Territorio
Rifiuti, Decaro: «Regione trovi soluzione definitiva»
Il sindaco di Bari: «Stiamo in una situazione di emergenza. Ma già si registra un aggravio di costi»
Giovinazzo - sabato 17 gennaio 2015
12.19
La provincia di Bari, al giorno d'oggi, non ha nemmeno un impianto pubblico per il conferimento ed il trattamento dei rifiuti urbani. Le chiusure delle discariche di Trani e di Giovinazzo, infatti, stanno mettendo a dura prova l'intero sistema di raccolta dell'immondizia.
I rifiuti del sud barese vanno verso Brindisi, mentre quelli di Bari e dell'area a nord del capoluogo vengono al momento dirottati verso discariche per rifiuti speciali del tarantino (in particolare a Statte e Massafra) con costi di conferimento molto alti. Ed è in questo contesto che il sindaco di Bari, Antonio Decaro ha chiesto un incontro al governatore regionale, Nichi Vendola, a nome dei 41 comuni dell'area metropolitana «affinchè la Regione Puglia individui una soluzione definitiva alla questione» dell'emergenza rifiuti che si sta verificando con la chiusura di varie discariche.
«Gli impianti di Conversano e Giovinazzo previsti dal Piano rifiuti della Regione Puglia per l'Ato di Bari - afferma Decaro - sono entrambi inutilizzabili. Nello specifico, il sito di Conversano è stato chiuso nel 2013 e quello di Giovinazzo non è mai entrato in funzione per una modifica della normativa nazionale. Attualmente, anche le discariche alternative individuate successivamente dalla Regione sono inutilizzabili o sottoposte a restrizioni».
Per questo, secondo Decaro, nasce «la necessità di modificare il Piano regionale dei rifiuti in relazione al recapito finale per i 41 comuni dell'area metropolitana di Bari. Già in questi mesi - prosegue - l'Ato Bari si è adoperata su questo fronte, chiedendo alla Provincia di Bari una ricognizione sul territorio che ha certamente portato all'individuazione di 28 potenziali siti sui quali poter realizzare una discarica, ma perchè anche solo uno di questi possa essere trasformato in una discarica, necessita di almeno 2 anni, tra l'iter autorizzativo e l'esecuzione dei lavori necessari».
«Detto ciò - aggiunge - per i prossimi dieci giorni in cui dovremo far fronte alle difficoltà createsi, sono già state individuate soluzioni tampone che eviteranno i possibili disagi nei vari comuni dell'area metropolitana e contemporaneamente stiamo lavorando ad una soluzione temporanea che assicuri maggiore stabilità nei prossimi mesi, fermo restando l'urgenza di arrivare nel minor tempo possibile ad una soluzione definitiva da inserire nel Piano regionale. Già da diversi mesi i comuni dell'area metropolitana di Bari stanno conferendo i propri rifiuti nelle altre province, utilizzando discariche private per rifiuti speciali con un aggravio dei costi complessivi del servizio».
«Questo - ammonisce - potrebbe comportare un aumento della Tari nei singoli comuni».
I rifiuti del sud barese vanno verso Brindisi, mentre quelli di Bari e dell'area a nord del capoluogo vengono al momento dirottati verso discariche per rifiuti speciali del tarantino (in particolare a Statte e Massafra) con costi di conferimento molto alti. Ed è in questo contesto che il sindaco di Bari, Antonio Decaro ha chiesto un incontro al governatore regionale, Nichi Vendola, a nome dei 41 comuni dell'area metropolitana «affinchè la Regione Puglia individui una soluzione definitiva alla questione» dell'emergenza rifiuti che si sta verificando con la chiusura di varie discariche.
«Gli impianti di Conversano e Giovinazzo previsti dal Piano rifiuti della Regione Puglia per l'Ato di Bari - afferma Decaro - sono entrambi inutilizzabili. Nello specifico, il sito di Conversano è stato chiuso nel 2013 e quello di Giovinazzo non è mai entrato in funzione per una modifica della normativa nazionale. Attualmente, anche le discariche alternative individuate successivamente dalla Regione sono inutilizzabili o sottoposte a restrizioni».
Per questo, secondo Decaro, nasce «la necessità di modificare il Piano regionale dei rifiuti in relazione al recapito finale per i 41 comuni dell'area metropolitana di Bari. Già in questi mesi - prosegue - l'Ato Bari si è adoperata su questo fronte, chiedendo alla Provincia di Bari una ricognizione sul territorio che ha certamente portato all'individuazione di 28 potenziali siti sui quali poter realizzare una discarica, ma perchè anche solo uno di questi possa essere trasformato in una discarica, necessita di almeno 2 anni, tra l'iter autorizzativo e l'esecuzione dei lavori necessari».
«Detto ciò - aggiunge - per i prossimi dieci giorni in cui dovremo far fronte alle difficoltà createsi, sono già state individuate soluzioni tampone che eviteranno i possibili disagi nei vari comuni dell'area metropolitana e contemporaneamente stiamo lavorando ad una soluzione temporanea che assicuri maggiore stabilità nei prossimi mesi, fermo restando l'urgenza di arrivare nel minor tempo possibile ad una soluzione definitiva da inserire nel Piano regionale. Già da diversi mesi i comuni dell'area metropolitana di Bari stanno conferendo i propri rifiuti nelle altre province, utilizzando discariche private per rifiuti speciali con un aggravio dei costi complessivi del servizio».
«Questo - ammonisce - potrebbe comportare un aumento della Tari nei singoli comuni».