Cronaca
Ritrovata una carcassa di tartaruga, la decima negli ultimi due giorni
L'animale, in avanzato stato di decomposizione, è stato rinvenuto sul lungomare di Ponente
Giovinazzo - sabato 5 gennaio 2019
Ieri è stata rinvenuta, lungo il litorale di Ponente, la carcassa di una tartaruga marina, una femmina adulta, appartenente alla specie caretta caretta, con carapace di 85 centimetri di lunghezza, del peso di oltre 65 chilogrammi.
L'animale, spinto delle correnti marine degli ultimi giorni e giunto sulla battigia ormai privo di vita, è stato subito notato da alcuni passanti che hanno contattato la Capitaneria di Porto, segnalandone la presenza. I militari dell'Ufficio Locale Marittimo, con il supporto della Polizia Locale e degli uomini del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, hanno proceduto al recupero della carcassa dell'animale.
L'esemplare, morto quasi certamente a causa di un'embolia, due mesi fa, e trovato in avanzato stato di decomposizione, è stato affidato poi al veterinario di turno dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari per la verifica delle cause del decesso prima dello smaltimento. Purtroppo è già il decimo esemplare recuperato privo di vita solo negli ultimi due giorni lungo la costa che va da Bisceglie a Monopoli.
«I decessi - spiega Pasquale Salvemini - sono avvenuti per mano dell'uomo, per asfissia da annegamento». Sotto accusa è l'utilizzo delle reti a strascico per la pesca, ma diverse tartarughe recuperate hanno ingerito anche ami e lenze.
L'animale, spinto delle correnti marine degli ultimi giorni e giunto sulla battigia ormai privo di vita, è stato subito notato da alcuni passanti che hanno contattato la Capitaneria di Porto, segnalandone la presenza. I militari dell'Ufficio Locale Marittimo, con il supporto della Polizia Locale e degli uomini del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, hanno proceduto al recupero della carcassa dell'animale.
L'esemplare, morto quasi certamente a causa di un'embolia, due mesi fa, e trovato in avanzato stato di decomposizione, è stato affidato poi al veterinario di turno dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari per la verifica delle cause del decesso prima dello smaltimento. Purtroppo è già il decimo esemplare recuperato privo di vita solo negli ultimi due giorni lungo la costa che va da Bisceglie a Monopoli.
«I decessi - spiega Pasquale Salvemini - sono avvenuti per mano dell'uomo, per asfissia da annegamento». Sotto accusa è l'utilizzo delle reti a strascico per la pesca, ma diverse tartarughe recuperate hanno ingerito anche ami e lenze.