Politica
Regionali 2015, il confronto al TGR della Puglia
Tutti i candidati presenti negli studi baresi della Rai
Giovinazzo - martedì 19 maggio 2015
13.55
Si è appena concluso il confronto tra i sette candidati alla Presidenza della Regione, tenutosi negli studi baresi della Rai per il TGR della Puglia.
La testata giornalistica del servizio pubblico ha dato spazio a tutti pretendenti alla poltrona di Governatore in maniera equa, nel pieno rispetto della par condicio. Nell'appello finale al voto molto fair play, ma anche un modo diversissimo di concepire la Puglia che verrà.
Antonella Laricchia del Movimento 5 Stelle ha ribadito l'invito ad un voto che cambi l'assetto politico regionale, evidenziando l'impegno alla «diminuzione degli stipendi dei Consiglieri» ed ha puntato forte sul reddito di cittadinanza, cavallo di battagli dei pentastellati. Per Adriana Poli Bortone, candidata di Forza Italia e Noi con Salvini è importante evitare il non voto: «È importante che si vada a votare - ha detto - qualunque sia la scelta che si voglia fare». Nel suo intento, quello di evitare che la disaffezione dalla politica porti «agli esiti disastrosi dell'Emilia Romagna, dove ha votato solo il 37% degli aventi diritto». La stessa candidata di centro-destra aveva presentato ricorso al TAR della Puglia per annullare le schede elettorali per la competizione del 31 maggio. Troppa sproporzione tra i candidati, era stata l'accusa. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha però respinto il suo ricorso. I legali della senatrice valuteranno se impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato.
Gregorio Mariggiò della Federazione dei Verdi, invece, ha sottolineato come ci sia bisogno «di una Puglia verde, anche in settori come la Sanità. Vorrei - ha aggiunto - una Sanità "ecologica" che vada incontro alle esigenze dei cittadini. Non mi sento il candidato alla Presidenza - ha volto mettere in chiaro - ma un candidato alla rappresentanza». Forte il suo impegno, per esempio, per il disinquinamento di aree come quella dell'Ilva di Taranto. Per Riccardo Rossi de L'Altra Puglia «un voto al centro-sinistra sarebbe sarebbe un voto a Renzi su Jobs Act e Riforma della scuola e quindi al precariato nel nostro Paese. Noi chiediamo - ha concluso - un voto alternativo a questo modo di vedere le cose».
Per Michele Emiliano, candidato del centro-sinistra, anche se «non vi ho convinto, l'importante è che scegliate almeno una delle diverse opzioni che avete ascoltato. Facendo il sindaco - ha precisato - ho imparato che solo la politica cambia le cose. E se volete cambiare le cose dovete votare». Michele Rizzi di Alternativa Comunista ha quasi fatto eco a Riccardo Rossi, parlando di «alternativa credibile ed indispensabile al centro-sinistra. Noi siamo contro e siamo la risposta al Jobs Act che impoverisce l'art. 18, alla riforma della scuola ed alle politiche che hanno portato alla delocalizzazione di tante imprese».
Infine Francesco Schittulli, candidato fittiano, di Fratelli d'Italia, del Nuovo Centro Destra e del suo stesso Movimento Schittulli, ha ribadito l'invito al voto, soprattutto «per quella parte di elettorato che non si fida più della politica. Noi chiediamo un voto di coscienza - ha concluso - per permetterci di rispettare quanto promesso in tutta onestà durante la campagna elettorale».
La testata giornalistica del servizio pubblico ha dato spazio a tutti pretendenti alla poltrona di Governatore in maniera equa, nel pieno rispetto della par condicio. Nell'appello finale al voto molto fair play, ma anche un modo diversissimo di concepire la Puglia che verrà.
Antonella Laricchia del Movimento 5 Stelle ha ribadito l'invito ad un voto che cambi l'assetto politico regionale, evidenziando l'impegno alla «diminuzione degli stipendi dei Consiglieri» ed ha puntato forte sul reddito di cittadinanza, cavallo di battagli dei pentastellati. Per Adriana Poli Bortone, candidata di Forza Italia e Noi con Salvini è importante evitare il non voto: «È importante che si vada a votare - ha detto - qualunque sia la scelta che si voglia fare». Nel suo intento, quello di evitare che la disaffezione dalla politica porti «agli esiti disastrosi dell'Emilia Romagna, dove ha votato solo il 37% degli aventi diritto». La stessa candidata di centro-destra aveva presentato ricorso al TAR della Puglia per annullare le schede elettorali per la competizione del 31 maggio. Troppa sproporzione tra i candidati, era stata l'accusa. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha però respinto il suo ricorso. I legali della senatrice valuteranno se impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato.
Gregorio Mariggiò della Federazione dei Verdi, invece, ha sottolineato come ci sia bisogno «di una Puglia verde, anche in settori come la Sanità. Vorrei - ha aggiunto - una Sanità "ecologica" che vada incontro alle esigenze dei cittadini. Non mi sento il candidato alla Presidenza - ha volto mettere in chiaro - ma un candidato alla rappresentanza». Forte il suo impegno, per esempio, per il disinquinamento di aree come quella dell'Ilva di Taranto. Per Riccardo Rossi de L'Altra Puglia «un voto al centro-sinistra sarebbe sarebbe un voto a Renzi su Jobs Act e Riforma della scuola e quindi al precariato nel nostro Paese. Noi chiediamo - ha concluso - un voto alternativo a questo modo di vedere le cose».
Per Michele Emiliano, candidato del centro-sinistra, anche se «non vi ho convinto, l'importante è che scegliate almeno una delle diverse opzioni che avete ascoltato. Facendo il sindaco - ha precisato - ho imparato che solo la politica cambia le cose. E se volete cambiare le cose dovete votare». Michele Rizzi di Alternativa Comunista ha quasi fatto eco a Riccardo Rossi, parlando di «alternativa credibile ed indispensabile al centro-sinistra. Noi siamo contro e siamo la risposta al Jobs Act che impoverisce l'art. 18, alla riforma della scuola ed alle politiche che hanno portato alla delocalizzazione di tante imprese».
Infine Francesco Schittulli, candidato fittiano, di Fratelli d'Italia, del Nuovo Centro Destra e del suo stesso Movimento Schittulli, ha ribadito l'invito al voto, soprattutto «per quella parte di elettorato che non si fida più della politica. Noi chiediamo un voto di coscienza - ha concluso - per permetterci di rispettare quanto promesso in tutta onestà durante la campagna elettorale».