Attualità
Rinnovata illuminazione alla D1.1, Sollecito: «Impegno mantenuto»
Un post del sindaco per sottolineare l'impegno degli amministratori con i cittadini
Giovinazzo - giovedì 7 marzo 2024
«Impegno mantenuto. Con le risorse stanziate nel bilancio 2023 abbiamo rifunzionalizzato la rete di pubblica illuminazione della zona artigianale D1.1».Lo scrive sui suoi profili social il sindaco Michele Sollecito.
«L'illuminazione - continua il primo cittadino - garantisce ora maggior sicurezza e aiuta a riconnettere questa zona al tessuto cittadino. Avanti con studio e perseveranza contiamo di risolvere pienamente tutta la vicenda della zona artigianale come da nostro programma».
La ormai ex zona artigianale era finita sulle cronache giudiziarie regionali per una presunta lottizzazione abusiva partita nel 2005 da un'indagine, culminata poi nel 2010.
Una vicenda giudiziaria lunga 14 anni, mai conclusa e che in primo grado, l'11 febbraio del 2015, aveva visto condannate ben 144 persone, tra cui ex dirigenti dell'Ufficio Tecnico comunale, progettisti, costruttori e proprietari. La giudice Marina Chiddo aveva disposto la confisca di 123 lotti e il dissequestro di altri 22. Poi nel tempo altri dissequestri erano avvenuti e si era resa necessaria un'azione amministrativa che portasse nelle case abitabili alcuni servizi essenziali, sebbene non fosse semplice per via del procedimento di Appello ancora in corso.
Con la rifunzionalizzazione della pubblica illuminazione, dopo la realizzazione di una piccola area giochi e il nuovo asfalto per le strade si sono mossi i primissimi passi per ridare dignità ai cittadini che vivono in quella maglia urbana, in attesa di una definitiva via d'uscita dall'impasse dovuto alle vicende giudiziarie.
«L'illuminazione - continua il primo cittadino - garantisce ora maggior sicurezza e aiuta a riconnettere questa zona al tessuto cittadino. Avanti con studio e perseveranza contiamo di risolvere pienamente tutta la vicenda della zona artigianale come da nostro programma».
La ormai ex zona artigianale era finita sulle cronache giudiziarie regionali per una presunta lottizzazione abusiva partita nel 2005 da un'indagine, culminata poi nel 2010.
Una vicenda giudiziaria lunga 14 anni, mai conclusa e che in primo grado, l'11 febbraio del 2015, aveva visto condannate ben 144 persone, tra cui ex dirigenti dell'Ufficio Tecnico comunale, progettisti, costruttori e proprietari. La giudice Marina Chiddo aveva disposto la confisca di 123 lotti e il dissequestro di altri 22. Poi nel tempo altri dissequestri erano avvenuti e si era resa necessaria un'azione amministrativa che portasse nelle case abitabili alcuni servizi essenziali, sebbene non fosse semplice per via del procedimento di Appello ancora in corso.
Con la rifunzionalizzazione della pubblica illuminazione, dopo la realizzazione di una piccola area giochi e il nuovo asfalto per le strade si sono mossi i primissimi passi per ridare dignità ai cittadini che vivono in quella maglia urbana, in attesa di una definitiva via d'uscita dall'impasse dovuto alle vicende giudiziarie.