Attualità
Ritardi, cancellazioni e treni affollati: a Giovinazzo pendolari nuovamente infuriati
Protestano anche i politici locali. La gente: «Per noi ogni mattina un'odissea»
Giovinazzo - martedì 9 novembre 2021
Continua il calvario di centinaia di pendolari sulla tratta Foggia-Bari di Rete Ferroviaria Italiana.
I treni regionali subiscono spesso ritardi, cancellazioni e sono sempre molto affollati, inevitabilmente affollati, nella prima fascia oraria mattutina.
Precedentemente i due treni locali diretti dalla cittadina adriatica verso il capoluogo, in partenza rispettivamente alle 7.26 ed alle 7.40, sono arrivati a Bari Centrale con 17 e 38 minuti di ritardo, fatali per uno studente o per un lavoratore che avrebbe dovuto prendere servizio entro le 8.00.
Disservizi continui, ieri spiegati da Trenitalia con l'accumulo dei ritardi risalenti alla sera prima, quando un uomo era stato investito nella stazione di Bisceglie. Sta di fatto che sono sul piede di guerra i pendolari biscegliesi, molfettesi, giovinazzesi ed i residenti nei quartieri nord del capoluogo, a Santo Spirito e Palese, questi ultimi già penalizzati da anni nella vita quotidiana dal mancato interramento della linea ferroviaria.
La domanda rivolta all'Assessorato regionale ai Trasporti ed al gruppo Ferrovie dello Stato è il medesimo: «Per noi ogni mattina è un'odissea. Paghiamo abbonamenti e biglietti e siamo trattati da carro bestiame, nonostante gli sforzi del personale, che fa i salti mortali per consentirci di salire a bordo. In tempi di emergenza sanitaria dove sono le istituzioni che fanno propaganda sulla sicurezza nei nostri trasporti?».
I treni regionali subiscono spesso ritardi, cancellazioni e sono sempre molto affollati, inevitabilmente affollati, nella prima fascia oraria mattutina.
IL FATTO
È successo di nuovo ieri, lunedì 8 novembre, quando il treno per Bari Centrale delle ore 7.56 è stato soppresso ed in tanti si sono ritrovati sul regionale che parte da Giovinazzo alle 8.10, in ritardo e carico di pendolari.Precedentemente i due treni locali diretti dalla cittadina adriatica verso il capoluogo, in partenza rispettivamente alle 7.26 ed alle 7.40, sono arrivati a Bari Centrale con 17 e 38 minuti di ritardo, fatali per uno studente o per un lavoratore che avrebbe dovuto prendere servizio entro le 8.00.
Disservizi continui, ieri spiegati da Trenitalia con l'accumulo dei ritardi risalenti alla sera prima, quando un uomo era stato investito nella stazione di Bisceglie. Sta di fatto che sono sul piede di guerra i pendolari biscegliesi, molfettesi, giovinazzesi ed i residenti nei quartieri nord del capoluogo, a Santo Spirito e Palese, questi ultimi già penalizzati da anni nella vita quotidiana dal mancato interramento della linea ferroviaria.
La domanda rivolta all'Assessorato regionale ai Trasporti ed al gruppo Ferrovie dello Stato è il medesimo: «Per noi ogni mattina è un'odissea. Paghiamo abbonamenti e biglietti e siamo trattati da carro bestiame, nonostante gli sforzi del personale, che fa i salti mortali per consentirci di salire a bordo. In tempi di emergenza sanitaria dove sono le istituzioni che fanno propaganda sulla sicurezza nei nostri trasporti?».