Cronaca
Scacco al clan Capriati, 17 arresti. Tutti i nomi
Le attività illecite interessavano anche Giovinazzo. Tra gli arrestati Michele Arciuli
Giovinazzo - giovedì 19 aprile 2018
11.35
C'è anche Michele Arciuli (di 38 anni, già detenuto, assieme al suo cugino omonimo, di 46 anni), già arrestato nell'operazione "Halloween" del 31 ottobre scorso, fra le 20 persone coinvolte nel blitz effettuato quest'oggi.
Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti,aggravata dal metodo mafioso e dall'uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e continuate, associazione per delinquere, aggravata, finalizzata alla perpetrazione di furti.
Stamattina a Bari, ed altre località della provincia, infatti, a conclusione di un'articolata attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalla Squadra Mobile di Bari, è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ai domiciliari e all'obbligo di dimora, nei confronti di soggetti, esponenti di rilievo ed appartenenti al clan Capriati.
Le indagini, condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, hanno interessato i componenti del clan Capriati, operante in posizione dominante nella città vecchia, nei quartieri Murat e Carrassi e in alcuni comuni del nord barese, tra Bitonto, Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, diretta dal pregiudicato Filippo Capriati.
Quest'ultimo, avvalendosi di numerosi soggetti, tra cui il fratello Pietro, ha organizzato, diretto e preso parte ad un'articolazione per delinquere armata, di tipo camorristico mafioso, finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio, la persona, l'ordine e la sicurezza pubblica, l'industria ed il commercio oltre che delitti concernenti il traffico e lo spaccio di stupefacenti e le armi, al fine di acquisire la gestione o comunque il controllo di attività economiche nell'area metropolitana di Bari.
In particolare, nel corso dell'indagine è emerso che la predetta organizzazione, con la forza dell'intimidazione, ha acquisito, attraverso una società, il controllo del servizio di assistenza e viabilità, connesso ai traffici ed alle operazioni portuali, all'interno del porto di Bari.
Ed ancora: ha imposto l'acquisto di merci a diversi commercianti operanti nel quartiere Carrassi di Bari oltre che in alcuni comuni limitrofi ed ha imposto ai commercianti delle feste patronali (quale la Sagra per la Festa di San Nicola) l'acquisto di merci.
Inoltre si è rifornita di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da differenti canali di approvvigionamento, in particolare dalla Campania, trafficando cospicue forniture di cocaina, hashish, marijuana ed eroina destinate allo spaccio al dettaglio.
È stata altresì individuata un'associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti che ha portato a compimento numerosi delitti sia nel sud della Puglia, sia in diverse aree della Basilicata, in danno di grosse aziende commerciali.
Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché un fucile mitragliatore, un fucile a canne mozze e 10 pistole, oltre a numeroso munizionamento, e recuperata parte della refurtiva.
Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti,aggravata dal metodo mafioso e dall'uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e continuate, associazione per delinquere, aggravata, finalizzata alla perpetrazione di furti.
Stamattina a Bari, ed altre località della provincia, infatti, a conclusione di un'articolata attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalla Squadra Mobile di Bari, è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ai domiciliari e all'obbligo di dimora, nei confronti di soggetti, esponenti di rilievo ed appartenenti al clan Capriati.
Le indagini, condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, hanno interessato i componenti del clan Capriati, operante in posizione dominante nella città vecchia, nei quartieri Murat e Carrassi e in alcuni comuni del nord barese, tra Bitonto, Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, diretta dal pregiudicato Filippo Capriati.
Quest'ultimo, avvalendosi di numerosi soggetti, tra cui il fratello Pietro, ha organizzato, diretto e preso parte ad un'articolazione per delinquere armata, di tipo camorristico mafioso, finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio, la persona, l'ordine e la sicurezza pubblica, l'industria ed il commercio oltre che delitti concernenti il traffico e lo spaccio di stupefacenti e le armi, al fine di acquisire la gestione o comunque il controllo di attività economiche nell'area metropolitana di Bari.
In particolare, nel corso dell'indagine è emerso che la predetta organizzazione, con la forza dell'intimidazione, ha acquisito, attraverso una società, il controllo del servizio di assistenza e viabilità, connesso ai traffici ed alle operazioni portuali, all'interno del porto di Bari.
Ed ancora: ha imposto l'acquisto di merci a diversi commercianti operanti nel quartiere Carrassi di Bari oltre che in alcuni comuni limitrofi ed ha imposto ai commercianti delle feste patronali (quale la Sagra per la Festa di San Nicola) l'acquisto di merci.
Inoltre si è rifornita di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da differenti canali di approvvigionamento, in particolare dalla Campania, trafficando cospicue forniture di cocaina, hashish, marijuana ed eroina destinate allo spaccio al dettaglio.
È stata altresì individuata un'associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti che ha portato a compimento numerosi delitti sia nel sud della Puglia, sia in diverse aree della Basilicata, in danno di grosse aziende commerciali.
Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché un fucile mitragliatore, un fucile a canne mozze e 10 pistole, oltre a numeroso munizionamento, e recuperata parte della refurtiva.