Attualità
Sanità: i Sindaci del Nord barese fanno fronte comune
Depalma: «Abbiamo iniziato a ragionare da territorio»
Giovinazzo - giovedì 24 marzo 2016
06.00
Il Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, ed i suoi omologhi di Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Corato hanno incontrato il Presidente della III Commissione Consiliare della Sanità, Giuseppe Romano, per discutere del Piano di Riordino Ospedaliero ed evidenziare alcune penalizzazioni commesse ai danni del territorio del Nord barese.
Tommaso Depalma, Paola Natalicchio, Vito Ottombrini, Ninni Gemmato e Massimo Mazzilli hanno sottoscritto un documento in cui viene rilevato un trattamento di disparità tra i territori della ASL Bat e quelli di questa parte della ex provincia barese. Si mette in discussione tutto, focalizzando l'attenzione sia sulla distribuzione delle strutture ospedaliere sia con riguardo alla classificazione dei nosocomi di Molfetta, Corato e Terlizzi. I primi due, infatti, stando a quanto previsto dal Piano, diventerebbero ospedali di base, mentre il terzo sarebbe operativo solo nella fase di post-acuzie.
In tutti e due i casi, però, i Sindaci sottolineano la perdita di posti letto e di reparti essenziali, vista anche la popolazione coinvolta. Nel comunicato stampa inviato da Palazzo di Città si legge infatti: «I Sindaci, in base alla distribuzione dei posti letto nelle varie macro aree di Bari città, ASL Ba e ASL Bat, hanno rilevato una macroscopica differenza tra i vari territori, ancor più se raffrontati con la ASL Bat, e il territorio del nord barese. In sostanza denunciano la quasi certezza di poter ritenere svantaggioso risiedere nel loro territorio quanto a possibilità di cure ospedaliere. A conti fatti, nel nord barese sono stati sottratti 100 posti letto, mentre ciò non è accaduto nelle altre macro aree. È evidente quanto necessiti un riequilibro, sia in termini di classificazione degli ospedali sia di posti letto».
In tutta la provincia di Barletta-Andria-Trani sarebbero previsto, secondo fonti ufficiali, 628 posti, mentre nei cinque comuni coinvolti da questo incontro saranno appena 156. Quindi, secondo i primi cittadini, su questa strada non si può andare avanti.
La richiesta è stata chiara: l'ospedale di Bisceglie non può fungere da struttura di riferimento per questi comuni, dato che appartiene ad altra ASL e che già si farà carico delle utenze tranesi e canosine. La parola d'ordine è quindo Ospedale Comprensoriale, quello già previsto nel Piano del 2012 dalla Giunta Vendola e che dovrebbe sorgere in un territorio al confine tra Molfetta e Bisceglie stessa. Un'area già individuata, ma la Regione Puglia non ha mai dato corso a quel suo indirizzo.
Tommaso Depalma ha infatti così commentato l'incontro: «Finalmente abbiamo iniziato a ragionare in termini di territorio e non più in veste di singoli sindaci affetti da campanilismo - ha dichiarato -. La volontà finale di questo territorio è di chiedere alla Regione di predisporre come priorità la realizzazione di un Ospedale di Primo Livello Comprensoriale, da realizzarsi tra Bisceglie e Molfetta, così come concordato da noi sindaci già dal 2012».
Tommaso Depalma, Paola Natalicchio, Vito Ottombrini, Ninni Gemmato e Massimo Mazzilli hanno sottoscritto un documento in cui viene rilevato un trattamento di disparità tra i territori della ASL Bat e quelli di questa parte della ex provincia barese. Si mette in discussione tutto, focalizzando l'attenzione sia sulla distribuzione delle strutture ospedaliere sia con riguardo alla classificazione dei nosocomi di Molfetta, Corato e Terlizzi. I primi due, infatti, stando a quanto previsto dal Piano, diventerebbero ospedali di base, mentre il terzo sarebbe operativo solo nella fase di post-acuzie.
In tutti e due i casi, però, i Sindaci sottolineano la perdita di posti letto e di reparti essenziali, vista anche la popolazione coinvolta. Nel comunicato stampa inviato da Palazzo di Città si legge infatti: «I Sindaci, in base alla distribuzione dei posti letto nelle varie macro aree di Bari città, ASL Ba e ASL Bat, hanno rilevato una macroscopica differenza tra i vari territori, ancor più se raffrontati con la ASL Bat, e il territorio del nord barese. In sostanza denunciano la quasi certezza di poter ritenere svantaggioso risiedere nel loro territorio quanto a possibilità di cure ospedaliere. A conti fatti, nel nord barese sono stati sottratti 100 posti letto, mentre ciò non è accaduto nelle altre macro aree. È evidente quanto necessiti un riequilibro, sia in termini di classificazione degli ospedali sia di posti letto».
In tutta la provincia di Barletta-Andria-Trani sarebbero previsto, secondo fonti ufficiali, 628 posti, mentre nei cinque comuni coinvolti da questo incontro saranno appena 156. Quindi, secondo i primi cittadini, su questa strada non si può andare avanti.
La richiesta è stata chiara: l'ospedale di Bisceglie non può fungere da struttura di riferimento per questi comuni, dato che appartiene ad altra ASL e che già si farà carico delle utenze tranesi e canosine. La parola d'ordine è quindo Ospedale Comprensoriale, quello già previsto nel Piano del 2012 dalla Giunta Vendola e che dovrebbe sorgere in un territorio al confine tra Molfetta e Bisceglie stessa. Un'area già individuata, ma la Regione Puglia non ha mai dato corso a quel suo indirizzo.
Tommaso Depalma ha infatti così commentato l'incontro: «Finalmente abbiamo iniziato a ragionare in termini di territorio e non più in veste di singoli sindaci affetti da campanilismo - ha dichiarato -. La volontà finale di questo territorio è di chiedere alla Regione di predisporre come priorità la realizzazione di un Ospedale di Primo Livello Comprensoriale, da realizzarsi tra Bisceglie e Molfetta, così come concordato da noi sindaci già dal 2012».