Sanità
Ridurre liste d'attesa per le visite. Va avanti il piano della ASL Bari
Il 6 febbraio scorso il terzo incontro con i responsabili sindacali
Bari - martedì 11 febbraio 2020
Va avanti spedito il Piano di riduzione dei tempi d'attesa della ASL Bari. Dopo l'impulso del Dipartimento delle Politiche della Salute della Regione Puglia, che a fine novembre ha avviato la verifica e l'aggiornamento dei piani aziendali, la Direzione Generale ha riunito per la terza volta la cabina di regia costituita per seguire da vicino l'evolversi della situazione e i correttivi adottati.
Al tavolo del 6 febbraio scorso c'erano il Direttore Generale Antonio Sanguedolce, i rappresentanti delle sigle sindacali aderenti ai protocolli d'intesa regionali sottoscritti il 12 dicembre 2016 e Carmine Parlati, responsabile unico delle liste d'attesa (R.U.L.A.), che ha illustrato i passaggi più importanti degli ultimi sette mesi. Partendo da alcune criticità su cui il Piano sta dispiegando i primi effetti, è in fase di applicazione oppure sta prevedendo modalità per raggiungere la soluzione. Tre itinerari per un unico obiettivo: rimettere ordine nelle agende e, di conseguenza, accorciare i tempi d'attesa e rientrare nelle previsioni dei codici di priorità: 72 ore per le U, 10 giorni per le B, 30-60 per le D e 180 per le P (quest'ultime destinate ad attestarsi su 120 giorni nel nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d'attesa).
Un percorso, come è stato illustrato alle organizzazioni sindacali, che ha già prodotto risultati positivi, ad esempio distinguendo nettamente tra prestazioni di Controllo e Primo accesso, evitando così di ingolfare le liste, oppure eliminando richieste ripetute con prestazioni multiple. Tra i correttivi attuati o in fase di attuazione, inoltre, il Piano prevede di adottare una maggiore correttezza prescrittiva e una stretta collaborazione sia con i medici di famiglia sia con gli specialisti, attraverso una campagna educativa rivolta agli utenti e, a breve, anche l'utilizzo di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali dedicati a pazienti bisognosi di pacchetti di prestazioni, di fatto sganciandoli dal circuito prenotazione-Cup.
Nell'immediato, però, saranno fondamentali altre due attività. La prima, già attuata, riguarda la revisione delle agende attraverso il recall automatico e con personale dedicato; la seconda coinvolgerà l'informatizzazione capillare di ospedali e ambulatori distrettuali, sfruttando le potenzialità della fibra ottica e del nuovo CUP unico regionale. In più, la ASL Bari sta procedendo all'assunzione di nuovo personale e ha previsto il reimpiego dei fondi provenienti dall'attività in libera professione intramuraria del 2019 per l'abbattimento delle liste di attesa. Un fondo che sarà quindi destinato ad attività aggiuntive degli specialisti, così da fornire prestazioni ulteriori in visite e diagnostica nei settori più delicati.
In ogni caso, quando il piano sarà andato completamente a regime, l'ASL Bari potrà valutarne effetti ed eventuali aggiustamenti, tenendo conto che già ora vi sono miglioramenti tangibili, come riconosciuto in cabina di regia dalle organizzazioni sindacali nel riportare la percezione propria e quella degli utenti.
Al tavolo del 6 febbraio scorso c'erano il Direttore Generale Antonio Sanguedolce, i rappresentanti delle sigle sindacali aderenti ai protocolli d'intesa regionali sottoscritti il 12 dicembre 2016 e Carmine Parlati, responsabile unico delle liste d'attesa (R.U.L.A.), che ha illustrato i passaggi più importanti degli ultimi sette mesi. Partendo da alcune criticità su cui il Piano sta dispiegando i primi effetti, è in fase di applicazione oppure sta prevedendo modalità per raggiungere la soluzione. Tre itinerari per un unico obiettivo: rimettere ordine nelle agende e, di conseguenza, accorciare i tempi d'attesa e rientrare nelle previsioni dei codici di priorità: 72 ore per le U, 10 giorni per le B, 30-60 per le D e 180 per le P (quest'ultime destinate ad attestarsi su 120 giorni nel nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d'attesa).
Un percorso, come è stato illustrato alle organizzazioni sindacali, che ha già prodotto risultati positivi, ad esempio distinguendo nettamente tra prestazioni di Controllo e Primo accesso, evitando così di ingolfare le liste, oppure eliminando richieste ripetute con prestazioni multiple. Tra i correttivi attuati o in fase di attuazione, inoltre, il Piano prevede di adottare una maggiore correttezza prescrittiva e una stretta collaborazione sia con i medici di famiglia sia con gli specialisti, attraverso una campagna educativa rivolta agli utenti e, a breve, anche l'utilizzo di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali dedicati a pazienti bisognosi di pacchetti di prestazioni, di fatto sganciandoli dal circuito prenotazione-Cup.
Nell'immediato, però, saranno fondamentali altre due attività. La prima, già attuata, riguarda la revisione delle agende attraverso il recall automatico e con personale dedicato; la seconda coinvolgerà l'informatizzazione capillare di ospedali e ambulatori distrettuali, sfruttando le potenzialità della fibra ottica e del nuovo CUP unico regionale. In più, la ASL Bari sta procedendo all'assunzione di nuovo personale e ha previsto il reimpiego dei fondi provenienti dall'attività in libera professione intramuraria del 2019 per l'abbattimento delle liste di attesa. Un fondo che sarà quindi destinato ad attività aggiuntive degli specialisti, così da fornire prestazioni ulteriori in visite e diagnostica nei settori più delicati.
In ogni caso, quando il piano sarà andato completamente a regime, l'ASL Bari potrà valutarne effetti ed eventuali aggiustamenti, tenendo conto che già ora vi sono miglioramenti tangibili, come riconosciuto in cabina di regia dalle organizzazioni sindacali nel riportare la percezione propria e quella degli utenti.