Scuola
Serata a porte aperte allo "Spinelli"
Mostre, letture, musica e presentazione del libro di Marco Marsullo nella Notte Bianca del liceo giovinazzese
Giovinazzo - sabato 16 gennaio 2016
14.00
La cultura classica non è mai stata così viva. È l'effetto della "Notte Nazionale del Liceo Classico", che ieri sera ha animato lo storico Liceo "Matteo Spinelli" con una serie di iniziative volte a mostrare l'atemporalità dei classici latini e greci e l'importanza del loro insegnamento.
Dopo l'avvio della serata nell'Aula Magna dell'istituto giovinazzese con "Ulisse: L'eternità del mito", un viaggio nella letteratura alla scoperta dell'eroe omerico e dei significati del suo peregrinare verso Itaca, una serie di eventi sono andati in scena contestualmente facendo rivivere i miti del mondo greco-romano ed i grandi autori della letteratura.
Il primo Canto dell'Inferno dantesco associato ad un'esperienza sensoriale; Catullo e Seneca attualizzati attraverso i testi di due canzoni italiane molto note; il mito di Medea nella letteratura e nell'arte. Questi alcuni dei particolarissimi eventi che hanno reso protagonisti gli studenti, sotto l'attenta regia dei loro docenti, nelle aule del Liceo Classico Scientifico, tutte ribattezzate per l'occasione con il nome delle divinità del mondo antico. Ad impreziosire il programma, inoltre, la mostra del Fondo Librario Antico e l'esposizione della strumentazione scientifica antica del Laboratorio Scientifico del Liceo.
Momento clou della serata, la presentazione di "I miei genitori non hanno figli" dell'editorialista della Gazzetta dello Sport Marco Marsullo, libro in parte autobiografico che esplora il complesso rapporto genitori-figli dal punto di vista dei ragazzi. Una bella e distesa chiacchierata con l'autore, al suo terzo romanzo edito da Einaudi, cui sono intervenuti Francesco Minervini e l'Assessore alla Pubblica Istruzione Michele Sollecito che hanno enucleato i punti salienti del testo mettendone in luce le chiavi di lettura.
«Un libro divertente, ma dal retrogusto amaro». Così, il Prof. Francesco Minervini, anch'egli ottimo scrittore ed autore di libri sul contrasto alla mafia, ha definito il romanzo di Marsullo, che si pone come un vero e proprio manuale su come gestire i delicati equilibri nel dialogo tra genitori ed adulti. «Oggi accade che gli adulti, a causa di strane ed inspiegabili nevrosi, perdano il proprio ruolo genitoriale e questo compromette inevitabilmente la relazione con i propri figli- ha spiegato Marsullo riprendendo episodi del libro e raccontando anche aneddoti dalla propria vita personale. Il ruolo del genitore- ha poi precisato- deve allora essere quello di conoscere il proprio figlio, la sua individualità, ed amarlo così com'è, accettandone inclinazioni e passioni».
«Il problema non è il distacco generazionale- ha voluto precisare rispondendo ad una domanda posta da una studentessa- ma l'assenza di volontà e di interesse a conoscersi. Questo avviene anche quando i ragazzi pensano che i propri genitori non siano in grado di comprenderli». Poi, in conclusione, l'invito dell'autore ai ragazzi a palesare i propri interessi, a tirare fuori le proprie necessità, inducendo gli adulti a mettersi all'ascolto.
Infine è stata la volta della musica, dal sound degli Higher Ground, a quello pop-rock della formazione giovinazzese degli Akròama, che hanno proposto un vasto repertorio, che ha spaziato dagli italiani Elisa e Tiromancino, passando per un medley dei britannici The XX, fino a giungere agli attualissimi brani di Kadebostany e Lana Del Rey. Bello l'omaggio ai Police ed agli anni '80.
Sotto l'articolo troverete la nostra fotogallery. Un grazie sentito da tutta la redazione ai colleghi di dabitonto.it ed Anna Rita Fasano.
Dopo l'avvio della serata nell'Aula Magna dell'istituto giovinazzese con "Ulisse: L'eternità del mito", un viaggio nella letteratura alla scoperta dell'eroe omerico e dei significati del suo peregrinare verso Itaca, una serie di eventi sono andati in scena contestualmente facendo rivivere i miti del mondo greco-romano ed i grandi autori della letteratura.
Il primo Canto dell'Inferno dantesco associato ad un'esperienza sensoriale; Catullo e Seneca attualizzati attraverso i testi di due canzoni italiane molto note; il mito di Medea nella letteratura e nell'arte. Questi alcuni dei particolarissimi eventi che hanno reso protagonisti gli studenti, sotto l'attenta regia dei loro docenti, nelle aule del Liceo Classico Scientifico, tutte ribattezzate per l'occasione con il nome delle divinità del mondo antico. Ad impreziosire il programma, inoltre, la mostra del Fondo Librario Antico e l'esposizione della strumentazione scientifica antica del Laboratorio Scientifico del Liceo.
Momento clou della serata, la presentazione di "I miei genitori non hanno figli" dell'editorialista della Gazzetta dello Sport Marco Marsullo, libro in parte autobiografico che esplora il complesso rapporto genitori-figli dal punto di vista dei ragazzi. Una bella e distesa chiacchierata con l'autore, al suo terzo romanzo edito da Einaudi, cui sono intervenuti Francesco Minervini e l'Assessore alla Pubblica Istruzione Michele Sollecito che hanno enucleato i punti salienti del testo mettendone in luce le chiavi di lettura.
«Un libro divertente, ma dal retrogusto amaro». Così, il Prof. Francesco Minervini, anch'egli ottimo scrittore ed autore di libri sul contrasto alla mafia, ha definito il romanzo di Marsullo, che si pone come un vero e proprio manuale su come gestire i delicati equilibri nel dialogo tra genitori ed adulti. «Oggi accade che gli adulti, a causa di strane ed inspiegabili nevrosi, perdano il proprio ruolo genitoriale e questo compromette inevitabilmente la relazione con i propri figli- ha spiegato Marsullo riprendendo episodi del libro e raccontando anche aneddoti dalla propria vita personale. Il ruolo del genitore- ha poi precisato- deve allora essere quello di conoscere il proprio figlio, la sua individualità, ed amarlo così com'è, accettandone inclinazioni e passioni».
«Il problema non è il distacco generazionale- ha voluto precisare rispondendo ad una domanda posta da una studentessa- ma l'assenza di volontà e di interesse a conoscersi. Questo avviene anche quando i ragazzi pensano che i propri genitori non siano in grado di comprenderli». Poi, in conclusione, l'invito dell'autore ai ragazzi a palesare i propri interessi, a tirare fuori le proprie necessità, inducendo gli adulti a mettersi all'ascolto.
Infine è stata la volta della musica, dal sound degli Higher Ground, a quello pop-rock della formazione giovinazzese degli Akròama, che hanno proposto un vasto repertorio, che ha spaziato dagli italiani Elisa e Tiromancino, passando per un medley dei britannici The XX, fino a giungere agli attualissimi brani di Kadebostany e Lana Del Rey. Bello l'omaggio ai Police ed agli anni '80.
Sotto l'articolo troverete la nostra fotogallery. Un grazie sentito da tutta la redazione ai colleghi di dabitonto.it ed Anna Rita Fasano.