Agostino Picicco ospite della Pro Loco
Agostino Picicco ospite della Pro Loco
Eventi e cultura

Riflessione collettiva a Giovinazzo sul "narcisismo digitale" evocato da Agostino Picicco

Doppio appuntamento sabato 15 aprile. Dapprima con i ragazzi dello "Spinelli" e poi nella presentazione del libro alla Cittadella della Cultura

Un'intensa giornata di spunti di riflessione, quella che si è svolta sabato 15 aprile, sui contenuti emersi dal libro "Il narcisismo digitale" (Secop Edizioni), nuovo interessante libro scritto da Agostino Picicco. Nella mattinata il giornalista e scrittore, originario di Giovinazzo, ha incontrato gli studenti del Liceo "Matteo Spinelli", mentre la sera ha presentato il suo nuovo saggio in un incontro organizzato dalla sede cittadina della Pro Loco Aps.

L'incontro con gli studenti del liceo

Nella sala consiliare del comune di Giovinazzo si è svolto un incontro-dibattito tra lo scrittore Agostino Picicco e gli studenti delle classi 2^A, 4^B e 2^D del Liceo "Matteo Spinelli", rappresentanti dei tre indirizzi del Liceo, rispettivamente classico, scientifico e scienze applicate. Con il progetto-lettura dal titolo "In viaggio... fra le pagine di un libro" gli studenti a scuola, prendendo in esame il libro di Agostino Picicco, hanno approfondito temi del libro "Il narcisismo digitale -La sfida di non perdere le relazioni".
grazie all'interazione con l'autore piacevolmente coinvolto dai ragazzi e dalle interessanti osservazioni e domande da loro espresse. Il buon lavoro didattico messo in campo è stato coordinato dalle professoresse Carmela Cristofaro, Rosa Mastrofilippo e Vanna Sasso. Ad introdurre l'incontro-dibattito è stato il sindaco Michele Sollecito, mentre la professoressa Carmela Cristofaro, referente del progetto lettura, ha coordinato gli interventi degli studenti. All'evento hanno preso parte l'assessore alla Cultura e Turismo Cristina Piscitelli e i consiglieri comunali Annamaria Sollecito e Antonella Carlucci.

«Positivo è stato il riscontro dell'incontro svoltosi nell'aula consiliare già dall'introduzione curata dal sindaco con le sue opportune osservazioni - ci ha detto Agostino Picicco -. Ho osservato con attenzione il mondo entusiasta dei giovani che vogliono conoscere, era evidente il loro desiderio di voler apprendere la quotidianità dei social che si "vive" tramite il cellulare. Gli studenti hanno mostrato il piacere di comunicare e confrontarsi, con uno come me che non è della loro generazione, su questo punto perché il cellulare e i social spesso creano una mezza dipendenza per le persone ed è importante indirizzare tutti a un uso consapevole sia del cellulare sia dei social. I liceali hanno studiato sul mio libro focalizzando punti utili a stimolare momenti di riflessione che abbiamo condiviso.
Le docenti hanno condotto in classe attività di lettura sul mio libro, i ragazzi erano molto preparati, devo dire che mi ha fatto molto piacere aver conversato con loro sull'attualità del tema, sui rischi che i social possono creare, sul cyber-bullismo e su tutto ciò che concerne l'uso dei social che molto spesso azzerano le relazioni interpersonali».


La presentazione del libro a cura della Pro Loco

La sede cittadina della Pro Loco APS, con la conferenza "Comunicare nell'era dei social: la sfida di non perdere le relazioni" ha concluso la giornata di approfondimento sui temi comunicazione, relazione e uso dei social contenuti nel libro di Agostino Picicco. L'incontro svoltosi nella sede della Cittadella della Cultura è stato introdotto da Santa Turturro che ha presentato l'autore, ha evidenziato elementi importanti della carriera dello scrittore, giornalista, avvocato e docente Agostino Picicco. Riguardo l'importanza delle relazioni e il corretto utilizzo dei social lo scrittore si è così espresso.

«L'educazione ai media rientra nell'educazione alla cittadinanza che genera o contribuisce a formare cittadini consapevoli e responsabili-ha affermato Agostino Picicco. Perciò senso critico e responsabilità devono essere sempre presenti di fronte al digitale. Occorre comprendere che i social informano ma non formano.

La risposta più efficace resta quella educativa: occorre sviluppare il senso critico dei cittadini sin dall'infanzia, servono lezioni di alfabetizzazione mediatica per insegnare i meccanismi dell'informazione, c'è bisogno di proposte formative che alzino il livello di consapevolezza per smascherare chi vuole ingannarci on line.
Questo contribuirà a promuovere un umanesimo digitale che renda consapevoli che non si può vivere di sola connessione ma che è urgente tornare a vivere le relazioni e cercare di riportare l'umanità nell'ecosistema digitale che riempie la nostra esistenza.

La cultura moderna, a partire da Cartesio, ha introdotto il "Cogito ergo sum" ed è stato fondamentale per il pensiero umano. Ma è interessante anche quanto aveva proposto il filosofo Jean Luc Nancy quando ha sottolineato la necessità di coniugare 'ego sum' con 'ego cum'. Occorre cioè tornare alla riflessione sulla relazione, cioè alla natura umana con 'ego cum', ossia la relazione interpersonale. Non solo io o tu, il rapporto con il prossimo immediato ma anche la relazione con il terzo, con chi non conosci ma che appartiene alla nostra stessa umanità».
Ne deriva che Picicco affronta i punti di criticità dell'uso dei social e le differenti personalità che con ironia mista a verità descrive nel suo libro da scoprire perché intriso di opportune osservazioni calate nei tempi in cui viviamo.

«Comunicare nell'era dei social pone in risalto tanti aspetti, le distorsioni e le positività-ha affermato Agostino Picicco. Il mondo reale spesso si fonde con il virtuale, il covid ha anticipato di vent'anni l'implementazione della tecnologia, perché durante la pandemia è stato necessario conoscere e imparare un utilizzo più ampio del cellulare per esempio pagare online, è stato positivo. Il fatto è che il cellulare ce l'abbiamo tutti in mano, è la nostra appendice, i giovani hanno incurvato la loro spalla perché sempre con la testa china sul cellulare. Dobbiamo fare attenzione all'uso anche improprio che se ne fa, è bene riflettere su questo-ha così concluso l'autore».
  • Agostino Picicco
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