
Vita di città
Registro delle Maschere Italiane: c'è anche Giullazzo
Gino Nisio: «Felice per il riconoscimento. Abbasso la tristezza, viva l'allegria»
Giovinazzo - sabato 14 settembre 2019
2.31
C'è anche Giullazzo, la maschera buffa giovinazzese ideata da Gino Nisio, tra quelle inserite nell'apposito Registro ufficiale a livello nazionale. A comunicarlo è stato negli scorsi giorni il Centro di Coordinamento delle Maschere Italiane.
Un meritato traguardo per un uomo che ha sempre creduto nei sentimenti puri, un sognatore, come lo descrive chi gli è più vicino, un incrocio tra un innamorato dell'arte ed un ambientalista tout court, che ha però avuto il merito di continuare a portare allegria in diversi carnevali in giro per l'Europa senza mai dimenticare le sue radici.
Ma chi è Giullazzo? A quale altro personaggio si ispira questa maschera?
A spiegarcelo è stato proprio Gino Nisio che l'ha pensata: «Io da Pierrot - ci ha raccontato - piango lacrime verdi per il male che stiamo facendo al pianeta. Ma quelle lacrime le verso anche per la mia Colombina (mia moglie Maria Dina) che non c'è più dal 2008. Lei mi ha lasciato, quasi beffardamente, nel giorno dedicato alle Donne, l'8 marzo, dopo 27 anni di malattia ematologica.
Ed è inutile che io vesta di stracci multicolore - ha continuato Nisio - con la speranza che lei ritorni da me, quasi io fossi il traditore Arlecchino. Lei non tornerà perché è andata via, in Cielo, da nostro Signore e non potrà mai più tornare da me. Allora io, rassegnato, asciugando le mie lacrime con un fazzoletto rosso e scuotendo la testa col cappello pieno di sonagli, vestirò i panni del giullare e con ilarità griderò a tutti, con la morte nel cuore, "abbasso la tristezza, viva l'allegria"».
In queste settimane sono in corso contatti tra Nisio e Giuseppe Cosacco, ex ragazzo di Quelli dell'IVE, oggi presidente uscente della Pro Loco di Putignano, per portare Giullazzo, ormai maschera ufficiale giovinazzese, anche al Carnevale più famoso del sud Italia.
E ci sono buone possibilità che questo accada.
Un meritato traguardo per un uomo che ha sempre creduto nei sentimenti puri, un sognatore, come lo descrive chi gli è più vicino, un incrocio tra un innamorato dell'arte ed un ambientalista tout court, che ha però avuto il merito di continuare a portare allegria in diversi carnevali in giro per l'Europa senza mai dimenticare le sue radici.
Ma chi è Giullazzo? A quale altro personaggio si ispira questa maschera?
A spiegarcelo è stato proprio Gino Nisio che l'ha pensata: «Io da Pierrot - ci ha raccontato - piango lacrime verdi per il male che stiamo facendo al pianeta. Ma quelle lacrime le verso anche per la mia Colombina (mia moglie Maria Dina) che non c'è più dal 2008. Lei mi ha lasciato, quasi beffardamente, nel giorno dedicato alle Donne, l'8 marzo, dopo 27 anni di malattia ematologica.
Ed è inutile che io vesta di stracci multicolore - ha continuato Nisio - con la speranza che lei ritorni da me, quasi io fossi il traditore Arlecchino. Lei non tornerà perché è andata via, in Cielo, da nostro Signore e non potrà mai più tornare da me. Allora io, rassegnato, asciugando le mie lacrime con un fazzoletto rosso e scuotendo la testa col cappello pieno di sonagli, vestirò i panni del giullare e con ilarità griderò a tutti, con la morte nel cuore, "abbasso la tristezza, viva l'allegria"».
In queste settimane sono in corso contatti tra Nisio e Giuseppe Cosacco, ex ragazzo di Quelli dell'IVE, oggi presidente uscente della Pro Loco di Putignano, per portare Giullazzo, ormai maschera ufficiale giovinazzese, anche al Carnevale più famoso del sud Italia.
E ci sono buone possibilità che questo accada.