Religioni
Sant'Antonio Abate, ieri la tradizionale benedizione degli animali - FOTO
Il rito officiato da padre Pasquale Rago
Giovinazzo - giovedì 18 gennaio 2024
In un perfetto connubio tra storia, fede e tradizione, la nostra comunità cittadina ha onorato la festività liturgica di Sant'Antonio Abate del quale la ricorrenza, legata alla chiesa cattolica, è il 17 gennaio. Un incontro con il culto e la tradizione che, nella fredda serata di mercoledì 17 gennaio, ha fatto incontrare molti devoti riunitisi in preghiera nella Parrocchia Concattedrale di Santa Maria Assunta dove padre Pasquale Rago ha officiato la messa e di seguito ha impartito la benedizione degli animali domestici.
Il padre vincenziano, vicario della Concattedrale, è l'assistente ecclesiastico della Confraternita Santa Maria di Costantinopoli di Giovinazzo che ogni anno organizza l'iniziativa in onore del santo, perché nell'omonima splendida chiesetta situata proprio in piazza Costantinopoli è presente il prezioso quadro, olio su tela, dipinto dall'artista Saverio De Musso che rappresenta il santo taumaturgo. La tela, risalente all'anno 1721, raffigura Sant'Antonio Abate a sinistra, San Donato vescovo al centro e San Leonardo a destra.
COSÌ PADRE PASQUALE RAGO
Nel corso dell'omelia Padre Pasquale Rago ha richiamato l'attenzione dei fedeli sull'esempio di vita dell'abate Antonio e ha così affermato: «Antonio, rimasto orfano dei genitori, insieme a sua sorella, si chiese cosa fare della sua vita e decise di seguire ciò che che aveva ascoltato in chiesa: affidò sua sorella a delle vergini consacrate, vendette i suoi beni e condusse una vita da eremita, un vita ascetica. La sua vita ascetica non era solo lode al Signore, ma l'abate Antonio si preoccupava dei problemi che c'erano in quel tempo, si dedicava alla preghiera e a prendersi cura degli altri. Gli animali lo confortavano, si prendeva cura delle persone che soffrivano di herpes zoster detto "fuoco di Sant'Antonio" e si dedicava alla natura. Sant' Antonio Abate ci insegna dunque a dare il primato al Signore nella nostra vita.
Dopo l'amore per Dio, c'è la dedizione ai fratelli. Poi noi dobbiamo essere anche buoni amministratori delle cose che abbiamo, non dobbiamo alterare la natura e dobbiamo prenderci cura del Creato; non deturpiamo tutto ciò che ci circonda, lo sottolinea Papa Francesco nella enciclica 'Laudato si' che evidenzia la necessità del rispetto verso il mondo naturale creato da Dio. Sant' Antonio Abate deve quindi essere un esempio concreto per noi».
Padre Francesco Depalo, parroco della Concattedrale, ha aggiunto un suo pensiero a fine omelia: «Chi ama gli animali, preziosi e fedeli amici dell'uomo, deve amare anche l'ambiente ma a quanto pare ciò non avviene».
LA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI
Al termine della messa si è svolta la processione che, partendo dalla Concattedrale, è giunta in piazza Costantinopoli, dove dinanzi alla chiesa, prezioso scrigno di fede e arte, Padre Pasquale Rago ha impartito la benedizione degli animali domestici.
«L'amore profuso da Sant'Antonio Abate per il creato è da rispettare. Baden Powell, educatore e scrittore britannico fondatore dello scautismo, diceva che dobbiamo lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato», ha concluso il sacerdote.
Il priore della Confraternita di Maria SS di Costantinopoli, Carmine Palermo, nel formulare i ringraziamenti finali ha espresso sconcerto per gli ultimi fatti di cronaca in cui c'è stata violenza e maltrattamento da parte dell'uomo verso gli animali, che vanno curati e protetti perché esseri viventi e creature del Signore.
Il padre vincenziano, vicario della Concattedrale, è l'assistente ecclesiastico della Confraternita Santa Maria di Costantinopoli di Giovinazzo che ogni anno organizza l'iniziativa in onore del santo, perché nell'omonima splendida chiesetta situata proprio in piazza Costantinopoli è presente il prezioso quadro, olio su tela, dipinto dall'artista Saverio De Musso che rappresenta il santo taumaturgo. La tela, risalente all'anno 1721, raffigura Sant'Antonio Abate a sinistra, San Donato vescovo al centro e San Leonardo a destra.
COSÌ PADRE PASQUALE RAGO
Nel corso dell'omelia Padre Pasquale Rago ha richiamato l'attenzione dei fedeli sull'esempio di vita dell'abate Antonio e ha così affermato: «Antonio, rimasto orfano dei genitori, insieme a sua sorella, si chiese cosa fare della sua vita e decise di seguire ciò che che aveva ascoltato in chiesa: affidò sua sorella a delle vergini consacrate, vendette i suoi beni e condusse una vita da eremita, un vita ascetica. La sua vita ascetica non era solo lode al Signore, ma l'abate Antonio si preoccupava dei problemi che c'erano in quel tempo, si dedicava alla preghiera e a prendersi cura degli altri. Gli animali lo confortavano, si prendeva cura delle persone che soffrivano di herpes zoster detto "fuoco di Sant'Antonio" e si dedicava alla natura. Sant' Antonio Abate ci insegna dunque a dare il primato al Signore nella nostra vita.
Dopo l'amore per Dio, c'è la dedizione ai fratelli. Poi noi dobbiamo essere anche buoni amministratori delle cose che abbiamo, non dobbiamo alterare la natura e dobbiamo prenderci cura del Creato; non deturpiamo tutto ciò che ci circonda, lo sottolinea Papa Francesco nella enciclica 'Laudato si' che evidenzia la necessità del rispetto verso il mondo naturale creato da Dio. Sant' Antonio Abate deve quindi essere un esempio concreto per noi».
Padre Francesco Depalo, parroco della Concattedrale, ha aggiunto un suo pensiero a fine omelia: «Chi ama gli animali, preziosi e fedeli amici dell'uomo, deve amare anche l'ambiente ma a quanto pare ciò non avviene».
LA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI
Al termine della messa si è svolta la processione che, partendo dalla Concattedrale, è giunta in piazza Costantinopoli, dove dinanzi alla chiesa, prezioso scrigno di fede e arte, Padre Pasquale Rago ha impartito la benedizione degli animali domestici.
«L'amore profuso da Sant'Antonio Abate per il creato è da rispettare. Baden Powell, educatore e scrittore britannico fondatore dello scautismo, diceva che dobbiamo lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato», ha concluso il sacerdote.
Il priore della Confraternita di Maria SS di Costantinopoli, Carmine Palermo, nel formulare i ringraziamenti finali ha espresso sconcerto per gli ultimi fatti di cronaca in cui c'è stata violenza e maltrattamento da parte dell'uomo verso gli animali, che vanno curati e protetti perché esseri viventi e creature del Signore.