Chiesa locale
Sant'Antonio di Padova: ieri la benedizione del pane e dei bambini
Intanto la Capitaneria di Porto ha diramato le prescrizioni per domenica sera, quando avrà luogo la processione a mare
Giovinazzo - venerdì 14 giugno 2019
Sono entrati nel vivo i festeggiamenti per Sant'Antonio di Padova, organizzati dall'Ordine Francescano secolare di Giovinazzo. I Frati Minori hanno ospitato ieri, 13 giugno, giornata della festa liturgica, S.E. Mons. Domenico Cornacchia, il Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che precedentemente aveva incontrato il mondo del lavoro nell'ambito della sua Visita Pastorale.
Alle ore 11.00 la Messa solenne, presieduta dal prelato, è stata incentrata sulle virtù del Santo portoghese che fece di Padova la sua casa. Nel corso della celebrazione eucaristica, si è svolto il rito antico e sempre toccante della benedizione dei bambini e del pane (in foto per motivi di privacy non abbiamo inserito i minori).
La tradizione di benedire il pane in onore di Sant'Antonio e di distribuirlo poi in cambio di libere offerte da devolvere alle opere caritative affonda la propria origine in un evento miracoloso attribuito al Santo e narrato dalla Rigaldina:
Un bimbo di venti mesi, di nome Tomasino, i cui genitori avevano l'abitazione vicino alla chiesa del beato Antonio, in Padova, fu lasciato incautamente da sua madre accanto a un recipiente pieno d'acqua. Allorché quella donna fece ritorno a casa, vedendo emergere i piedi del bambino da quel mastello, vi si precipitò, e vide che la testa del figlio stava all'ingiù, nel fondo del recipiente, mentre i piedi si levavano sopra. Urlando trasse fuori il piccino, ormai rigido e morto. Piangendo e lamentandosi ad alta voce, mise sossopra tutto il vicinato. Numerose persone accorsero sul posto, compresi alcuni frati in compagnia degli operai che lavoravano a certe riparazioni nella chiesa di Sant'Antonio. Avendo constatato che il piccolo era sicuramente morto, ebbero compassione della sofferenza e delle lacrime della madre. Costei però, ricorrendo alla intercessione del beato Antonio, si mise ad implorarne l'aiuto; e fece voto di distribuire ai poveri la quantità di grano corrispondente al peso del bimbo, se il Beato Antonio lo avesse risuscitato. Passato un po' di tempo, il bambino risorse e fu ridato vivo a sua madre.
Così la tradizione ripetuta in tutta Europa. Intanto, però, Giovinazzo rinnova una propria tradizione in queste giornate, che culmineranno con la processione a mare dell'effigie del Santo. La statua partirà dal Convento di via Crocifisso, domenica 16 giugno alle ore 18.00 per poi raggiungere piazza Porto dove ci sarà la celebrazione eucaristica. Poi, a seguire, l'imbarco e lo sbarco del Santo in Cala Porto.
Proprio a questa parte dei festeggiamenti fa riferimento l'ordinanza n.44 del 2019 della Capitaneria di Porto di Molfetta, che impone alle imbarcazioni ed ai natanti di procedere lentamente durante la cerimonia di imbarco e sbarco dell'effigie. Interdetto l'ancoraggio o la sosta a qualsiasi unità, nonché le attività di pesca. Imbarco e sbarco del simulacro dovranno essere, secondo quanto prescritto, supportati dall'interdizione di un raggio di 15 metri dalle imbarcazioni che trasporteranno Sant'Antonio.
In caso di emergenza bisognerà che gli organizzatori o qualsiasi altro proprietari di natante o barca presente nell'area di mare circostante allertino l'autorità marittima.
Giovinazzo si prepara a quella che da molti è considerata la seconda festa cittadina. Lo fa attraverso la preghiera e rinnovando un'antica tradizione in piena sicurezza per i tanti che parteciperanno alla processione domenicale.
Alle ore 11.00 la Messa solenne, presieduta dal prelato, è stata incentrata sulle virtù del Santo portoghese che fece di Padova la sua casa. Nel corso della celebrazione eucaristica, si è svolto il rito antico e sempre toccante della benedizione dei bambini e del pane (in foto per motivi di privacy non abbiamo inserito i minori).
La tradizione di benedire il pane in onore di Sant'Antonio e di distribuirlo poi in cambio di libere offerte da devolvere alle opere caritative affonda la propria origine in un evento miracoloso attribuito al Santo e narrato dalla Rigaldina:
Un bimbo di venti mesi, di nome Tomasino, i cui genitori avevano l'abitazione vicino alla chiesa del beato Antonio, in Padova, fu lasciato incautamente da sua madre accanto a un recipiente pieno d'acqua. Allorché quella donna fece ritorno a casa, vedendo emergere i piedi del bambino da quel mastello, vi si precipitò, e vide che la testa del figlio stava all'ingiù, nel fondo del recipiente, mentre i piedi si levavano sopra. Urlando trasse fuori il piccino, ormai rigido e morto. Piangendo e lamentandosi ad alta voce, mise sossopra tutto il vicinato. Numerose persone accorsero sul posto, compresi alcuni frati in compagnia degli operai che lavoravano a certe riparazioni nella chiesa di Sant'Antonio. Avendo constatato che il piccolo era sicuramente morto, ebbero compassione della sofferenza e delle lacrime della madre. Costei però, ricorrendo alla intercessione del beato Antonio, si mise ad implorarne l'aiuto; e fece voto di distribuire ai poveri la quantità di grano corrispondente al peso del bimbo, se il Beato Antonio lo avesse risuscitato. Passato un po' di tempo, il bambino risorse e fu ridato vivo a sua madre.
Così la tradizione ripetuta in tutta Europa. Intanto, però, Giovinazzo rinnova una propria tradizione in queste giornate, che culmineranno con la processione a mare dell'effigie del Santo. La statua partirà dal Convento di via Crocifisso, domenica 16 giugno alle ore 18.00 per poi raggiungere piazza Porto dove ci sarà la celebrazione eucaristica. Poi, a seguire, l'imbarco e lo sbarco del Santo in Cala Porto.
Proprio a questa parte dei festeggiamenti fa riferimento l'ordinanza n.44 del 2019 della Capitaneria di Porto di Molfetta, che impone alle imbarcazioni ed ai natanti di procedere lentamente durante la cerimonia di imbarco e sbarco dell'effigie. Interdetto l'ancoraggio o la sosta a qualsiasi unità, nonché le attività di pesca. Imbarco e sbarco del simulacro dovranno essere, secondo quanto prescritto, supportati dall'interdizione di un raggio di 15 metri dalle imbarcazioni che trasporteranno Sant'Antonio.
In caso di emergenza bisognerà che gli organizzatori o qualsiasi altro proprietari di natante o barca presente nell'area di mare circostante allertino l'autorità marittima.
Giovinazzo si prepara a quella che da molti è considerata la seconda festa cittadina. Lo fa attraverso la preghiera e rinnovando un'antica tradizione in piena sicurezza per i tanti che parteciperanno alla processione domenicale.