Attualità
Ritardi dei treni e pendolari come sardine: la protesta della consigliera Marzella
Questa mattina, 6 novembre, ritardi accumulati pesanti per un guasto a Giovinazzo e Bari Parco Nord
Giovinazzo - lunedì 6 novembre 2023
11.00
Questa mattina, 6 novembre, ritardi pesanti per i treni regionali e a lunga percorrenza si sono verificati sulla tratta tra Barletta e Bari Centrale, per un duplice guasto comunicato da Trenitalia, avvenuto a Giovinazzo e Bari Parco Nord.
Ritardi sono stati segnalati sino ad oltre un'ora tra le 7.00 e le 8.00 di questa mattina, ma nonostante la segnalazione di fine criticità, i convogli per pendolari hanno continuato ad arrivare ben oltre l'orario stabilito, con ripercussioni per tanti lavoratori e lavoratrici, stipati all'interno delle carrozze.
Sulla vicenda è intervenuta nuovamente (era già accaduto in passato) la consigliera comunale di Forza Giovinazzo, Antonella Marzella, pendolare anch'ella e testimone della situazione a bordo dei treni regionali: «Ogni giorno Trenitalia ci riserva delle sorprese - ci ha scritto -. Anche oggi treni in forte ritardo, anche di 65', con la solita e classica motivazione "guasto alla linea ferroviaria". Ma mi chiedo com'è possibile che nel 2023 ogni giorno ci siano guasti alle linee ferroviarie? Oggi si viaggiava tutti stipati nelle carrozze con gente attaccata alle porte di ingresso e di uscita. Non è possibile viaggiare in questo modo, è una questione di sicurezza. Se qualcuno si fosse sentito male? A queste cose Trenitalia pare non pensarci, per loro sembra tutto normale. Inviterei i vertici di Trenitalia, quelli che stanno al caldo dietro le loro scrivanie, a viaggiare qualche settimana con noi per provare gli stessi disagi che ogni giorno provano i pendolari che si recano al lavoro».
Commenti dello stesso tenore ci sono giunti da altri pendolari. L'auspicio è che la situazione complessiva possa migliorare sulla tratta tra Barletta e Bari Centrale, con migliaia di pendolari che quotidianamente si affidano al trasporto ferroviario pubblico per raggiungere il loro posto di lavoro. Le comunità di Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo e delle ex frazioni a nord del capoluogo, Santo Spirito e Palese, vivono questo disagio con grande apprensione.
Da tempo è stata chiesta una maggiore frequenza dei treni regionali in determinate fasce giornaliere, richiesta mai accolta.
Ritardi sono stati segnalati sino ad oltre un'ora tra le 7.00 e le 8.00 di questa mattina, ma nonostante la segnalazione di fine criticità, i convogli per pendolari hanno continuato ad arrivare ben oltre l'orario stabilito, con ripercussioni per tanti lavoratori e lavoratrici, stipati all'interno delle carrozze.
Sulla vicenda è intervenuta nuovamente (era già accaduto in passato) la consigliera comunale di Forza Giovinazzo, Antonella Marzella, pendolare anch'ella e testimone della situazione a bordo dei treni regionali: «Ogni giorno Trenitalia ci riserva delle sorprese - ci ha scritto -. Anche oggi treni in forte ritardo, anche di 65', con la solita e classica motivazione "guasto alla linea ferroviaria". Ma mi chiedo com'è possibile che nel 2023 ogni giorno ci siano guasti alle linee ferroviarie? Oggi si viaggiava tutti stipati nelle carrozze con gente attaccata alle porte di ingresso e di uscita. Non è possibile viaggiare in questo modo, è una questione di sicurezza. Se qualcuno si fosse sentito male? A queste cose Trenitalia pare non pensarci, per loro sembra tutto normale. Inviterei i vertici di Trenitalia, quelli che stanno al caldo dietro le loro scrivanie, a viaggiare qualche settimana con noi per provare gli stessi disagi che ogni giorno provano i pendolari che si recano al lavoro».
Commenti dello stesso tenore ci sono giunti da altri pendolari. L'auspicio è che la situazione complessiva possa migliorare sulla tratta tra Barletta e Bari Centrale, con migliaia di pendolari che quotidianamente si affidano al trasporto ferroviario pubblico per raggiungere il loro posto di lavoro. Le comunità di Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo e delle ex frazioni a nord del capoluogo, Santo Spirito e Palese, vivono questo disagio con grande apprensione.
Da tempo è stata chiesta una maggiore frequenza dei treni regionali in determinate fasce giornaliere, richiesta mai accolta.