Il sequestro dell'Ufficio Locale Marittimo
Il sequestro dell'Ufficio Locale Marittimo
Cronaca

Scarico di acque di dilavamento: sigilli ad un cantiere navale

Operazione dell'Ufficio Locale Marittimo su disposizione della Procura della Repubblica

Un cantiere navale, che si trova a sud di Giovinazzo, sulla litoranea che conduce a Santo Spirito, è stato sequestrato dagli uomini dell'Ufficio Locale Marittimo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari. Motivo del provvedimento, l'inquinamento ambientale causato dal non corretto smaltimento delle acque.

I militari, coordinati dal luogotenente Rosario Paesano, nell'ambito di un'attività di prevenzione e repressione finalizzata a garantire il rispetto delle norme in materia di utilizzo del pubblico demanio marittimo, con particolare riguardo all'attività cantieristica e alle conseguenze che essa comporta per la tutela del mare, hanno apposto i sigilli all'intero complesso, gestito da giovinazzese, che opera nel settore delle manutenzioni, delle riparazioni e delle demolizioni navali.

Al titolare del cantiere sono state contestate, dagli inquirenti, numerose violazioni in materia ambientale in relazione al decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2016, attenzionato dal regolamento della Regione Puglia n. 26 del 9 dicembre 2013. In particolare, a carico del responsabile del cantiere sono emersi elementi penalmente rilevanti riconducibili allo smaltimento delle acque di dilavamento.

La misura cautelare è stata disposta per evitare la protrazione del reato e la Guardia Costiera, se da un lato evidenzia l'impegno del titolare del cantiere ad adeguarsi al più presto alle leggi vigenti per il ripristino delle attività lavorative, dall'altro fa sapere che proseguirà l'attività di sensibilizzazione al rispetto della normativa ambientale.
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