo di grazia ad un'economia traballante e ampiamente ferita dall'emergenza sanitaria. E sarebbe dramma che si aggiunge al dramma.
Si ricomincia, ma con cautela, con grandissima attenzione, ciascuno a fare la sua parte.
La luce del sole che rosseggia insanguinata, per dirla come Carlo Lucarelli, sul mattonato del centro storico, bene simboleggia la via d'uscita da un periodo in cui la morte è entrata nelle nostre case, si è fatta ingombrante presenza. Dobbiamo solo imboccare quella via d'uscita ed evitare di tornare al buio. Il bivio è davanti a noi, chiaro, senza possibilità di confusione.
Ne saremo davvero capaci? Ci vorremo bene davvero e ne vorremo a chi ci sta intorno?
Tra qualche settimana l'interrogativo avrà la sua risposta. E qualunque essa sia, sarà stato per nostra esclusiva volontà.
Lo scatto che con sapienza artistica ha colto il momento del tramonto su via Cattedrale, all'intersezione con via Lecce, è del bravissimo Giuseppe Palmiotto, artefice di una sintesi che si presta ad un parallelo con la nostra "nuova" esistenza da oggi, 18 maggio.
Metafora perfetta di ciò che vivremo, cercando (si spera) di restare ben ancorati ad un presente fatto di 32mila croci che vanno onorate con comportamenti virtuosi ed assunzioni di responsabilità.
L'Italia, la Puglia e Giovinazzo ripartono dalle attività commerciali, dalla voglia di non disperdere abitudini e di richiamare nella nostra bella terra i turisti, quando e se potranno arrivare.
Ciò che abbiamo visto ieri sera, su ambo i lungomari, nel centro storico, in piazza Vittorio Emanuele II, non ci è piaciuto affatto: assembramenti (giovani, ma anche adulti), mascherine indossate a mo' di fiaschetta del cane San Bernardo, file all'esterno dei locali che fanno asporto in alcuni casi non rispettate, panchine su cui si stava seduti a gruppi.
Un minimo errore in questa fase sarebbe letale, azzererebbe tutto, chiuderebbe tutto ancora una volta e l'ombra vincerebbe di nuovo sulla luce che arriva dal mare, come nella foto, mare nostro vanto e nostra risorsa.
Non possono sbagliare gli esercenti (e qualcuno ci sembra non stia esattamente seguendo tutte le prescrizioni) e non possiamo sbagliare noi cittadini, noi in primis. Pena il ritorno ad una Fase 1, se non da subito, tra qualche settimana, che finirebbe col dare il colpo di grazia ad un'economia traballante e ampiamente ferita dall'emergenza sanitaria. E sarebbe dramma che si aggiunge al dramma.
Si ricomincia, ma con cautela, con grandissima attenzione, ciascuno a fare la sua parte.
La luce del sole che rosseggia insanguinata, per dirla come Carlo Lucarelli, sul mattonato del centro storico, bene simboleggia la via d'uscita da un periodo in cui la morte è entrata nelle nostre case, si è fatta ingombrante presenza. Dobbiamo solo imboccare quella via d'uscita ed evitare di tornare al buio. Il bivio è davanti a noi, chiaro, senza possibilità di confusione.
Ne saremo davvero capaci? Ci vorremo bene davvero e ne vorremo a chi ci sta intorno?
Tra qualche settimana l'interrogativo avrà la sua risposta. E qualunque essa sia, sarà stato per nostra esclusiva volontà.