Territorio
“Rifiuti zero”, la rivoluzione della raccolta
Un servizio innovativo per raggiungere da subito il 60% della differenziata
Giovinazzo - venerdì 7 novembre 2014
8.59
Tutti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti presto scompariranno dalle strade. Al loro posto, oltre al servizio di raccolta porta a porta, entreranno in funzione i "Ccr", i centri comunali di raccolta che, per forza i cose, dovranno sorgere all'interno del centro abitato.
Ed ancora, i rifiuti domestici saranno conferiti attraverso un calendario che indicherà i giorni per lo smaltimento delle parti organiche e di quelle differenziabili e per questo ai cittadini saranno consegnati sacchetti di diverso colore tutti "marcati". L'obiettivo è quello di raggiungere entro un anno, come condizione standard, il 60% di raccolta differenziata. Un limite che dovrà crescere negli anni successivi, per arrivare gradatamente al "rifiuto zero". In pratica sarà una rivoluzione per le abitudini delle famiglie, chiamate a contribuire al sostegno dell'ambiente e ad alleggerire i carico di rifiuti destinato alle discariche di tal quale. È questo in sostanza il piano per la raccolta dei rifiuti solidi urbani che i 7 comuni dell'Aro, hanno messo a punto e che è adesso è in gara. Un piano che per certi versi si preannuncia innovativo. Intanto perché ha connotati anche sociali, ossia prevede il coinvolgimento di associazioni e cooperative del terzo settore per la gestione e la guardiania alle aree individuate dove sorgeranno i "Ccr", e poi perché prevede delle premialità per quei comuni che si dimostreranno virtuosi, con ricadute economiche a tutto vantaggio non solo della popolazione, ma anche dell'azienda che si occuperà del servizio e infine dei singoli operatori.
Tutto questo per stimolare tutti a un comportamento per così dire più ecologico. Non è stato facile mettere a punto il bando di gara. I sette comuni, Modugno, Bitetto, Binetto, Bitritto, Giovinazzo, Palo del Colle e Sannicandro, hanno dovuto fare i conti con i loro territori, profondamente diversi, con la tipologia dei rifiuti prodotti, per esempio quelli industriali sono diversi da quelli domestici, anche con l'urbanistica. Per questo ad ogni comune è demandato la messa a punto di un piano comunale, che non preveda solo la calendarizzazione della raccolta, ma anche le esigenze e la conformazione delle singole città. Un piano che in comune di Giovinazzo sta finendo di mettere a punto. Anche le tariffe per il conferimento saranno personalizzate. Dovranno per esempio tenere conto delle distanze che i mezzi di trasporto, saranno tutti muniti di "Gps", dovranno percorrere per conferire il loro carico. La speranza di tutto L'Aro è che, assegnato il servizio, entro la metà del prossimo anno tutto vada a regime. L'appello però è quello di non abbassare nel frattempo la guardia, ma di continuare a differenziare i rifiuti. Perché già dagli inizi del prossimo anno la tariffazione prevedrà sconti per quei comuni che differenzieranno i rifiuti prodotti.
Nel frattempo la discarica di San Pietro Pago si sta preparando. Si stanno mettendo a punto le ordinanze che permetteranno le risagomature del primo, secondo e quarto lotto. Un intervento che dovrebbe garantire autonomia alla discarica per un altro anno circa. Il tempo necessario, ma questa rimane al momento solo teoria, che l'impianto di biostabilizzazione sia costruito. Quel progetto, infatti, è ancora arenato nelle paludi della burocrazia.
Ed ancora, i rifiuti domestici saranno conferiti attraverso un calendario che indicherà i giorni per lo smaltimento delle parti organiche e di quelle differenziabili e per questo ai cittadini saranno consegnati sacchetti di diverso colore tutti "marcati". L'obiettivo è quello di raggiungere entro un anno, come condizione standard, il 60% di raccolta differenziata. Un limite che dovrà crescere negli anni successivi, per arrivare gradatamente al "rifiuto zero". In pratica sarà una rivoluzione per le abitudini delle famiglie, chiamate a contribuire al sostegno dell'ambiente e ad alleggerire i carico di rifiuti destinato alle discariche di tal quale. È questo in sostanza il piano per la raccolta dei rifiuti solidi urbani che i 7 comuni dell'Aro, hanno messo a punto e che è adesso è in gara. Un piano che per certi versi si preannuncia innovativo. Intanto perché ha connotati anche sociali, ossia prevede il coinvolgimento di associazioni e cooperative del terzo settore per la gestione e la guardiania alle aree individuate dove sorgeranno i "Ccr", e poi perché prevede delle premialità per quei comuni che si dimostreranno virtuosi, con ricadute economiche a tutto vantaggio non solo della popolazione, ma anche dell'azienda che si occuperà del servizio e infine dei singoli operatori.
Tutto questo per stimolare tutti a un comportamento per così dire più ecologico. Non è stato facile mettere a punto il bando di gara. I sette comuni, Modugno, Bitetto, Binetto, Bitritto, Giovinazzo, Palo del Colle e Sannicandro, hanno dovuto fare i conti con i loro territori, profondamente diversi, con la tipologia dei rifiuti prodotti, per esempio quelli industriali sono diversi da quelli domestici, anche con l'urbanistica. Per questo ad ogni comune è demandato la messa a punto di un piano comunale, che non preveda solo la calendarizzazione della raccolta, ma anche le esigenze e la conformazione delle singole città. Un piano che in comune di Giovinazzo sta finendo di mettere a punto. Anche le tariffe per il conferimento saranno personalizzate. Dovranno per esempio tenere conto delle distanze che i mezzi di trasporto, saranno tutti muniti di "Gps", dovranno percorrere per conferire il loro carico. La speranza di tutto L'Aro è che, assegnato il servizio, entro la metà del prossimo anno tutto vada a regime. L'appello però è quello di non abbassare nel frattempo la guardia, ma di continuare a differenziare i rifiuti. Perché già dagli inizi del prossimo anno la tariffazione prevedrà sconti per quei comuni che differenzieranno i rifiuti prodotti.
Nel frattempo la discarica di San Pietro Pago si sta preparando. Si stanno mettendo a punto le ordinanze che permetteranno le risagomature del primo, secondo e quarto lotto. Un intervento che dovrebbe garantire autonomia alla discarica per un altro anno circa. Il tempo necessario, ma questa rimane al momento solo teoria, che l'impianto di biostabilizzazione sia costruito. Quel progetto, infatti, è ancora arenato nelle paludi della burocrazia.