Associazioni
Riscaldamento globale, gli Amici dell'Ambiente chiedono la piantumazione di nuovi alberi
Un nota del presidente Volpicella esorta l'Amministrazione comunale ad ottemperare a quanto previsto dalla L.10/2013
Giovinazzo - lunedì 23 settembre 2019
Continua l'intensa attività degli Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna di Giovinazzo, tra i fautori di un Parco Naturale che dovrà nascere nella Lama Castello al termine delle bonifiche e di tantissime battaglie per tutelare la biodiversità sia nell'agro sia nelle zone verdi urbane.
Questa volta il presidente Giovanni Volpicella ha chiesto all'Amministrazione comunale di ottemperare alla normativa nazionale (il riferimento è alla Legge n.10 del 2013), con cui si impegnano i Comuni a piantare un albero per ogni bambino nato nell'anno.
La ratio della legge è chiara: evitare la desertificazione di quattro regioni meridionali entro gli anni '30 del Duemila. A rischio Puglia, Molise, Basilicata e Sicilia, per via dell'innalzamento delle temperature medie, che in alcune zone del Mezzogiorno, al suolo raggiungono anche i 50°, come emerge chiaramente dai rapporti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change sull'intera area mediterranea (in foto la Puglia è attraversata da una lunga striscia nera simbolo del surriscaldamento, ndr).
«A Giovinazzo - fanno sapere in una nota dell'11 settembre scorso gli Amici dell'Ambiente - gli alberi non piantati ammontano a 950». L'invito è perentorio, quindi, a «provvedere a piantare gli alberi ad alto fusto nelle buche vuote».
Operazioni non di secondaria importanza, visto che l'innesto di una vegetazione più folta permetterebbe alle temperature di scendere ed al clima di non creare le premesse per l'arrivo di tempeste e tornado, che tristemente da alcuni anni hanno iniziato a flagellare anche la nostra penisola.
Un suggerimento dato in chiave collaborativa dall'Associazione, che intende svegliare le coscienze dal torpore.
Dall'Amministrazione comunale fanno sapere in via ufficiosa che si sta tentando di fare il possibile, anche se la maggior parte dei Comuni italiani non ha mai (purtroppo) ottemperato a quanto previsto dalla Legge del 2013. In particolare, c'è qualche perplessità sulla possibilità di piantare alberi a fusto alto nel centro urbano, poiché, col passare degli anni, potrebbero causare danni alla sede stradale ed ai marciapiedi con le radici.
Il suggerimento è arrivato, messo nero su bianco e spedito non solo al Sindaco, ma anche al Presidente del Consiglio comunale, agli Assessorati di competenza ed ai Consiglieri tutti. Dagli Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna si attende una risposta univoca su cosa si intenda fare per affrontare questo problema.
Questa volta il presidente Giovanni Volpicella ha chiesto all'Amministrazione comunale di ottemperare alla normativa nazionale (il riferimento è alla Legge n.10 del 2013), con cui si impegnano i Comuni a piantare un albero per ogni bambino nato nell'anno.
La ratio della legge è chiara: evitare la desertificazione di quattro regioni meridionali entro gli anni '30 del Duemila. A rischio Puglia, Molise, Basilicata e Sicilia, per via dell'innalzamento delle temperature medie, che in alcune zone del Mezzogiorno, al suolo raggiungono anche i 50°, come emerge chiaramente dai rapporti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change sull'intera area mediterranea (in foto la Puglia è attraversata da una lunga striscia nera simbolo del surriscaldamento, ndr).
«A Giovinazzo - fanno sapere in una nota dell'11 settembre scorso gli Amici dell'Ambiente - gli alberi non piantati ammontano a 950». L'invito è perentorio, quindi, a «provvedere a piantare gli alberi ad alto fusto nelle buche vuote».
Operazioni non di secondaria importanza, visto che l'innesto di una vegetazione più folta permetterebbe alle temperature di scendere ed al clima di non creare le premesse per l'arrivo di tempeste e tornado, che tristemente da alcuni anni hanno iniziato a flagellare anche la nostra penisola.
Un suggerimento dato in chiave collaborativa dall'Associazione, che intende svegliare le coscienze dal torpore.
Dall'Amministrazione comunale fanno sapere in via ufficiosa che si sta tentando di fare il possibile, anche se la maggior parte dei Comuni italiani non ha mai (purtroppo) ottemperato a quanto previsto dalla Legge del 2013. In particolare, c'è qualche perplessità sulla possibilità di piantare alberi a fusto alto nel centro urbano, poiché, col passare degli anni, potrebbero causare danni alla sede stradale ed ai marciapiedi con le radici.
Il suggerimento è arrivato, messo nero su bianco e spedito non solo al Sindaco, ma anche al Presidente del Consiglio comunale, agli Assessorati di competenza ed ai Consiglieri tutti. Dagli Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna si attende una risposta univoca su cosa si intenda fare per affrontare questo problema.