Attualità
Riqualificazione IVE, partita ricognizione dell'ASSET Puglia
Identità di vedute tra il delegato del Sindaco metropolitano De Matteo ed il primo cittadino Depalma
Giovinazzo - martedì 25 febbraio 2020
06.00
La riqualificazione dell'Istituto Vittorio Emanuele II è un evergreen della politica locale. Ogni schieramento ha la sua posizione e dice la sua su come recuperarlo.
Ma tra il dire e il fare c'è però sempre di mezzo il mare e quindi gli amministratori, locali e metropolitani, dopo anni di tavole rotonde, incontri tra Enti e riunioni più o meno infruttuose, stanno cercando di porre le basi per un restyling che ridia vita piena e dignità completa a quel luogo, oggi solo parzialmente contenitore per iniziative culturali.
Dall'Ente regionale è stato quindi conferito un incarico per uno studio preliminare all'architetto Claudia Minervini ed all'ingegner Vitangelo Bavaro, al fine di redigere una ricognizione funzionale relativa alla riqualificazione dell'ex convento domenicano. Incarico della durata di 70 giorni dalla sottoscrizione.
Il compito dei due professionisti comprende l'analisi preliminare, l'indagine delle necessità dei futuri fruitori e lo schema della distribuzione funzionale degli spazi, oltre che il piano di gestione. Andando più nel particolare, Bavaro si sta occupando del computo al millimetro della planimetria (è stata completata quella del pian terreno, anche in locali mai censiti) e l'architetto Minervini redigerà una relazione sulla destinazione d'uso dell'immobile.
È questa, quindi, la fase preliminare e necessaria affinché si possa arrivare a comprendere che cosa fare dell'Istituto Vittorio Emanuele II e poter eventualmente attrarre investimenti. Il primo sopralluogo è avvenuto il 13 gennaio scorso.
«Intendo esprimere pubblicamente un vivo ringraziamento a Depalma - ha detto il delegato - che ha intrapreso la benemerita strada per la risoluzione di un annoso problema, quale quello del decadimento del "Gigante buono". Un decadimento dell'immobile - ha concluso - che rischia di continuare per mancanza di manutenzione il suo lento declino».
L'ex convitto è infatti di proprietà della Città Metropolitana di Bari e De Matteo ha così reso edotto, con lettera dell'11 gennaio scorso, proprio Antonio Decaro, al vertice dell'Ente del lungomare Nazario Sauro. Il Sindaco metropolitano ha a sua volta designato come supervisore l'architetto Silvio Delle Foglie per seguire da vicino gli sviluppi dello studio preliminare ma, è notizia di qualche giorno fa, il tutto sarebbe momentaneamente bloccato per motivi tecnici. Sembra tuttavia che mai come questa volta vi sia una reale intesa tra i tre attori di questa vicenda e che la cosa, secondo fonti di Palazzo di Città, si dovrebbe sbloccare a breve.
L'auspicio è che questa fase possa concludersi in tempi congrui e che la Città Metropolitana decida definitivamente cosa fare di un pezzo di storia locale (segnali importanti in questo senso sono arrivati), con i giovinazzesi che da anni si pongono sempre e solo un interrogativo che merita risposte: che ne sarà del gigante buono?
Ma tra il dire e il fare c'è però sempre di mezzo il mare e quindi gli amministratori, locali e metropolitani, dopo anni di tavole rotonde, incontri tra Enti e riunioni più o meno infruttuose, stanno cercando di porre le basi per un restyling che ridia vita piena e dignità completa a quel luogo, oggi solo parzialmente contenitore per iniziative culturali.
LA RICOGNIZIONE FUNZIONALE DELL'ASSET DELLA REGIONE PUGLIA
L'iniziativa è stata presa mesi addietro dal Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, che ha interessato della vicenda la Regione Puglia. L'Ente ha a sua volta coinvolto il Direttore Generale dell'ASSET Puglia, l'ing. Elio Sannicadro, che in passato aveva ricoperto anche un ruolo da Assessore proprio a Giovinazzo.Dall'Ente regionale è stato quindi conferito un incarico per uno studio preliminare all'architetto Claudia Minervini ed all'ingegner Vitangelo Bavaro, al fine di redigere una ricognizione funzionale relativa alla riqualificazione dell'ex convento domenicano. Incarico della durata di 70 giorni dalla sottoscrizione.
Il compito dei due professionisti comprende l'analisi preliminare, l'indagine delle necessità dei futuri fruitori e lo schema della distribuzione funzionale degli spazi, oltre che il piano di gestione. Andando più nel particolare, Bavaro si sta occupando del computo al millimetro della planimetria (è stata completata quella del pian terreno, anche in locali mai censiti) e l'architetto Minervini redigerà una relazione sulla destinazione d'uso dell'immobile.
È questa, quindi, la fase preliminare e necessaria affinché si possa arrivare a comprendere che cosa fare dell'Istituto Vittorio Emanuele II e poter eventualmente attrarre investimenti. Il primo sopralluogo è avvenuto il 13 gennaio scorso.
INTESA TRA DEPALMA E DE MATTEO
Tommaso Depalma aveva intanto informato della sua idea il delegato del Sindaco metropolitano all'IVE, Nicola De Matteo, che era parso sin da subito in sintonia con il primo cittadino giovinazzese, lui che non ha mai nascosto, anche pubblicamente, di voler fortemente lasciare un segno con il recupero di quel luogo.«Intendo esprimere pubblicamente un vivo ringraziamento a Depalma - ha detto il delegato - che ha intrapreso la benemerita strada per la risoluzione di un annoso problema, quale quello del decadimento del "Gigante buono". Un decadimento dell'immobile - ha concluso - che rischia di continuare per mancanza di manutenzione il suo lento declino».
L'ex convitto è infatti di proprietà della Città Metropolitana di Bari e De Matteo ha così reso edotto, con lettera dell'11 gennaio scorso, proprio Antonio Decaro, al vertice dell'Ente del lungomare Nazario Sauro. Il Sindaco metropolitano ha a sua volta designato come supervisore l'architetto Silvio Delle Foglie per seguire da vicino gli sviluppi dello studio preliminare ma, è notizia di qualche giorno fa, il tutto sarebbe momentaneamente bloccato per motivi tecnici. Sembra tuttavia che mai come questa volta vi sia una reale intesa tra i tre attori di questa vicenda e che la cosa, secondo fonti di Palazzo di Città, si dovrebbe sbloccare a breve.
L'auspicio è che questa fase possa concludersi in tempi congrui e che la Città Metropolitana decida definitivamente cosa fare di un pezzo di storia locale (segnali importanti in questo senso sono arrivati), con i giovinazzesi che da anni si pongono sempre e solo un interrogativo che merita risposte: che ne sarà del gigante buono?