Chiesa locale
San Domenico, passaggio di consegne tra don Pietro Rubini e don Antonio Picca (FOTO)
Ieri sera, 14 settembre, la celebrazione eucaristica officiata da Monsignor Cornacchia
Giovinazzo - venerdì 15 settembre 2023
Tanti i messaggi di stima e affetto per don Pietro Rubini sulla pagina social della parrocchia San Domenico e tanti gli abbracci colmi di affetto e stima per lui, ieri sera, nella gremita chiesa di San Domenico, a Giovinazzo.
Una comunità parrocchiale lo ha salutato dopo dieci lunghi anni, ricchi di attività concreta e fattiva. Ieri sera la cerimonia di ingresso della nuova guida spirituale, don Antonio Picca, durante la celebrazione eucaristica officiata dal vescovo della diocesi di Molfetta-Ruvo-GIiovinazzo-Terlizzi, Monsignor Domenico Cornacchia.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili, le confraternite, le associazioni cittadine, i religiosi e le religiose e i suoi affezionati fedeli a lui legati da grande rispetto e affetto.
«La nostra comunità parrocchiale vive una particolare gioia e riceve il suo nuovo presbitero al quale il vescovo affida il suo gregge - ha affermato il prelato -. La mia gratitudine è il mio grazie speciale per don Pietro Rubini. Confermo la mia stima per don Antonio Picca e lo nomino parroco di San Domenico a cui mi rivolgo per affidare il tuo servizio per la Chiesa, perché il parroco e i suoi parrocchiani siano uniti in una sola famiglia».
I fedeli giunti numerosi hanno tributato un fragoroso applauso di saluto a don Pietro e uno di benvenuto per don Antonio che inizierà il suo mandato da parroco per la prima volta a quattro anni dalla sua ordinazione sacerdotale.
«Liturgicamente celebriamo la festa dell'Esaltazione della croce - ha spiegato Mons. Cornacchia - e noi dobbiamo effettivamente esaltare chi sta sulla croce; chi l'ha abbracciata è il figlio di Dio stesso, che noi amiamo in modo eccezionale perché è disceso per mettersi accanto a noi. Tu, don Antonio - ha poi detto il vescovo rivolgendosi al nuovo parroco - abbracci la croce che il signore ti affida tramite il tuo vescovo. La croce è albero della vita che in primavera ha nuovi germogli che diventeranno frutti. Nessun albero dà frutti se non ha radici, dipenderà molto dalla cura che tu avrai nel seguire la tua pianta, questa comunità. Oggi vieni investito di una grande responsabilità che Dio ti dà e ti dice: "tu ti devi comportare come se tutto dipendesse ". Ti esorto pertanto ad amare questa comunità per sempre, fino a quando il Signore te lo chiederà. Ti esorto a spenderti per la tua comunità, a vegliare sul gregge che il Signore ti affida, ad essere il continuo punto di riferimento e non pensare solo a quelli che sono in buona salute. Spenditi per le pecorelle che stanno un po' lontane dal recinto, che hanno qualche pregiudizio o sono deluse».
Don Antonio Picca, visibilmente emozionato, ha ringraziato il vescovo per la fiducia riposta in lui dopo soli 4 anni dalla sua ordinazione ed ha assicurato tutti i suoi nuovi parrocchiani di mettersi in ascolto delle loro esigenze, vera testimonianza di Chiesa "in uscita" così come vuole Papa Francesco.
IL DISTACCO DA DON PIETRO
Il 28 settembre di dieci anni fa don Pietro Rubini fece il suo ingresso come parroco a San Domenico e la sua emozione è stata tangibile, così come i tanti ricordi di un ministero in cui ha saputo farsi voler bene, come ricordato anche dal sindaco Michele Sollecito.
Il saluto a don Pietro della comunità parrocchiale è stato dato dal diacono Nando Vitelli ed è stata una carezza per il cuore di tutti i parrocchiani.
«Il mio non è un addio - ha quindi detto visibilmente commosso don Pietro Rubini -. Con amore e gratitudine vi porterò nel cuore. La mia gioia per don Antonio Picca, che ho conosciuto in seminario, è tanta e vederlo oggi alla guida della comunità mi dà felicità. Don Antonio saprà amarvi nel Nome di Cristo, vogliategli bene come ne avete voluto a me. La mia finale gratitudine va necessariamente a Mons. Cornacchia per la fiducia accordatami, al diacono Nando, a tutti voi che siete stati vicino e attorno a me. A tutti un grazie sentito, al sindaco, alle autorità civili, al delegato dell'Ive Nicola De Matteo, a tutti i religiosi e religiose, a tutte le associazioni, alle confraternite. Mi mancherete tutti», ha concluso don Pietro, che sabato 16 settembre inizierà il suo nuovo ministero nella Concattedrale di Santa Maria Assunta a Ruvo di Puglia.
Una forte emozione è stata racchiusa nel saluto di congedo di don Pietro e nel saluto d'ingresso di don Antonio al quale il vescovo ha augurato una buona missione rivolta a tutti e ai più bisognosi in compagnia di San Domenico, del Beato Nicola Paglia e della Madonna del Rosario.
Una comunità parrocchiale lo ha salutato dopo dieci lunghi anni, ricchi di attività concreta e fattiva. Ieri sera la cerimonia di ingresso della nuova guida spirituale, don Antonio Picca, durante la celebrazione eucaristica officiata dal vescovo della diocesi di Molfetta-Ruvo-GIiovinazzo-Terlizzi, Monsignor Domenico Cornacchia.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili, le confraternite, le associazioni cittadine, i religiosi e le religiose e i suoi affezionati fedeli a lui legati da grande rispetto e affetto.
«La nostra comunità parrocchiale vive una particolare gioia e riceve il suo nuovo presbitero al quale il vescovo affida il suo gregge - ha affermato il prelato -. La mia gratitudine è il mio grazie speciale per don Pietro Rubini. Confermo la mia stima per don Antonio Picca e lo nomino parroco di San Domenico a cui mi rivolgo per affidare il tuo servizio per la Chiesa, perché il parroco e i suoi parrocchiani siano uniti in una sola famiglia».
I fedeli giunti numerosi hanno tributato un fragoroso applauso di saluto a don Pietro e uno di benvenuto per don Antonio che inizierà il suo mandato da parroco per la prima volta a quattro anni dalla sua ordinazione sacerdotale.
«Liturgicamente celebriamo la festa dell'Esaltazione della croce - ha spiegato Mons. Cornacchia - e noi dobbiamo effettivamente esaltare chi sta sulla croce; chi l'ha abbracciata è il figlio di Dio stesso, che noi amiamo in modo eccezionale perché è disceso per mettersi accanto a noi. Tu, don Antonio - ha poi detto il vescovo rivolgendosi al nuovo parroco - abbracci la croce che il signore ti affida tramite il tuo vescovo. La croce è albero della vita che in primavera ha nuovi germogli che diventeranno frutti. Nessun albero dà frutti se non ha radici, dipenderà molto dalla cura che tu avrai nel seguire la tua pianta, questa comunità. Oggi vieni investito di una grande responsabilità che Dio ti dà e ti dice: "tu ti devi comportare come se tutto dipendesse ". Ti esorto pertanto ad amare questa comunità per sempre, fino a quando il Signore te lo chiederà. Ti esorto a spenderti per la tua comunità, a vegliare sul gregge che il Signore ti affida, ad essere il continuo punto di riferimento e non pensare solo a quelli che sono in buona salute. Spenditi per le pecorelle che stanno un po' lontane dal recinto, che hanno qualche pregiudizio o sono deluse»
Don Antonio Picca, visibilmente emozionato, ha ringraziato il vescovo per la fiducia riposta in lui dopo soli 4 anni dalla sua ordinazione ed ha assicurato tutti i suoi nuovi parrocchiani di mettersi in ascolto delle loro esigenze, vera testimonianza di Chiesa "in uscita" così come vuole Papa Francesco.
IL DISTACCO DA DON PIETRO
Il 28 settembre di dieci anni fa don Pietro Rubini fece il suo ingresso come parroco a San Domenico e la sua emozione è stata tangibile, così come i tanti ricordi di un ministero in cui ha saputo farsi voler bene, come ricordato anche dal sindaco Michele Sollecito.
Il saluto a don Pietro della comunità parrocchiale è stato dato dal diacono Nando Vitelli ed è stata una carezza per il cuore di tutti i parrocchiani.
«Il mio non è un addio - ha quindi detto visibilmente commosso don Pietro Rubini -. Con amore e gratitudine vi porterò nel cuore. La mia gioia per don Antonio Picca, che ho conosciuto in seminario, è tanta e vederlo oggi alla guida della comunità mi dà felicità. Don Antonio saprà amarvi nel Nome di Cristo, vogliategli bene come ne avete voluto a me. La mia finale gratitudine va necessariamente a Mons. Cornacchia per la fiducia accordatami, al diacono Nando, a tutti voi che siete stati vicino e attorno a me. A tutti un grazie sentito, al sindaco, alle autorità civili, al delegato dell'Ive Nicola De Matteo, a tutti i religiosi e religiose, a tutte le associazioni, alle confraternite. Mi mancherete tutti», ha concluso don Pietro, che sabato 16 settembre inizierà il suo nuovo ministero nella Concattedrale di Santa Maria Assunta a Ruvo di Puglia.
Una forte emozione è stata racchiusa nel saluto di congedo di don Pietro e nel saluto d'ingresso di don Antonio al quale il vescovo ha augurato una buona missione rivolta a tutti e ai più bisognosi in compagnia di San Domenico, del Beato Nicola Paglia e della Madonna del Rosario.