Cronaca
Sequestrati 30mila litri di gasolio di contrabbando. Tre denunciati
L'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bari: accertata un'evasione pari a 25mila euro
Giovinazzo - giovedì 15 ottobre 2020
12.23
Intercettata un'autobotte con 30 tonnellate di gasolio di contrabbando. I militari della Guardia di Finanza di Bari ispezionano il mezzo a Giovinazzo e scoprono un giro di contrabbando di gasolio: sequestrato l'autoarticolato e 30mila litri di gasolio. Tre persone sono state denunciate in stato di libertà.
Tutto è iniziato quando una pattuglia della Sezione Accise sugli Oli Minerali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, nell'ambito del costante controllo economico del territorio, ha "agganciato" il tir nelle campagne di Giovinazzo e lo ha ispezionato proprio mentre stava procedendo allo scarico del carburante trasportato all'interno della cisterna interrata di un deposito commerciale di prodotti energetici.
La documentazione fiscale esibita ai finanzieri, diretti dal tenente colonnello Massimiliano Tibollo, attestava il trasporto di gasolio denaturato per la navigazione nelle acque comunitarie: il prodotto, inoltre, in fase di travaso era scortato da un documento di accompagnamento del tipo eAD che indicava come cessionario un distinto deposito di carburanti ubicato in un'altra provincia della regione Puglia. In realtà, dunque, il prodotto trasportato stava per essere scaricato in luogo diverso da quello risultante dalla documentazione di accompagnamento: pertanto, le Fiamme Gialle hanno proceduto alla denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria dell'autista dell'automezzo e di un suo collaboratore nonché del titolare del deposito di carburanti, di cui non sono state rese note le generalità.
Tutti dovranno rispondere dei reati di irregolarità nella circolazione e di sottrazione all'accertamento e al pagamento dell'accisa sui prodotti energetici. I militari, infine, hanno proceduto al sequestro penale dell'autoarticolato nonché di 30.000 litri di gasolio, per un valore complessivo di circa 100.000 euro, accertando una conseguente evasione di tributi (accisa e I.V.A.) pari ad oltre 25.000 euro.
L'operazione di servizio ha interrotto un canale di approvvigionamento di ingenti quantità di gasolio, in totale evasione fiscale, destinato ad alimentare il mercato "nero" della distribuzione di carburante, con ingente danno per l'Erario e per gli operatori onesti attivi nello specifico settore commerciale.
Tutto è iniziato quando una pattuglia della Sezione Accise sugli Oli Minerali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, nell'ambito del costante controllo economico del territorio, ha "agganciato" il tir nelle campagne di Giovinazzo e lo ha ispezionato proprio mentre stava procedendo allo scarico del carburante trasportato all'interno della cisterna interrata di un deposito commerciale di prodotti energetici.
La documentazione fiscale esibita ai finanzieri, diretti dal tenente colonnello Massimiliano Tibollo, attestava il trasporto di gasolio denaturato per la navigazione nelle acque comunitarie: il prodotto, inoltre, in fase di travaso era scortato da un documento di accompagnamento del tipo eAD che indicava come cessionario un distinto deposito di carburanti ubicato in un'altra provincia della regione Puglia. In realtà, dunque, il prodotto trasportato stava per essere scaricato in luogo diverso da quello risultante dalla documentazione di accompagnamento: pertanto, le Fiamme Gialle hanno proceduto alla denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria dell'autista dell'automezzo e di un suo collaboratore nonché del titolare del deposito di carburanti, di cui non sono state rese note le generalità.
Tutti dovranno rispondere dei reati di irregolarità nella circolazione e di sottrazione all'accertamento e al pagamento dell'accisa sui prodotti energetici. I militari, infine, hanno proceduto al sequestro penale dell'autoarticolato nonché di 30.000 litri di gasolio, per un valore complessivo di circa 100.000 euro, accertando una conseguente evasione di tributi (accisa e I.V.A.) pari ad oltre 25.000 euro.
L'operazione di servizio ha interrotto un canale di approvvigionamento di ingenti quantità di gasolio, in totale evasione fiscale, destinato ad alimentare il mercato "nero" della distribuzione di carburante, con ingente danno per l'Erario e per gli operatori onesti attivi nello specifico settore commerciale.