Scuola
Riforma della scuola, il M5S contro Emiliano
I pentastellati: «2.000 insegnanti pugliesi costretti a fare le valigie»
Puglia - lunedì 31 agosto 2015
02.30
La riforma denominata "La buona scuola", che, secondo le intenzioni del Governo, dovrebbe stabilizzare 150.000 pecari, continua a dividere e ad infiammare il dibattito politico anche a livello regionale.
E mentre tante giovani famiglie vedono concretamente il rischio di dividersi, per l'assegnazione di una cattedra ad uno dei coniugi molto lontano da casa, il Movimento 5 Stelle regionale calca la mano sull'atteggiamento del Governatore, Michele Emiliano, ed insorge.
Secondo i Consiglieri regionali Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari e Viviana Guarini «i tanto preannunciati disastrosi effetti del DDL "Buona Scuola" sono puntualmente arrivati, soprattutto in Regione Puglia, e ancora una volta si cerca di correre ai ripari solo quando si è già in piena emergenza. Questa volta - prosegue una missiva dei grillini - però il limite temporale è stato ampiamente superato e oltre 2.000 insegnanti pugliesi saranno costretti a dover fare le valigie e salutare i propri cari».
Ed i tre Consiglieri sottolineano che «il dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale solo qualche giorno fa rassicurava gli insegnanti di essere cosciente della grave situazione e di lavorare per una soluzione, ma ad oggi nulla sembra essere cambiato. Non si ha ancora nessuna notizia, ad esempio, dei posti in deroga che consentirebbero ai richiedenti assegnazione provvisoria, di nuove immissioni in ruolo e supplenze, di rimanere in Puglia».
I pentastellati, nel loro comunicato, ricordano come Michele Emiliano abbia ribadito di poter sollecitare, suggerire soluzioni, ma che non può direttamente intervenire sulla situazione.
«La schizofrenia renziana sembra aver contagiato irrimediabilmente anche il Presidente Emiliano che è passato in pochi mesi dal non accogliere positivamente il DDL "Buona Scuola" a definirla ieri una "Riforma Storica" - ha dichiarato Gianluca Bozzetti, Vice Presidente della VI Commissione Lavoro, Cultura e Istruzione -. Se ad essa associamo l'"annuncite" cronica, da cui è affetto da tempo, si capisce come il proporre aiuti ed agevolazioni sui trasporti e sugli affitti, a tutti quegli insegnanti che saranno costretti ad emigrare al Nord, non solo crea nuove false speranze, ma sostanzialmente non risolve neanche in parte il problema».
«Sia chiaro - precisano -, qualora ce ne fosse realmente la possibilità, ben vengano gli aiuti a queste famiglie, ma riteniamo quanto meno ardita una siffatta dichiarazione, visti anche i problemi di bilancio nazionali e regionali».
Secondo Bozzetti ed i suoi colleghi, l'unico modo per fermare questa emorragia di insegnanti dalla Puglia, sarebbe «la nostra mozione approvata all'unanimità nel Consiglio Regionale del 31/07/2015, che impegna la Regione Puglia a proporre ricorso innanzi alla Corte Costituzionale a seguito dei tre profili di incostituzionalità riscontrati all'interno della legge 107. Ad un mese dalla sua approvazione - conclude Bozzetti - la mozione giace ancora negli uffici dell'avvocatura regionale».
«Il termine ultimo del 13 settembre per impugnare il DDL è alle porte - chiosa amaro - , non vorremmo che questo silenzio si trasformi ancora una volta in un nulla di fatto o che l'andare contro il proprio partito ed il proprio Governo possa essere più importante della tutela dei diritti dei cittadini, ed in questo caso di tutto il comparto scuola».
E mentre tante giovani famiglie vedono concretamente il rischio di dividersi, per l'assegnazione di una cattedra ad uno dei coniugi molto lontano da casa, il Movimento 5 Stelle regionale calca la mano sull'atteggiamento del Governatore, Michele Emiliano, ed insorge.
Secondo i Consiglieri regionali Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari e Viviana Guarini «i tanto preannunciati disastrosi effetti del DDL "Buona Scuola" sono puntualmente arrivati, soprattutto in Regione Puglia, e ancora una volta si cerca di correre ai ripari solo quando si è già in piena emergenza. Questa volta - prosegue una missiva dei grillini - però il limite temporale è stato ampiamente superato e oltre 2.000 insegnanti pugliesi saranno costretti a dover fare le valigie e salutare i propri cari».
Ed i tre Consiglieri sottolineano che «il dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale solo qualche giorno fa rassicurava gli insegnanti di essere cosciente della grave situazione e di lavorare per una soluzione, ma ad oggi nulla sembra essere cambiato. Non si ha ancora nessuna notizia, ad esempio, dei posti in deroga che consentirebbero ai richiedenti assegnazione provvisoria, di nuove immissioni in ruolo e supplenze, di rimanere in Puglia».
I pentastellati, nel loro comunicato, ricordano come Michele Emiliano abbia ribadito di poter sollecitare, suggerire soluzioni, ma che non può direttamente intervenire sulla situazione.
«La schizofrenia renziana sembra aver contagiato irrimediabilmente anche il Presidente Emiliano che è passato in pochi mesi dal non accogliere positivamente il DDL "Buona Scuola" a definirla ieri una "Riforma Storica" - ha dichiarato Gianluca Bozzetti, Vice Presidente della VI Commissione Lavoro, Cultura e Istruzione -. Se ad essa associamo l'"annuncite" cronica, da cui è affetto da tempo, si capisce come il proporre aiuti ed agevolazioni sui trasporti e sugli affitti, a tutti quegli insegnanti che saranno costretti ad emigrare al Nord, non solo crea nuove false speranze, ma sostanzialmente non risolve neanche in parte il problema».
«Sia chiaro - precisano -, qualora ce ne fosse realmente la possibilità, ben vengano gli aiuti a queste famiglie, ma riteniamo quanto meno ardita una siffatta dichiarazione, visti anche i problemi di bilancio nazionali e regionali».
Secondo Bozzetti ed i suoi colleghi, l'unico modo per fermare questa emorragia di insegnanti dalla Puglia, sarebbe «la nostra mozione approvata all'unanimità nel Consiglio Regionale del 31/07/2015, che impegna la Regione Puglia a proporre ricorso innanzi alla Corte Costituzionale a seguito dei tre profili di incostituzionalità riscontrati all'interno della legge 107. Ad un mese dalla sua approvazione - conclude Bozzetti - la mozione giace ancora negli uffici dell'avvocatura regionale».
«Il termine ultimo del 13 settembre per impugnare il DDL è alle porte - chiosa amaro - , non vorremmo che questo silenzio si trasformi ancora una volta in un nulla di fatto o che l'andare contro il proprio partito ed il proprio Governo possa essere più importante della tutela dei diritti dei cittadini, ed in questo caso di tutto il comparto scuola».